''Il nostro patrimonio agroalimentare quest'anno si arricchisce di 40 nuovi prodotti tradizionali.E' la dimostrazione che continua a crescere, e questo grazie anche alla genialita' e vitalita' dei nostri produttori, che sanno difendere le tradizioni, riuscendo a coniugare saggezza e innovazione''. Cosi' il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, sull'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni, aggiornato con la decima revisione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale.
I prodotti tradizionali (Pat) salgono a 4512, quaranta in piu' rispetto al 2009. Il primato del maggior numero e' detenuto dalla Toscana con 463 PAT, mentre al secondo posto si collocano con 367 prodotti a testa sia il Lazio che il Veneto, seguiti dal Piemonte al terzo posto, con 365
Si definiscono ''prodotti agroalimentari tradizionali'' quei prodotti le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo. Piu' dettagliatamente, devono risultare praticate sul territorio di riferimento in maniera omogenea secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, comunque per un periodo non inferiore ai 25 anni. Sono esclusi i prodotti agroalimentari registrati come Dop e Igp.La maggior parte dei Pat rientra tra pane, pasta e biscotti, seguiti da verdure fresche e lavorate; salami, prosciutti, carni fresche e insaccati; formaggi; bevande tra analcoliche, liquori e distillati e prodotti di origine animale.L'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali e' stato pubblicato per la prima volta nel 2000, con il decreto ministeriale del 18 luglio 2000. Successivamente, con decreto interministeriale 9 aprile 2008, i prodotti agroalimentari italiani tradizionali sono stati considerati espressione del patrimonio culturale italiano.Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali cura la pubblicazione annuale dell'elenco, formato dai prodotti definiti tradizionali dalle singole Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano e inseriti nei rispettivi elenchi, che devono essere trasmessi al Ministero entro il 12 aprile di ogni anno.