Con la formazione del governo Monti ''nessuna forzatura, ne' tantomeno alcuno strappo si e' compiuto rispetto al nostro ordinamento costituzionale''. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo discorso per gli auguri alle alte cariche dello Stato. Napolitano ha aggiunto che era suo ''preciso dovere istituzionale'' evitare lo scioglimento delle Camere e il ricorso alle urne ''viste le ricadute dirompenti che cio' avrebbe potuto avere per il nostro Paese nel burrascoso contesto dell'Eurozona'' e considerata la situazione italiana in cui incombeva ''un catastrofico aggravarsi della crisi finanziaria''.
''Il mio auspicio, e il mio personale impegno, e' per una rinnovata capacita' dell'Italia di contribuire al rilancio della volonta' politica comune a sostegno dello sviluppo dell'integrazione europea. Cio' comporta pero' - sia chiaro - la massima serieta' da parte nostra nel misurarci in Europa con una condivisa ''cultura della stabilita''', nel fare quindi i conti con l'imperativo di ridurre il cosi' grave peso del debito pubblico accumulato dallo Stato italiano, che ovviamente penalizza anche il nostro sviluppo''. E' un passaggio del discorso del Presidente della Repubblica in occasione degli auguri dello scorso anno, il 20 dicembre 2010, a testimonianza di come fosse acuta la consapevolezza del difficile equilibrio in cui il Paese si trovava.