28 novembre 2011

Governo, Fini: "I sottosegretari saranno tutti tecnici"

I sottosegretari, da ciò che so io, saranno tutti tecnici". Lo ha annunciato il presidente della Camera Gianfranco Fini questo pomeriggio a Genova, rispondendo alle domande dei giornalisti dopo la visita al museo Muma. Fini ha aggiunto che sul tema "ci sono stati contatti, non c'è stato un vertice. Penso -ha precisato- che Monti faccia bene a occuparsi di più di quali provvedimenti presentare al consiglio dei Ministri e in Parlamento piuttosto che della lista dei sottosegretari".Sui sottosegretari interviene anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini: "Il presidente del Consiglio ha un governo di natura tecnica e sa benissimo che farà dei sottosegretari tecnici". "La partita dei sottosegretari non si è mai aperta -ha proseguito Casini- e i partiti oggi devono semplicemente agevolare il governo, deve partire rapidamente l'azione di riforma per la crescita del paese. Tutto il resto sono baggianate che non possono intralciare una missione piu' alta".
Quanto all'ipotesi di un vertice di maggioranza "quando il presidente del Consiglio vorrà sulle questioni politiche tipo l'illustrazione dei provvedimenti economici o la politica internazionale, parlare con noi -ha spiegato Casini- noi siamo disponibilissimi a vertici e controvertici ma sui sottosegretari i vertici non ci devono essere perché non servono". Quello che è importante, secondo Casini, "è non perdere tempo in chiacchiere su cose inutili".
Sul presunto vertice torna anche il segretario democratico Pier Luigi Bersani che taglia corto: "Io vado, il Pd va, quando Monti chiama". "C'è un governo di impegno nazionale. Ogni forza si è assunta la sua responsabilità davanti al Parlamento. Ma non esiste una maggioranza, non esiste un tavolo della maggioranza. Poi se Monti chiama - aggiunge il segretario del Pd - per avere un'opinione, un contributo, un consiglio io vado. Il Pd va quando Monti chiama".
Chiaro Angelino Alfano, segretario del Pdl: "Sui sottosegretari deciderà Monti ma non mi pare che siano l'emergenza di questo paese". "Fino alla scorsa settimana -ha osservato- l'emergenza erano gli Spread e la crisi economica. Ora non credo che l'emergenza siano i sottosegretari".
Sulla nomina dei sottosegretari "no a lottizzazione e spartizione dei partiti altrimenti entrerebbe dalla finestra ciò che esce dalla porta". Lo ha detto il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, durante una conferenza stampa a Torino.
"Il governo Monti -ha sottolineato Di Pietro- è un governo molto snello: se si dovessero mettere esponenti di partito o che rispondono a partiti in questi ruoli di fatto la politica attiva finirebbe per tornare in mano ai partiti, ai gruppi parlamentari e alla politica con l'ulteriore aggravante che prima si sapeva chi era maggioranza e chi opposizione e si creerebbe un inciucio paradossale tra Pd, Pdl e Terzo polo".