20 novembre 2012

Inps: Ugl, dati preoccupanti. Distinguere previdenza da assistenza

''Il quadro delineato dal bilancio sociale dell'Inps non lascia spazio a dubbi: il fatto che oltre il 70 per cento dei pensionati italiani percepisca un assegno mensile sotto i 1000 euro, e quasi il 20 per cento inferiore ai 500 euro, dovrebbe dissuadere il governo da qualsiasi ulteriore intervento riduttivo della spesa previdenziale. Anzi, sarebbe necessario un puntuale adeguamento al costo della vita delle pensioni erogate''.
Cosi' il segretario confederale dell'Ugl, Nazzareno Mollicone, al termine della presentazione dei dati Inps al Cnel, aggiungendo come ''inoltre, le spese per gli ammortizzatori sociali non superano nell'anno i 20 miliardi di euro, cifra alla quale in parte contribuiscono le imprese e che e' comunque sostenibile dalla fiscalita' generale.
Tuttavia, non possiamo non essere preoccupati per un calo che non si e' tradotto in una ripresa occupazionale''.
Secondo il sindacalista ''ad ogni modo, per garantire maggiore chiarezza, sarebbe stato opportuno elaborare, nell'ambito del report generale dell'Inps, due bilanci paralleli, quello della parte previdenziale e quello della parte di assistenza: in tal modo, si sarebbe evidenziato da un lato l'equilibrio della gestione previdenziale, che non necessita d'interventi restrittivi nelle modalita' e nelle prestazioni, e dall'altro il vero costo netto degli interventi di tutela sociale, a carico della collettivita'''.
''Infine - conclude Mollicone -, visti gli ingenti compiti assegnati all'Inps, un ente che, con l'assistenza dei patronati, si trova in prima fila nel rispondere alle esigenze ed alle necessita' di lavoratori, pensionati e disoccupati, occorrerebbe potenziarne gli uffici ed il personale anziche' procedere ad ulteriori tagli, peraltro ingiustificati dai risultati produttivi dell'Istituto, testimoniati anche dal bilancio sociale''.