Anche l’ultimo rapporto sullo stato dell’economia europea, pubblicato oggi dal FMI, testimonia l’enorme difficoltà dell’economia. Il rischio di recessione a livello globale è molto alto e sembra sempre più che gli impegni presi solennemente a livello internazionale, negli ultimi anni, non siano serviti a nulla se non a creare più parole che fatti.
In particolare, il caso italiano è emblematico riguardo a questo aspetto. Da noi, purtroppo a tutto questo si aggiunge un elevatissimo prelievo fiscale, una bassa produttività e un altissimo debito pubblico.
La situazione non è certo né nuova né peggiore di quella di un anno fa, ma quello che spiace sostenere è che non si va da nessuna parte se si continuano a procrastinare quelle misure in grado di migliorare e potenziare la crescita e lo sviluppo del Paese.
Miglior gestione della spesa pubblica, redistribuzione dei redditi, carico fiscale più sopportabile, vera e seria lotta all’evasione, sono solo alcune delle direzioni verso le quali si potrebbe iniziare a procedere.
In particolare, il caso italiano è emblematico riguardo a questo aspetto. Da noi, purtroppo a tutto questo si aggiunge un elevatissimo prelievo fiscale, una bassa produttività e un altissimo debito pubblico.
La situazione non è certo né nuova né peggiore di quella di un anno fa, ma quello che spiace sostenere è che non si va da nessuna parte se si continuano a procrastinare quelle misure in grado di migliorare e potenziare la crescita e lo sviluppo del Paese.
Miglior gestione della spesa pubblica, redistribuzione dei redditi, carico fiscale più sopportabile, vera e seria lotta all’evasione, sono solo alcune delle direzioni verso le quali si potrebbe iniziare a procedere.