24 maggio 2011

CORTE CONTI: NUOVI TAGLI A SPESA, IMPROPONIBILE ABBASSARE LE TASSE

Taglio del debito di 46 miliardi l'anno, per giungere in tempi ragionevoli alla soglia del 60% del pil dall'attuale 120%. Perdita permanente, in termini di mancata crescita del pil, di 160 miliardi cumulati dal 2008 al 2013 (erano 140 fino al 2010). Il rapporto 2011 della Corte dei Conti sul coordinamento della finanza pubblica non consente di tirare un respiro di sollievo. Riconosce che il 2010 e' stato un ''punto di svolta'' con la spesa pubblica che per la prima volta si e' ridotta, tuttavia il bilancio dello Stato richiede ancora la massima attenzione per rispettare i vincoli imposti della nuova governance europea, vincoli approvati dagli Stati dell'Unione. Il rapporto e' stato presentato nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, dal presidente della Corte, Luigi Giampaolino, alla presenza del presidente del Senato, Renato Schifabni, e del ministro dell'economia, Giulio Tremonti.
In questa situazione e' ''improponibile'' immaginare un taglio delle tasse, spiega il rapporto, mentre la lotta all'evasione, che in Italia ''raggiunge livelli di punta in Europa, con l'eccezione della Grecia e della Spagna'' puo' consentire di ''recuperare ampi spazi a tassazione''.Servono ancora tagli alla spesa, piu' pesanti di quelli ipotizzati del Def (documento di economia e finanza) per il 2014, anno in cui deve essere raggiunto il pareggio di bilancio. Serve un aggiustamento ''paragonabile per dimensione a quanto si dovette fare alla meta' degli anni '90, per poter essere ammessi alla moneta unica fin dal suo avvio''. E lo stesso rigore va mantenuto anche dopo il 2014 perche' la finanza pubblica richiede il mantenimento di un avanzo primario elevato per molti anni.Quello che si presenta per i conti pubblici, dicono i magistrati contabili, e' ''un percorso impervio'': da un lato la necessita' di una crescita piu' sostenuta per la quale sarebbero necessarie misure di stimolo; dall'altro ridurre la spesa primaria in termini reali ''rispetto al livello gia' compresso previsto nel Def per il 2014''. La conclusione della Corte e' che ''non sara' sufficiente limare al margine la spesa, ma bisognera' ridefinire i confini e i meccanismi dell'intervento pubblico in economia''. Cio' che va evitato e' tagliare ulteriormente la spesa per investimenti, l'unica che puo' contribuire a migliorare la performance della crescita. Fino ad ora, invece, complice la scarsa capacita' progettuale degli enti locali, i tagli hanno colpito in misura maggiore le spese per investimenti e quelle in conto capitale, mentre per le spese correnti si parla di un ''rallentamento della crescita'', anche se ''vistoso'', la spesa per interessi e' rimasta invariata. Nell'ambito della spese correnti i risparmi hanno toccato il personale e i consumi intermedi.Il recupero sul fronte delle entrate e' affidato alla lotta all'evasione fiscale che puo' consentire di riportare a tassazione ''ampi spazi'' che oggi sfuggono. Bene gli accertamenti e gli strumenti sempre piu' affinati di controllo, ma cio' che veramente occorre e' creare le condizioni per aumentare la tax compliance, attuare misure per ''favorire il consolidamento di comportamenti di massa piu' corretti''. Resta l'esigenza, conclude il rapporto, di avviare la riforma complessiva del sistema fiscale che tenga conto del federalismo.TESORO, IN ARRIVO CORREZIONE ''A MISURA'' DI UE - In arrivo a giugno un decreto di correzione dei conti per 35-40 miliardi per il biennio 2013-2014, misura gia' annunciata nel Documento di economia e finanza e necessaria per raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2014. Con lo stesso decreto dovrebbe essere previsto un intervento di 5-7 miliardi per il 2012.Insomma, a quanto si apprende, il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, avrebbe deciso di accelerare i tempi dell'intera nuova manovra triennale per dimostrare l'intenzione di rispettare gli impegni assunti in sede Ue.