La Uil Pensionati esprime grande preoccupazione per le conseguenze negative che la reintroduzione della tassazione sulla prima casa può avere sugli anziani, soprattutto su quelli che vivono soli.
“Come Uilp – dichiara il segretario generale Romano Bellissima – ribadiamo la richiesta di Cgil, Cisl e Uil di innalzare la soglia di detrazione sulla prima casa da 200 a 500 euro e di rendere progressiva l’imposta, introducendo aliquote differenziate a partire dalla seconda casa.
In ogni caso, qualora si dovesse introdurre un criterio legato al numero dei componenti il nucleo familiare, per la Uilp vanno considerate le particolari condizioni delle persone anziane.
Comprendiamo e condividiamo la necessità di considerare le difficoltà delle famiglie numerose, molte delle quali sono colpite pesantemente dalla crisi, ma non si devono dimenticare i bisogni delle persone anziane, soprattutto di quelle che vivono sole.
In Italia, oggi una buona parte delle famiglie monopersonali è costituita da anziani (sono in maggioranza donne vedove molte anziane) che sono particolarmente penalizzati dal vivere soli, sia dal punto di vista fiscale, sia dal punto di vista dei costi che devono sostenere per il proprio mantenimento e per il mantenimento della propria abitazione.
Milioni di anziani arrivano a fatica a fine mese e non precipitano nella povertà vera e propria solo perché sono possessori della casa in cui vivono. Gravare questa casa di un’imposta – conclude Bellissima – vorrebbe dunque dire peggiorare in modo vistoso la loro condizione
“Come Uilp – dichiara il segretario generale Romano Bellissima – ribadiamo la richiesta di Cgil, Cisl e Uil di innalzare la soglia di detrazione sulla prima casa da 200 a 500 euro e di rendere progressiva l’imposta, introducendo aliquote differenziate a partire dalla seconda casa.
In ogni caso, qualora si dovesse introdurre un criterio legato al numero dei componenti il nucleo familiare, per la Uilp vanno considerate le particolari condizioni delle persone anziane.
Comprendiamo e condividiamo la necessità di considerare le difficoltà delle famiglie numerose, molte delle quali sono colpite pesantemente dalla crisi, ma non si devono dimenticare i bisogni delle persone anziane, soprattutto di quelle che vivono sole.
In Italia, oggi una buona parte delle famiglie monopersonali è costituita da anziani (sono in maggioranza donne vedove molte anziane) che sono particolarmente penalizzati dal vivere soli, sia dal punto di vista fiscale, sia dal punto di vista dei costi che devono sostenere per il proprio mantenimento e per il mantenimento della propria abitazione.
Milioni di anziani arrivano a fatica a fine mese e non precipitano nella povertà vera e propria solo perché sono possessori della casa in cui vivono. Gravare questa casa di un’imposta – conclude Bellissima – vorrebbe dunque dire peggiorare in modo vistoso la loro condizione