'La situazione economica e sociale e' ancora peggio di quanto avevamo previsto''. Lo sostiene l'Osservatorio Nazionale Federconsumatori, stilando un primo consuntivo sull'andamento dei consumi del nostro Paese.Infatti - rileva Federconsumatori - tutti i consumi sono in calo a partire da quello turistico, dove per la prima volta si e' sceso sotto la percentuale del 40% di chi ha usufruito di vacanza, senza parlare della quantita' della stessa, in riduzione, e delle nuove modalita' di fruizione, mordi e fuggi. Inoltre, dai primi dati certi, i saldi sono stati non pessimi come avevamo pronosticato ma bensi' catastrofici con riduzioni che veleggiano attorno al 30%
''Cosa assai grave, gli stessi consumi alimentari sono calati di circa il 2% e quel che e' peggio e' che si acquista in campo alimentare, anche in minore qualita' e non solo in quantita'. Tutto cio' ovviamente si traduce in un malessere diffuso delle famiglie italiane, soprattutto quelle a reddito fisso e quelle meno abbienti'', sostengono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.''Ma non c'e' solo questo - prosegue la nota -. Chi comincia a comprendere la realta' e a subirne conseguenze rovinose sono le categorie dell'intermediazione e quelle delle professioni e degli artigiani. Ma chi e' causa del suo male pianga se' stesso. Avrebbero fatto meglio anziche' osannare la politica economica rovinosa messa in campo da questo Governo contrastarla. Infatti oggi il mercato cosi' contratto, oltre a quello che sappiamo sugli andamenti di Cig, tasso di disoccupazione e produzione industriale, determina fatturati in picchiata e chiusure di esercizi, sia commerciali che professionali ed artigianali''.''Inoltre ci aspetta una ripresa autunnale densa di aumenti e spese (segnali estremamente preoccupanti sono il tasso di inflazione schizzato all'1,7%, tariffe dei servizi pubblici in netto aumento, costi scolastici, costi riscaldamento, anche se dovremo positivamente defalcare da tali aumenti le tariffe ANAS dopo aver vinto la questione al TAR ecc. ecc.) che porteranno, come prima ipotesi, la stangata sulle famiglie da 886 a circa 1.100 euro annui. Ecco perche' - conclude la Federconsumatori - si avrebbe bisogno di una modifica profonda in tema di politica economica, attraverso una nuova fiscalita' per le famiglie a reddito fisso che ne aumenti il potere di acquisto, anziche' assistere a corruzione dilagante e a risse da pollaio tutte tese a difendere interessi particolari anziche' quelli sacrosanti del Paese''.