Le aziende non ricercano occupazione “dipendente” da almeno un anno. E’ questo quello che emerge leggendo i dati dell’Istat sui posti vacanti riferiti al III° trimestre di quest’anno.
C’è un blocco nei settori che creano produzione, causa ne è il radicale rallentamento dei consumi che deriva a sua volta da una compressione dei redditi per eccessivo carico fiscale.
I dati dimostrano che, pur in presenza di una bassa percentuale di posti potenzialmente in attesa di essere occupati, da un anno a questa parte nessuno li ricopre, nonostante un’alta percentuale di disoccupati ed inoccupati.
Il quadro che l’Istat fotografa ormai da tempo è critico. È indubbio che, per una buona e duratura ripresa occupazionale, è necessaria una seria politica che crei le condizioni per sviluppo economico del nostro Paese.
Nel contempo, vanno ristabilite, ridefinendole laddove necessario, le regole del mercato del lavoro, incentivando la buona occupazione, soprattutto quella che si associa a percorsi formativi, troppo spesso sostituita da rapporti di lavoro fittizi; così come è necessario creare le condizioni che permettano transizioni lavorative garantite da tutele per tutti. Politiche di sviluppo e lavoro devono costituire le priorità, senza le quali la recessione ci aspetterà dietro l’angolo a braccia tese.
C’è un blocco nei settori che creano produzione, causa ne è il radicale rallentamento dei consumi che deriva a sua volta da una compressione dei redditi per eccessivo carico fiscale.
I dati dimostrano che, pur in presenza di una bassa percentuale di posti potenzialmente in attesa di essere occupati, da un anno a questa parte nessuno li ricopre, nonostante un’alta percentuale di disoccupati ed inoccupati.
Il quadro che l’Istat fotografa ormai da tempo è critico. È indubbio che, per una buona e duratura ripresa occupazionale, è necessaria una seria politica che crei le condizioni per sviluppo economico del nostro Paese.
Nel contempo, vanno ristabilite, ridefinendole laddove necessario, le regole del mercato del lavoro, incentivando la buona occupazione, soprattutto quella che si associa a percorsi formativi, troppo spesso sostituita da rapporti di lavoro fittizi; così come è necessario creare le condizioni che permettano transizioni lavorative garantite da tutele per tutti. Politiche di sviluppo e lavoro devono costituire le priorità, senza le quali la recessione ci aspetterà dietro l’angolo a braccia tese.