Il premier Mario Monti riferisce al Senato sul vertice europeo dell'8 e 9 dicembre ma la seduta non procede senza scosse: i leghisti rumoreggiano e il presidente del Senato Renato Schifani li richiama: "Sarebbe un pessimo segnale se dovessi sospendere la seduta". Poi, rivolto a Federico Bricolo, presidente dei senatori della Lega: "Non si faccia richiamare proprio lei, da capogruppo"Ad un certo punto anche Monti è sembrato infastidito: "Scusatemi se valorizzo il Parlamento". Un breve applauso, poi i lavori sono proseguiti. Ma dura poco. Una manciata di secondi e spuntano cartelli leghisti contro la manovra economica con su scritto "Basta tasse". Schifani è quindi costretto a sospendere la seduta. Non sono mancati insulti veri e propri durante la sospensione dei lavori: il leghista Giovanni Torri, ha detto ai giornalisti che Monti "voleva fare il fenomeno, ma ha una testa limitata per i ram che vorrebbero mettergli dentro...
Alla ripresa della seduta, il premier ha sottolineato che non si può dire '''no tasse' ma sicuramente 'meno tasse''' se sarà introdotta ''un'adeguata tassazione delle transazioni finanziarie''. In sede europea, ha spiegato il professore riprendendo il discorso sugli esiti del vertice Ue "si è sottolineato che un modo per avere meno tasse su famiglie, lavoro e imprese è quella di una fiscalità estesa anche al mondo della finanza e della grande finanza''. L'Italia, ha aggiunto, "è pronta a riconsiderare la propria posizione sulla TobinTax'' precisando come questa posizione si differenzi da quella sostenuta dal precedente governo.
Prima del caos in Aula Monti nel suo discorso aveva riferito che l'Italia è arrivata all'appuntamento dell'8 e 9 dicembre a Bruxelles con ''maggiore credibilità e posizioni autonome". Che l'emissione di eurobond non è un ''mezzo subdolo per evitare la disciplina e il rigore finanziario''. Gli eurobond "sono un messaggio forte anche per favorire la crescita'', ha aggiunto evidenziando che è stato deciso "che nel rapporto presentato entro il 31 marzo sarà discusso e presentato il tema degli eurobond''.
Inoltre, Monti ha sottolineato che ci sono state "divergenze di prospettiva" tra la Germania e altri Stati "tra cui noi" rispetto all'esclusività del criterio del rigore come fattore capace di 'ammorbidire' le tensioni sui mercati finanziari.
In merito ai provvedimenti varati dal Governo, proprio all'inizio del suo intervento in Aula, Monti ha detto che sono ''stati positivamente accolti dai partner europei e dalle istituzioni internazionali''.
Al termine dell'informativa sul Consiglio Ue, il premier ha ottenuto gli applausi della vasta maggioranza che sostiene il suo governo, mentre la Lega non ha rinuniciato a sottolineare il suo ruolo di opposizione al grido di "vergogna, vergogna!".
Alla ripresa della seduta, il premier ha sottolineato che non si può dire '''no tasse' ma sicuramente 'meno tasse''' se sarà introdotta ''un'adeguata tassazione delle transazioni finanziarie''. In sede europea, ha spiegato il professore riprendendo il discorso sugli esiti del vertice Ue "si è sottolineato che un modo per avere meno tasse su famiglie, lavoro e imprese è quella di una fiscalità estesa anche al mondo della finanza e della grande finanza''. L'Italia, ha aggiunto, "è pronta a riconsiderare la propria posizione sulla TobinTax'' precisando come questa posizione si differenzi da quella sostenuta dal precedente governo.
Prima del caos in Aula Monti nel suo discorso aveva riferito che l'Italia è arrivata all'appuntamento dell'8 e 9 dicembre a Bruxelles con ''maggiore credibilità e posizioni autonome". Che l'emissione di eurobond non è un ''mezzo subdolo per evitare la disciplina e il rigore finanziario''. Gli eurobond "sono un messaggio forte anche per favorire la crescita'', ha aggiunto evidenziando che è stato deciso "che nel rapporto presentato entro il 31 marzo sarà discusso e presentato il tema degli eurobond''.
Inoltre, Monti ha sottolineato che ci sono state "divergenze di prospettiva" tra la Germania e altri Stati "tra cui noi" rispetto all'esclusività del criterio del rigore come fattore capace di 'ammorbidire' le tensioni sui mercati finanziari.
In merito ai provvedimenti varati dal Governo, proprio all'inizio del suo intervento in Aula, Monti ha detto che sono ''stati positivamente accolti dai partner europei e dalle istituzioni internazionali''.
Al termine dell'informativa sul Consiglio Ue, il premier ha ottenuto gli applausi della vasta maggioranza che sostiene il suo governo, mentre la Lega non ha rinuniciato a sottolineare il suo ruolo di opposizione al grido di "vergogna, vergogna!".