Nei momenti di crisi economica servono "risposte condivise" per la famiglia. La sollecitazione indiretta al governo arriva da Giorgio Napolitano per il tramite di una lettera inviata a Famiglia cristiana che sarà pubblicata in un numero speciale dedicato alle famiglie italiane.
La riflessione è sollecitata da Don Sciortino e il capo dello Stato gli risponde: "Caro direttore, desidero ringraziarla per l'invito a rivolgere un appello a 'non lasciarsi travolgere dalla rassegnazione' e a contribuire a 'progettare e costruire il futuro'. Nell'esercizio del mio mandato ho sempre ritenuto di dover mettere l'accento su quel che puo' unire il Paese, e indubbiamente l'impegno pubblico per la famiglia costituisce un punto di riferimento essenziale della convivenza civile e della coesione sociale. Proprio perche' consideriamo la famiglia una straordinaria risorsa sia per il rinnovamento etico di cui ha bisogno il Paese, sia per lo sviluppo di una societa' aperta e solidale, occorre affrontare e superare le difficolta' arrecate dalla crisi economica proprio e in particolare alle famiglie gia' provate da antichi squilibri". IL presidente della Repubblica sottolinea che "sono ben noti i temi da affrontare per elevare la condizione materiale e morale della famiglia italiana: combinare vita lavorativa e vita familiare nella parita' di doveri e di impegni; sostenere il desiderio di paternita' e maternita'; elevare il tasso di occupazione per dare maggiore sicurezza ai piu' giovani; favorire i genitori nella cura e nell'educazione dei figli; assistere le famiglie che vivono conflitti e gravi disagi". Ecco perche', conclude "non puo' che auspicarsi lo sviluppo, su questi temi, di un confronto costruttivo nella ricerca di risposte che non dividano ma impegnino le istituzioni rappresentative dello Stato democratico nel solco dei valori e dei principi costituzionali".
Stamane Napoliano, tra l'altro, assieme alle altre autorità dello Stato, ha accolto, alla stazione Termini di Roma, il treno 'Viaggio dell'eroe', iniziativa inserita nei festeggiamenti del 150esimo anniversario dell'Unita' d'Italia, e che rievoca il trasporto della salma del caduto senza identita' della Grande Guerra da Aquileia al Vittoriano.
La riflessione è sollecitata da Don Sciortino e il capo dello Stato gli risponde: "Caro direttore, desidero ringraziarla per l'invito a rivolgere un appello a 'non lasciarsi travolgere dalla rassegnazione' e a contribuire a 'progettare e costruire il futuro'. Nell'esercizio del mio mandato ho sempre ritenuto di dover mettere l'accento su quel che puo' unire il Paese, e indubbiamente l'impegno pubblico per la famiglia costituisce un punto di riferimento essenziale della convivenza civile e della coesione sociale. Proprio perche' consideriamo la famiglia una straordinaria risorsa sia per il rinnovamento etico di cui ha bisogno il Paese, sia per lo sviluppo di una societa' aperta e solidale, occorre affrontare e superare le difficolta' arrecate dalla crisi economica proprio e in particolare alle famiglie gia' provate da antichi squilibri". IL presidente della Repubblica sottolinea che "sono ben noti i temi da affrontare per elevare la condizione materiale e morale della famiglia italiana: combinare vita lavorativa e vita familiare nella parita' di doveri e di impegni; sostenere il desiderio di paternita' e maternita'; elevare il tasso di occupazione per dare maggiore sicurezza ai piu' giovani; favorire i genitori nella cura e nell'educazione dei figli; assistere le famiglie che vivono conflitti e gravi disagi". Ecco perche', conclude "non puo' che auspicarsi lo sviluppo, su questi temi, di un confronto costruttivo nella ricerca di risposte che non dividano ma impegnino le istituzioni rappresentative dello Stato democratico nel solco dei valori e dei principi costituzionali".
Stamane Napoliano, tra l'altro, assieme alle altre autorità dello Stato, ha accolto, alla stazione Termini di Roma, il treno 'Viaggio dell'eroe', iniziativa inserita nei festeggiamenti del 150esimo anniversario dell'Unita' d'Italia, e che rievoca il trasporto della salma del caduto senza identita' della Grande Guerra da Aquileia al Vittoriano.