19 ottobre 2011

NAPOLITANO: ABBATTERE DEBITO SENZA INCERTEZZE

L'Italia deve mandare un messaggio chiaro ai partner europei: il nostro paese sta abbattendo ''gradualmente ma a ritmo sostenuto e costante'' il muro del debito pubblico. Lo chiarisce il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo al Quirinale alla cerimonia di consegna delle insegne di Cavaliere del lavoro.
Ai nostri partner europei ''desidero dire qualcosa di chiaro, fuori da ogni ambiguita''' e cioe', che ''siamo giunti, l'intera comunita' nazionale e' giunta, al lucido riconoscimento che e' il momento di abbattere gradualmente ma a ritmo sostenuto e costante, il muro del debito pubblico accumulatosi nel corso dei decenni''.
Il Capo dello Stato non ha dubbi, ''lo stiamo facendo, come indicano i decreti di luglio e di agosto, adottati celermente in Parlamento in ottemperanza agli impegni assunti; e intendiamo farlo senza alcuni incertezza e tergiversazione''.
In questo momento di crisi per il Paese e' necessario che ''ciascuno faccia la sua parte''. E in questo senso ''molto sta facendo il mondo delle imprese''. ''Le difficolta' sono sotto gli occhi di tutti, se e' vero che e' trascorso un mese dall'approvazione in Parlamento del decreto di stabilizzazione finanziaria varato alla vigilia di ferragosto''. A queste difficolta', evidenzia Napolitano, ''guarda con preoccupazione l'Europa, in attesa dell'attuazione di ogni necessaria integrazione delle decisioni gia' adottate e di impellenti scelte di riforma strutturale e di stimolo alla crescita''.
Per il presidente della Repubblica e' questo ''un momento in cui si richiede una forte, netta assunzione di responsabilita': largamente condivisa, aggiungo, perche' risulti piu' credibile, piu' garantita nella sua efficacia realizzativa. Non posso percio' tacere la mia angustia nel constatare che le condizioni politiche per questa piu' larga condivisione non si sono verificate''.
Il Capo dello Stato sostiene che ''dobbiamo avere l'assillo di dare risposte convincenti ai nostri partner europei, alle istituzioni e insieme - necessita' ormai scottante - a una vasta parte dei ceti popolari, delle forze del lavoro e soprattutto dei giovani''.