Rallenta la crescita dell'economia italiana nel secondo trimestre del 2011: secondo quanto comunica l'Istat, tra aprile e giugno il Pil italiano è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% nei confronti del secondo trimestre del 2010. Rispetto al primo trimestre 2011, la crescita del Pil accelera quindi su base congiunturale (al +0,3% dal +0,1%), mentre rallenta in termini tendenziali (al +0,8%, dal +1%)La crescita acquisita per il 2011 è pari allo 0,7%. Il Pil acquisito è la crescita annuale che si avrebbe se nei restanti trimestri dell'anno la crescita congiunturale fosse pari a 'zero'. L'Istat sottolinea come il dato odierno confermi la stima preliminare diffusa il 5 agosto scorso. Il secondo trimestre del 2011 ha avuto una giornata lavorativa in più rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative del secondo trimestre 2010.
Tutte le componenti della domanda interna, evidenzia l'istituto di Statistica, sono risultate in aumento. Le importazioni sono diminuite del 2,3% e le esportazioni sono cresciute dello 0,9%. Il contributo alla crescita del Pil della domanda nazionale al netto delle scorte è stato di 0,2 punti percentuali (0,1 i consumi delle famiglie, zero le spese della P.A. e gli investimenti). La variazione delle scorte ha sottratto alla crescita del Pil 0,8 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta e' stato di 0,9 punti percentuali.
L'Istat rileva andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto dell'industria (+0,9%) e dei servizi (+0,1%), mentre il valore aggiunto dell'agricoltura è sceso del 2,4%.
Guardando gli altri Paesi, nel secondo trimestre, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,2% negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dello 0,1% in Germania ed è rimasto stazionario in Francia, mentre in Giappone è diminuito dello 0,3%. In termini tendenziali, il Pil è aumentato del 2,8% in Germania, dell’1,6% in Francia, dell’1,5% negli Stati Uniti e dello 0,7% nel Regno Unito; in Giappone ha subito una flessione dello 0,9%. Nel complesso dell’area Euro il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,2% e in termini tendenziali dell’1,6%.
Tutte le componenti della domanda interna, evidenzia l'istituto di Statistica, sono risultate in aumento. Le importazioni sono diminuite del 2,3% e le esportazioni sono cresciute dello 0,9%. Il contributo alla crescita del Pil della domanda nazionale al netto delle scorte è stato di 0,2 punti percentuali (0,1 i consumi delle famiglie, zero le spese della P.A. e gli investimenti). La variazione delle scorte ha sottratto alla crescita del Pil 0,8 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta e' stato di 0,9 punti percentuali.
L'Istat rileva andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto dell'industria (+0,9%) e dei servizi (+0,1%), mentre il valore aggiunto dell'agricoltura è sceso del 2,4%.
Guardando gli altri Paesi, nel secondo trimestre, il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,2% negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dello 0,1% in Germania ed è rimasto stazionario in Francia, mentre in Giappone è diminuito dello 0,3%. In termini tendenziali, il Pil è aumentato del 2,8% in Germania, dell’1,6% in Francia, dell’1,5% negli Stati Uniti e dello 0,7% nel Regno Unito; in Giappone ha subito una flessione dello 0,9%. Nel complesso dell’area Euro il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,2% e in termini tendenziali dell’1,6%.