16 novembre 2012

In pensione e in povertà: il 35% di quelle di vecchiaia è sotto 1.000 euro

Pensioni pubbliche basse e la vecchiaia preoccupa gli italiani. Degli 11,6 milioni di pensionati con pensione di vecchiaia, piu' di 4 milioni (oltre il 35%) beneficia di un assegno pensionistico inferiore a 1.000 euro. Di questi, 741mila (il 6,4%) ricevono meno di 500 euro al mese. E il futuro non sara' piu' roseo. scarsa fiducia anche nello strumenti della previdenza complementare, che rimane ai piu' poco conosciuta. e preoccupano i continui cambi notmativ. È il quadro che emerge da una ricerca realizzata dal Censis per la Covip.I lavoratori italiani pensano che quando andranno in pensione riceveranno un assegno pari in media al 55% del proprio reddito attuale. Un quarto dei lavoratori crede che avra' una pensione inferiore al 50% del reddito da lavoro e il 43% che al massimo sara' compresa tra il 50% e il 60% del reddito.In particolare, i dipendenti pubblici si aspettano una pensione pari al 62% del loro reddito, i dipendenti privati pari al 55% e gli autonomi al 51%. I giovani di 18-34 anni prevedono che avranno una pensione pari al 54% del reddito e i piu' anziani pari al 60%. Secondo l'opinione del 46% degli attuali occupati si va incontro a una vecchiaia di ristrettezze, senza grandi risorse da spendere: il 24,5% ritiene che non potra' vivere nell'agiatezza, anche se qualche sfizio potra' toglierselo, il 21,5% afferma che la situazione e' molto incerta e non riesce a immaginare come sara' la propria vecchiaia. Solo l'8% pensa che potra' godersi un po' di serenita' anche grazie a buoni redditi.
L'84% dei lavoratori italiani, poi, e' convinto che le regole della previdenza cambieranno ancora.La loro variabilita' genera inquietudine e, nella crisi, le pensioni diventano il catalizzatore delle paure. L'insicurezza riguarda anche il percorso previdenziale personale: il 34% dei lavoratori (percentuale che sale al 41% tra i dipendenti privati) teme di perdere il lavoro e di rimanere senza contribuzione, il 25% di dover affrontare una fase di precarieta' con una contribuzione intermittente, il 19% di avere difficolta' a costruirsi, oltre la pensione pubblica, fonti integrative di reddito, come ad esempio la previdenza complementare. Lo stop and go normativo mina la fiducia nella certezza delle regole della previdenza e nella sua capacita' di dare sicurezza alle persone in vista di una prolungata longevita'. Nella crisi la previdenza, come sistema e come percorso personale, catalizza paure e incertezze, creando ansia piuttosto che sicurezza.