21 agosto 2011

Manovra, Alfano convoca tavolo su enti locali. E sulle pensioni pressing sulla Lega

La prossima settimana il segretario del Pdl, Angelino Alfano, convocherà un tavolo con gli enti locali per parlare dei tagli della manovra. Lo annuncia Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati del Pdl. L'incontro dovrebbe tenersi martedì o mercoledì.''Il Pdl -dice Napoli- è impegnato sulla manovra finanziaria e non trascura nessuno dei fronti aperti. Il sacrificio chiesto agli enti locali sarà al centro di un tavolo convocato dal segretario Angelino Alfano per la prossima settimana. Si tratta di un esame approfondito, come del resto assicurano alcuni dei nomi invitati: il sindaco di Roma Gianni Alemanno; il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni; il presidente dell'Unione delle Province italiane, Giuseppe Castiglione e il sottoscritto''.
In vista dell'appuntamento di martedì al Senato, quando la Manovra da 45,5 miliardi inizierà l'iter in Commissione, si moltiplicano le proposte di modiche e si fa sempre più intenso il pressing sulla Lega perché apra ad interventi sulle pensioni. Ancor più alla luce delle parole del segretario del Pdl Angelino Alfano, secondo il quale la ''riforma della previdenza'' potrebbe permettere di ''ridurre i tagli agli enti locali", spina nel fianco per gli amministratori del Carroccio.
Condivido le valutazioni di Angelino Alfano: è giusto ampliare l'intervento sulle pensioni - afferma il deputato Pdl Giuliano Cazzola - allo scopo di destinare maggiori risorse agli enti locali". Per il parlamentare "è assurdo non chiedere il sacrificio di lavorare un po' più a lungo a quanti hanno i requisiti per la pensione di anzianità (sono circa 250mila all'anno) se con i risparmi acquisiti si possono salvaguardare importanti servizi erogati dai Comuni 'virtuosi'".
E sulla riforma previdenziale arriva un monito dalla Cgil. ''E' sbagliato affrontare la riforma delle pensioni solo per fare cassa"., ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso, intervistata da Skytg24. "Innanzitutto -afferma ancora Camusso- bisogna ricostruire una condizione" che "non si può annunciare ogni mese una modifica toccando diritti e certezze. Poi avrei grande attenzione per i giovani, non si può pensare a una prosecuzione infinita della vita lavorativa".
Camusso, che non respinge ipotesi di riforma, sottolinea però la richiesta di condizioni chiare: "Si definisca la flessibilità sulle date di uscita". La flessibilità in uscita, aggiunge, "non penalizza chi ha bisogno di uscire e non blocca le opportunità di lavoro per chi deve entrare".