Avanti tutta sulla manovra, per ridare fiducia ai mercati e mettere l'Italia al riparo dai pericoli delle speculazioni. Il governo ha deciso di porre la questione di fiducia alla Camera mentre la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha preparato all'unanimità un calendario che non prevede alternative. La manovra sara' esaminata giovedi', domani, dalle 14 dalle competenti commissioni.
Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, annuncia che il decreto per il pareggio di bilancio sara' rafforzato su tutto il quadriennio. E intervenendo all'assemblea dell'Abi assicura: "La manovra sara' accompagnata da chi si prende la responsabilita' di averla presentata" afferma con un riferimento alla sua permanenza nel governo.
Il ministro lancia un allarme: "Tutti i fattori di crisi sono ancora fra noi. Sono stati persi tre anni. Nulla e' stato fatto di quello che andava fatto". Per Tremonti "in discussione non c'e' un solo Paese ma l'idea stessa di Europa. Cosa e' e dove va". E aggiunge: "la speculazione e' un fattore importante, ma il fattore politico e' la fiducia". Tremonti evidenzia che "piu' o meno in questo momento c'e' sotto pressione il 40% dell'area Euro". Questo, evidenzia il ministro, "non per dire che si tratta di un male comune" e "non per liberarsi di responsabilita'" ma per focalizzare il problema in maniera corretta. ''O l'Europa trova la forza per avanzare o l'arretramento e' inevitabile'', dice, sostenendo che sarebbe "irreparabile l'errore di non saper cogliere l'attimo fuggente".
Da Tremonti quindi giunge l'indicazione ad accelerare sul fronte delle privatizzazioni. "Dobbiamo certamente mettere inizio a un processo di privatizzazione, passata la crisi che ha bloccato tutto". Tremonti guarda, in particolare, ai comuni. Questi, sottolinea, ''saranno spinti a vendere i loro asset da un meccanismo di incentivi che sara' introdotto nel loro patto di stabilita'''.
''Naturalmente c'e' bisogno di qualcuno che compra e non si puo' privatizzare a prescindere dal mercato'', evidenzia Tremonti. ''Puoi privatizzare se hai un valore per chi ti compra''
Sulla manovra, poco, prima, era arrivato il monito di Bankitalia, che ha esortato ad "anticipare la definizione delle ulteriori misure necessarie per conseguire il pareggio di bilancio nel 2014".
"Avendo anticipato le usuali scadenze, occorre definire in tempi rapidissimi il contenuto delle misure ulteriori volte a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014" sottolinea il Governatore di Bankitalia, Mario Draghi evidenziando che "a questo soprattutto guardano i mercati. Alle tensioni degli ultimi giorni che hanno interessato i titoli di Stato e i corsi azionari italiani, infatti, "ha contribuito l'incertezza sulle prospettive della finanza pubblica".
Pero', avverte il numero uno di Via Nazionale, "esistono rischi che questi provvedimenti distorcano l'impianto della correzione, opportunamente basato sostanzialmente su tagli alle uscite". In questo quadro, "se non si incide anche su altre voci di spesa, il ricorso alla delega fiscale e assistenziale per completare la manovra nel 2013-2014 non potra' pero' evitare un aumento delle imposte".
''Dopo sei mesi di variazioni appena positive, nel secondo trimestre il Pil dell'Italia sarebbe aumentato a un tasso in linea con quello medio dell'area dell'euro'' indica Draghi. E spiega: ''L'economia italiana sta beneficiando dell'espansione degli scambi internazionali. Trae vantaggio, rispetto a molti altri paesi avanzati, dalla solidita' del suo sistema bancario. Il tasso di disoccupazione e' in diminuzione dall'autunno''.
Ma nel medio termine, sottolinea il Governatore, ''il ritmo di crescita dell'economia italiana continuerebbe a collocarsi su livelli inferiori a quelli dei nostri partner europei" Per questo, "alla correzione degli squilibri di finanza pubblica si deve accompagnare un innalzamento del potenziale di crescita della nostra economia" con "politiche strutturali incisive e credibili" afferma Draghi.
Il Governatore riafferma poi la necessita' di mettere in campo interventi strutturali per conseguire l'obiettivo di una ''crescita alta e sostenibile'', tanto piu' urgente in un momento, come quello attuale, di forti tensioni e crisi del debito sovrano. ''Quelle riforme strutturali invocate per anni sono oggi ancora piu' essenziali''.
''Per anni il costo del credito nelle varie parti dell'area dell'euro non si e' discostato significativamente da quello prevalente in Germania. Gli spread sui titoli sovrani rispetto al bund tedesco sono rimasti a lungo su livelli modesti e i tassi praticati dalle banche hanno riflesso la credibilita' di cui godevano i titoli pubblici dei paesi dell'euro'', dice Draghi. E ammonisce: ''Non e' ne' sara' piu' cosi': la solvibilita' degli stati sovrani non e' piu' un fatto acquisito ma va guadagnata sul campo con una crescita alta e sostenibile, possibile solo con i conti in ordine''.
Quanto alla banche italiane, il Governatore assicura che sono solide. "Siamo sulla buona strada", aggiunge, anche per quanto riguarda il rafforzamento patrimoniale. In vista della diffusione dei risultati degli stress test, Draghi dice che le banche italiane ''saranno ampiamente al di sopra del limite di riferimento, pari al 5% del core tier 1 ratio''.
Infine un appello. "Dobbiamo trovare un intento comune, al di la' degli interessi particolari e di fazione. Dobbiamo riscoprire un agire per il bene di tutti" conclude Draghi.
Anche il vicedirettore generale di Bankitalia, Ignazio Visco, intervenendo alla Commissione Bilancio del Senato, esorta a prendere "decisioni rapide e coraggiose. Il decreto va approvato al piu' presto". "Il decreto legge in discussione in Parlamento accelera il processo di riduzione del debito, il cui avvio e' previsto nel 2012, permette il sostanziale conseguimento dell'obiettivo del disavanzo fissato per il 2013, riduce ulteriormente lo squilibrio nell'anno successivo portandolo a circa l'1% del prodotto", aggiunge Visco ribadendo la necessita' che sia "approvato al piu' presto".
Commentando la manovra, Visco sottolinea che "nel decreto legge le misure sulle entrate determinerebbero i due quinti dell'aggiustamento nel 2013 e oltre un quarto nel 2014; cio' comporta un lieve aumento della pressione fiscale rispetto al 2010". "E' inoltre possibile che gli interventi sulla finanza pubblica locale determinino incrementi del prelievo a livello decentrato", ha aggiunto. Se inoltre il governo non decidesse di incidere anche su altre voci di spesa, concentrando l'intervento "sulla sola delega fiscale" per reperire risorse necessarie alla correzione 2013-2014, allora, sottolinea Visco, "sara' inevitabile accrescere le entrate, data la limitata dimensione della spesa per l'assistenza".
Bankitalia dà comunque un giudizio positivo sul governo, in particolare per la sua determinazione. La scelta di anticipare a prima della pausa estiva la definizione della manovra necessaria a conseguire gli obiettivi per il biennio 2013-2014 e' valutata "molto positivamente" dalla Banca d'Italia. "Segnala la determinazione del governo a realizzare una rapida riduzione dell'incidenza del debito pubblico sul prodotto", afferma Visco.
Il ministro lancia un allarme: "Tutti i fattori di crisi sono ancora fra noi. Sono stati persi tre anni. Nulla e' stato fatto di quello che andava fatto". Per Tremonti "in discussione non c'e' un solo Paese ma l'idea stessa di Europa. Cosa e' e dove va". E aggiunge: "la speculazione e' un fattore importante, ma il fattore politico e' la fiducia". Tremonti evidenzia che "piu' o meno in questo momento c'e' sotto pressione il 40% dell'area Euro". Questo, evidenzia il ministro, "non per dire che si tratta di un male comune" e "non per liberarsi di responsabilita'" ma per focalizzare il problema in maniera corretta. ''O l'Europa trova la forza per avanzare o l'arretramento e' inevitabile'', dice, sostenendo che sarebbe "irreparabile l'errore di non saper cogliere l'attimo fuggente".
Da Tremonti quindi giunge l'indicazione ad accelerare sul fronte delle privatizzazioni. "Dobbiamo certamente mettere inizio a un processo di privatizzazione, passata la crisi che ha bloccato tutto". Tremonti guarda, in particolare, ai comuni. Questi, sottolinea, ''saranno spinti a vendere i loro asset da un meccanismo di incentivi che sara' introdotto nel loro patto di stabilita'''.
''Naturalmente c'e' bisogno di qualcuno che compra e non si puo' privatizzare a prescindere dal mercato'', evidenzia Tremonti. ''Puoi privatizzare se hai un valore per chi ti compra''
Sulla manovra, poco, prima, era arrivato il monito di Bankitalia, che ha esortato ad "anticipare la definizione delle ulteriori misure necessarie per conseguire il pareggio di bilancio nel 2014".
"Avendo anticipato le usuali scadenze, occorre definire in tempi rapidissimi il contenuto delle misure ulteriori volte a conseguire il pareggio di bilancio nel 2014" sottolinea il Governatore di Bankitalia, Mario Draghi evidenziando che "a questo soprattutto guardano i mercati. Alle tensioni degli ultimi giorni che hanno interessato i titoli di Stato e i corsi azionari italiani, infatti, "ha contribuito l'incertezza sulle prospettive della finanza pubblica".
Pero', avverte il numero uno di Via Nazionale, "esistono rischi che questi provvedimenti distorcano l'impianto della correzione, opportunamente basato sostanzialmente su tagli alle uscite". In questo quadro, "se non si incide anche su altre voci di spesa, il ricorso alla delega fiscale e assistenziale per completare la manovra nel 2013-2014 non potra' pero' evitare un aumento delle imposte".
''Dopo sei mesi di variazioni appena positive, nel secondo trimestre il Pil dell'Italia sarebbe aumentato a un tasso in linea con quello medio dell'area dell'euro'' indica Draghi. E spiega: ''L'economia italiana sta beneficiando dell'espansione degli scambi internazionali. Trae vantaggio, rispetto a molti altri paesi avanzati, dalla solidita' del suo sistema bancario. Il tasso di disoccupazione e' in diminuzione dall'autunno''.
Ma nel medio termine, sottolinea il Governatore, ''il ritmo di crescita dell'economia italiana continuerebbe a collocarsi su livelli inferiori a quelli dei nostri partner europei" Per questo, "alla correzione degli squilibri di finanza pubblica si deve accompagnare un innalzamento del potenziale di crescita della nostra economia" con "politiche strutturali incisive e credibili" afferma Draghi.
Il Governatore riafferma poi la necessita' di mettere in campo interventi strutturali per conseguire l'obiettivo di una ''crescita alta e sostenibile'', tanto piu' urgente in un momento, come quello attuale, di forti tensioni e crisi del debito sovrano. ''Quelle riforme strutturali invocate per anni sono oggi ancora piu' essenziali''.
''Per anni il costo del credito nelle varie parti dell'area dell'euro non si e' discostato significativamente da quello prevalente in Germania. Gli spread sui titoli sovrani rispetto al bund tedesco sono rimasti a lungo su livelli modesti e i tassi praticati dalle banche hanno riflesso la credibilita' di cui godevano i titoli pubblici dei paesi dell'euro'', dice Draghi. E ammonisce: ''Non e' ne' sara' piu' cosi': la solvibilita' degli stati sovrani non e' piu' un fatto acquisito ma va guadagnata sul campo con una crescita alta e sostenibile, possibile solo con i conti in ordine''.
Quanto alla banche italiane, il Governatore assicura che sono solide. "Siamo sulla buona strada", aggiunge, anche per quanto riguarda il rafforzamento patrimoniale. In vista della diffusione dei risultati degli stress test, Draghi dice che le banche italiane ''saranno ampiamente al di sopra del limite di riferimento, pari al 5% del core tier 1 ratio''.
Infine un appello. "Dobbiamo trovare un intento comune, al di la' degli interessi particolari e di fazione. Dobbiamo riscoprire un agire per il bene di tutti" conclude Draghi.
Anche il vicedirettore generale di Bankitalia, Ignazio Visco, intervenendo alla Commissione Bilancio del Senato, esorta a prendere "decisioni rapide e coraggiose. Il decreto va approvato al piu' presto". "Il decreto legge in discussione in Parlamento accelera il processo di riduzione del debito, il cui avvio e' previsto nel 2012, permette il sostanziale conseguimento dell'obiettivo del disavanzo fissato per il 2013, riduce ulteriormente lo squilibrio nell'anno successivo portandolo a circa l'1% del prodotto", aggiunge Visco ribadendo la necessita' che sia "approvato al piu' presto".
Commentando la manovra, Visco sottolinea che "nel decreto legge le misure sulle entrate determinerebbero i due quinti dell'aggiustamento nel 2013 e oltre un quarto nel 2014; cio' comporta un lieve aumento della pressione fiscale rispetto al 2010". "E' inoltre possibile che gli interventi sulla finanza pubblica locale determinino incrementi del prelievo a livello decentrato", ha aggiunto. Se inoltre il governo non decidesse di incidere anche su altre voci di spesa, concentrando l'intervento "sulla sola delega fiscale" per reperire risorse necessarie alla correzione 2013-2014, allora, sottolinea Visco, "sara' inevitabile accrescere le entrate, data la limitata dimensione della spesa per l'assistenza".
Bankitalia dà comunque un giudizio positivo sul governo, in particolare per la sua determinazione. La scelta di anticipare a prima della pausa estiva la definizione della manovra necessaria a conseguire gli obiettivi per il biennio 2013-2014 e' valutata "molto positivamente" dalla Banca d'Italia. "Segnala la determinazione del governo a realizzare una rapida riduzione dell'incidenza del debito pubblico sul prodotto", afferma Visco.