Il governo Monti prende la fiducia al Senato con 281 voti favorevoli e 25 contrari (gli esponenti della Lega). Subito dopo il voto il presidente Renato Schifani ha espresso a Mario Monti gli ''auguri di buon lavoro nell'interesse del paese''Un corale applauso ha accolto oggi il presidente del Consiglio al suo primo discorso nell'aula del Senato per ottenere la fiducia. Non appena Schifani gli ha dato la parola è partita l'acclamazione dell'assemblea alla quale non hanno però partecipato i senatori della Lega che hanno ostentato la loro freddezza nei confronti del premier evitando di battere le mani.
Monti ha ringraziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha rivolto un "pensiero rispettoso e cordiale al presidente Berlusconi". "Mi fa piacere riconoscere il suo impegno nel facilitare in questi giorni la mia presa di successione", ha detto il premier.
"Il governo riconosce di essere nato per affrontare con spirito costruttivo e unitario una seria emergenza. E' un governo di impegno nazionale", ha messo in chiaro Monti assicurando che "ci sarà sempre la chiara difesa del ruolo delle Camere" perché "il Parlamento è il cuore pulsante di ogni politica di governo, lo snodo decisivo per il rilancio e il riscatto della vita democratica". "Spero - ha proseguito il presidente del Consiglio - che il mio governo e io potremo contribuire in modo rispettoso e con umiltà a riconciliare maggiormente i cittadini e le istituzioni alla politica", in modo da "prendere insieme, senza confusione di responsabilità, provvedimenti all'altezza della situazione difficile che il Paese attraversa". In questo contesto il "riordino delle province" si può fare con "legge ordinaria". Mentre con la "modifica costituzionale si potrà completare il processo fino alla completa eliminazione". Sì inoltre all'introduzione in Costituzione della norma sul vincolo di bilancio, perché "può contribuire a mantenere nel tempo il pareggio di bilancio programmato nel 2013" e ''anche in considerazione della complessità della regola sarà opportuno studiare l'esperienza di alcuni Paesi europei che hanno affidato ad autorità indipendenti la valutazione del rispetto sostanziale della regola".
Il premier considera inoltre ''ineludibili'' gli "interventi per contenere i costi del funzionamento di tutte le cariche elettive" e la parola d'ordine per tutti dovrà essere "sobrietà". E la prima a dare l'esempio in questo senso, ha spiegato, sarà la Presidenza del Consiglio dei ministri con la "spending review" per fondo unico.
Monti ha quindi annunciato meno tasse sul lavoro e più su consumi e proprietà. "Coerentemente con il disegno della delega fiscale e della clausola di salvaguardia che la accompagna - ha detto - una riduzione del peso delle imposte e dei contributi che gravano sul lavoro e sull'attività produttiva finanziata da una crescita del prelievo sui consumi e sulla proprietà sosterrebbe la crescita senza incidere sul bilancio pubblico". Quanto ai ''giovani saranno la priorità di questo governo perché quello che restringe le opportunità per i giovani si traduce in minor crescita per il Paese. Elimineremo i vincoli che impediranno di esprimere potenzialità. Punteremo sui talenti" e a ''valorizzare il capitale umano'' aumentando i livelli di istruzione. Chiara l'indicazione: "L'Italia ha bisogno di investire sui suoi talenti; deve essere lei orgogliosa dei suoi talenti e non trasformarsi in un'entità di cui i suoi talenti non sempre sono orgogliosi". "Per questo - ha scandito - la mobilità è la nostra migliore alleata, mobilità sociale ma anche geografica, non solo all'interno del nostro Paese ma anche e soprattutto nel più ampio orizzonte del mercato del lavoro europeo e globale".
Interventi in vista anche per pensioni e Ici. "L'esenzione dall'Ici delle abitazioni principali è una peculiarità se non un'anomalia del nostro ordinamento", ha detto il presidente del Consiglio, mentre "il nostro sistema pensionistico rimane caratterizzato da ampie disparità di trattamento, tra fasce d'età e categorie, con alcune aree di ingiustificati privilegi". Altro punto importante "la lotta all'evasione fiscale e all'illegalità'' che ''non serviranno solo per aumentare il gettito ma anche per abbattere le aliquote. Una lotta vera servirà per ridurre in maniera incisiva il peso per i contribuenti".
Monti ha ringraziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha rivolto un "pensiero rispettoso e cordiale al presidente Berlusconi". "Mi fa piacere riconoscere il suo impegno nel facilitare in questi giorni la mia presa di successione", ha detto il premier.
"Il governo riconosce di essere nato per affrontare con spirito costruttivo e unitario una seria emergenza. E' un governo di impegno nazionale", ha messo in chiaro Monti assicurando che "ci sarà sempre la chiara difesa del ruolo delle Camere" perché "il Parlamento è il cuore pulsante di ogni politica di governo, lo snodo decisivo per il rilancio e il riscatto della vita democratica". "Spero - ha proseguito il presidente del Consiglio - che il mio governo e io potremo contribuire in modo rispettoso e con umiltà a riconciliare maggiormente i cittadini e le istituzioni alla politica", in modo da "prendere insieme, senza confusione di responsabilità, provvedimenti all'altezza della situazione difficile che il Paese attraversa". In questo contesto il "riordino delle province" si può fare con "legge ordinaria". Mentre con la "modifica costituzionale si potrà completare il processo fino alla completa eliminazione". Sì inoltre all'introduzione in Costituzione della norma sul vincolo di bilancio, perché "può contribuire a mantenere nel tempo il pareggio di bilancio programmato nel 2013" e ''anche in considerazione della complessità della regola sarà opportuno studiare l'esperienza di alcuni Paesi europei che hanno affidato ad autorità indipendenti la valutazione del rispetto sostanziale della regola".
Il premier considera inoltre ''ineludibili'' gli "interventi per contenere i costi del funzionamento di tutte le cariche elettive" e la parola d'ordine per tutti dovrà essere "sobrietà". E la prima a dare l'esempio in questo senso, ha spiegato, sarà la Presidenza del Consiglio dei ministri con la "spending review" per fondo unico.
Monti ha quindi annunciato meno tasse sul lavoro e più su consumi e proprietà. "Coerentemente con il disegno della delega fiscale e della clausola di salvaguardia che la accompagna - ha detto - una riduzione del peso delle imposte e dei contributi che gravano sul lavoro e sull'attività produttiva finanziata da una crescita del prelievo sui consumi e sulla proprietà sosterrebbe la crescita senza incidere sul bilancio pubblico". Quanto ai ''giovani saranno la priorità di questo governo perché quello che restringe le opportunità per i giovani si traduce in minor crescita per il Paese. Elimineremo i vincoli che impediranno di esprimere potenzialità. Punteremo sui talenti" e a ''valorizzare il capitale umano'' aumentando i livelli di istruzione. Chiara l'indicazione: "L'Italia ha bisogno di investire sui suoi talenti; deve essere lei orgogliosa dei suoi talenti e non trasformarsi in un'entità di cui i suoi talenti non sempre sono orgogliosi". "Per questo - ha scandito - la mobilità è la nostra migliore alleata, mobilità sociale ma anche geografica, non solo all'interno del nostro Paese ma anche e soprattutto nel più ampio orizzonte del mercato del lavoro europeo e globale".
Interventi in vista anche per pensioni e Ici. "L'esenzione dall'Ici delle abitazioni principali è una peculiarità se non un'anomalia del nostro ordinamento", ha detto il presidente del Consiglio, mentre "il nostro sistema pensionistico rimane caratterizzato da ampie disparità di trattamento, tra fasce d'età e categorie, con alcune aree di ingiustificati privilegi". Altro punto importante "la lotta all'evasione fiscale e all'illegalità'' che ''non serviranno solo per aumentare il gettito ma anche per abbattere le aliquote. Una lotta vera servirà per ridurre in maniera incisiva il peso per i contribuenti".