La Camera ha votato, con 495 voti favorevoli, la fiducia posta dal governo sulla manovra economica. I no sono stati 88 e in 4 si sono astenuti. Sono stati 26 gli assenti nel gruppo del Pdl al voto di fiducia e quattro gli astenuti. Nel gruppo del Pd gli assenti erano tre, sempre tre in Fli e due nell'Udc. In Aula c'è stato uno scontro tra i deputati della Lega e il capogruppo del Pd Dario Franceschini. Nel suo intervento, Franceschini si è chiesto se i deputati della Lega, che hanno confermato il no alla fiducia, venissero "dalla luna". ''Invece - ha scandito - siete stati saldamente al governo negli ultimi tre anni e saldamenti incollati alle poltrone romane, e non sembravate guerrieri padani ma solo soldatini ubbidienti". E' scattata la reazione dei deputati del Carroccio che hanno intonato, in rapida successione, uno 'scemo, scemo' e poi 'venduto, venduto' all'indirizzo di Franceschini, che invece era applaudito dai deputati del centrosinistra.
"Ognuno in questa aula con la propria storia, la propria diversità, le proprie idee, ha la stessa missione: salvare il Paese" ha detto Franceschini spiegando perché la manovra deve essere sostenuta e con convinzione. "Noi diamo la fiducia a questo governo, non un governo tecnico, ma un governo espressione della democrazia parlamentare, di questo Parlamento", ha precisato il capogruppo del Pd, rivendicando "il lavoro di miglioramento fatto sulla manovra", che è "indispensabile e urgente per fare uscire l'Italia dalla situazione in cui si trova dopo gli ultimi tre anni", e anche "l'impegno del Pd per correggerla sin dall'inizio. Lei, presidente, aveva detto equità. Alla fine l'equità c'è stata.
In Aula Antonio Di Pietro ha bocciato la manovra e il governo, seppure "composto da brave persone di alta professionalità". "Certo - ha detto il presidente dell'Idv - è decisamente meglio confrontarsi con personalità e professionalità come le vostre, piuttosto che con un premier che in Europa ci faceva ridere dietro o con ex ministri del precedente governo inquisiti per fatti di mafia. Con la fiducia non ci è stata data la possibilità di confrontarci sul merito degli interventi e sul merito noi giudichiamo la manovra iniqua e ingiusta".
"Ognuno in questa aula con la propria storia, la propria diversità, le proprie idee, ha la stessa missione: salvare il Paese" ha detto Franceschini spiegando perché la manovra deve essere sostenuta e con convinzione. "Noi diamo la fiducia a questo governo, non un governo tecnico, ma un governo espressione della democrazia parlamentare, di questo Parlamento", ha precisato il capogruppo del Pd, rivendicando "il lavoro di miglioramento fatto sulla manovra", che è "indispensabile e urgente per fare uscire l'Italia dalla situazione in cui si trova dopo gli ultimi tre anni", e anche "l'impegno del Pd per correggerla sin dall'inizio. Lei, presidente, aveva detto equità. Alla fine l'equità c'è stata.
In Aula Antonio Di Pietro ha bocciato la manovra e il governo, seppure "composto da brave persone di alta professionalità". "Certo - ha detto il presidente dell'Idv - è decisamente meglio confrontarsi con personalità e professionalità come le vostre, piuttosto che con un premier che in Europa ci faceva ridere dietro o con ex ministri del precedente governo inquisiti per fatti di mafia. Con la fiducia non ci è stata data la possibilità di confrontarci sul merito degli interventi e sul merito noi giudichiamo la manovra iniqua e ingiusta".