La disposizione contenuta nella manovra economica del Governo di tassare del 2% gli invii di denaro all’estero per tutte le persone sprovviste di codice fiscale e sanitario, appare incomprensibile e propagandistica e rischia – se non precisata - di penalizzare solo i turisti presenti nel Paese eventualmente interessati a trasferimento di denaro.
In effetti, una legge dello stato ed approvata da questa maggioranza, la n. 94 del 2009, già impedisce agli immigrati irregolari di far uso degli strumenti legali di trasferimento finanziario, tramite banche o money transfer, per cui la norma attuale appare inefficace nei confronti di chi è privo di permesso di soggiorno che, come noto, ricorre a canali informali di trasferimento delle rimesse o a prestanome di comodo.
Il dispositivo, dunque, appare destinato a non produrre alcun risultato, tranne forse scoraggiare ulteriormente il turismo straniero in Italia.
Se si volesse combattere davvero il lavoro irregolare, basterebbe ad esempio applicare la direttiva CE n.52 (entrata in vigore lo scorso luglio) volta a colpire chi sfrutta il lavoro etnico in nero.
In effetti, una legge dello stato ed approvata da questa maggioranza, la n. 94 del 2009, già impedisce agli immigrati irregolari di far uso degli strumenti legali di trasferimento finanziario, tramite banche o money transfer, per cui la norma attuale appare inefficace nei confronti di chi è privo di permesso di soggiorno che, come noto, ricorre a canali informali di trasferimento delle rimesse o a prestanome di comodo.
Il dispositivo, dunque, appare destinato a non produrre alcun risultato, tranne forse scoraggiare ulteriormente il turismo straniero in Italia.
Se si volesse combattere davvero il lavoro irregolare, basterebbe ad esempio applicare la direttiva CE n.52 (entrata in vigore lo scorso luglio) volta a colpire chi sfrutta il lavoro etnico in nero.