Dopo aver incassato la fiducia al Senato, la manovra passa anche l'esame della Camera. Il decreto ha ottenuto la fiducia dell'aula con 316 voti favorevoli. I contrari sonostati 284, 2 gli astenuti.UNA MANOVRA DA 70 MILIARDI - La manovra economica del governo, grazie alle ultime modifiche, le misure sulle pensioni e soprattutto i tagli alle detrazioni fiscali, supera i 70 miliardi di euro nel biennio 2013-2014. Alla correzione prevista di 17 miliardi nel 2013 e 25 nel 2014 vanno aggiunti altri 6 miliardi nel 2013 e 22 nel 2014. Solo nel 2014 la manovra a regime raggiunge i 47 miliardi. Il taglio lineare del governo alle 483 agevolazioni fiscali, detrazioni e deduzioni, non risparmia nessuno. Tra i titoli riportati nell'allegato all'emendamento del relatore alla manovra spiccano le famiglie, la sanita', i figli a carico, gli studenti universitari, i lavoratori dipendenti, gli asili nido.La manovra ha subito diverse correzioni rispetto al decreto originario, con un impatto che sale adesso a oltre 70 miliardi di euro al 2014. Il nuovo testo prevede un taglio alle agevolazioni fiscali praticamente indistinto e riguardera', tra l'altro, diversi aspetti del sociale: figli a carico, spese per la sanita', per l'istruzione, redditi da lavoro dipendente, asili nido, studenti universitari.Il taglio sara' del 5% per il 2013 e del 20% a partire dal 2014 e il gettito previsto da destinare alla correzione del deficit sara' pari a regime a 20 miliardi. Il taglio tocchera' tutte le 483 agevolazioni fiscali e a subire la decurtazione saranno anche Terzo settore e onlus. Tra le varie cose, previsti anche tagli nei trasferimenti alle regioni.
Pensioni - Quello dell'indicizzazione delle pensioni era un aspetto che aveva fatto molto discutere. Nel nuovo testo sale dal 45 al 70% (rispetto al testo originario della manovra) l'indice di indicizzazione delle pensioni medie, ammontanti a circa il triplo degli assegni minimi (attorno ai 1.428 euro al mese). Confermata invece la piena indicizzazione per le pensioni inferiori a quella soglia e l'azzeramento per quelle superiori a 2.380 euro mensili. Ticket - Scatta da subito anche il ticket sanitario da 10 euro sulla diagnostica e la specialistica e da 25 euro sui codici bianchi del pronto soccorso. Il legislatore ha sottolineato l'esenzione per le cosiddette "categorie deboli".
TREMONTI: COME SUL TITANIC- "Siamo arrivati insieme al dilemma e al dramma dell'euro e dell'Europa. O si va avanti insieme o si va a fondo. La soluzione o e' politica o non e', senza illusioni di salvezza per nessuno. Come sul Titanic non si salvano neppure i passeggeri di prima classe". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo nell'aula del Senato. Per Tremonti in Europa "serve una visione alta sul nostro futuro e la costruzione di una governance capace di guidare unitariamente i 27 paesi verso un destino comune". "Piu' che di speculazione di tratta di un problema di credibilita' e fiducia nella politica". Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nell'aula del Senato dice che la risposta alla crisi del debito deve essere "politica" ed europea. "Non possiamo fare piu' errori, la certezza viene dalla politica".Il ministro, poi, descrive "un paradosso": l'area euro e' "la piu' ricca e la meno indebitata, ma la percezione dei mercati non riflette la sua forza". Ai primi tre posti dei "paesi considerati piu' rischiosi ci sono tre Paesi europei. Grecia, Portogallo e Irlanda "devono risolvere i loro problemi", ma "oggi i mercati finanziari ritengono ad alto rischio l'investimento in Paesi che rappresentano il 40% del pil"."Non ci puo' essere una politica italiana diversa da quella europea e viceversa". "Nessuno fa una manovra come questa se non perche' vuole il bene comune. Senza il pareggio di bilancio il debito pubblico, un mostro che viene dal nostro passato, divorerebbe il futuro nostro e dei nostri figli". Il decreto manovra non e' "solo di finanza pubblica, ma insieme al decreto sviluppo contiene 16 nuove azioni per la crescita". Quello che "serve ora e' un duro e responsabile lavoro comune nel paese e per il paese"."Vedete il bilancio pubblico si fa per legge, ma il pil non si fa solo per legge, servono decreti come questo e si puo' fare anche di piu'". Inoltre, ha aggiunto, "non si puo' dire che dal lato dello sviluppo non e' stato fatto niente finora. Non e' corretto. Senza la tenuta del bilancio pubblico neppure si sarebbe fatto il pil che c'e' stato finora". "Il nostro lavoro non termina oggi: dovremo insieme introdurre nella Costituzione la regola d'oro del pareggio di bilancio"."La crisi finanziaria si aggira nel mondo come un mutante e oggi prende la forma della Grecia". Tremonti poi ha citato Churchill: "I Balcani e la Grecia producono piu storia di quella che consumano e per questo la esportano". Insomma, ha spiegato, "la salvezza non ci viene dalla finanza ma solo dalla politica che non deve piu fare errori".
TREMONTI: COME SUL TITANIC- "Siamo arrivati insieme al dilemma e al dramma dell'euro e dell'Europa. O si va avanti insieme o si va a fondo. La soluzione o e' politica o non e', senza illusioni di salvezza per nessuno. Come sul Titanic non si salvano neppure i passeggeri di prima classe". Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo nell'aula del Senato. Per Tremonti in Europa "serve una visione alta sul nostro futuro e la costruzione di una governance capace di guidare unitariamente i 27 paesi verso un destino comune". "Piu' che di speculazione di tratta di un problema di credibilita' e fiducia nella politica". Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, nell'aula del Senato dice che la risposta alla crisi del debito deve essere "politica" ed europea. "Non possiamo fare piu' errori, la certezza viene dalla politica".Il ministro, poi, descrive "un paradosso": l'area euro e' "la piu' ricca e la meno indebitata, ma la percezione dei mercati non riflette la sua forza". Ai primi tre posti dei "paesi considerati piu' rischiosi ci sono tre Paesi europei. Grecia, Portogallo e Irlanda "devono risolvere i loro problemi", ma "oggi i mercati finanziari ritengono ad alto rischio l'investimento in Paesi che rappresentano il 40% del pil"."Non ci puo' essere una politica italiana diversa da quella europea e viceversa". "Nessuno fa una manovra come questa se non perche' vuole il bene comune. Senza il pareggio di bilancio il debito pubblico, un mostro che viene dal nostro passato, divorerebbe il futuro nostro e dei nostri figli". Il decreto manovra non e' "solo di finanza pubblica, ma insieme al decreto sviluppo contiene 16 nuove azioni per la crescita". Quello che "serve ora e' un duro e responsabile lavoro comune nel paese e per il paese"."Vedete il bilancio pubblico si fa per legge, ma il pil non si fa solo per legge, servono decreti come questo e si puo' fare anche di piu'". Inoltre, ha aggiunto, "non si puo' dire che dal lato dello sviluppo non e' stato fatto niente finora. Non e' corretto. Senza la tenuta del bilancio pubblico neppure si sarebbe fatto il pil che c'e' stato finora". "Il nostro lavoro non termina oggi: dovremo insieme introdurre nella Costituzione la regola d'oro del pareggio di bilancio"."La crisi finanziaria si aggira nel mondo come un mutante e oggi prende la forma della Grecia". Tremonti poi ha citato Churchill: "I Balcani e la Grecia producono piu storia di quella che consumano e per questo la esportano". Insomma, ha spiegato, "la salvezza non ci viene dalla finanza ma solo dalla politica che non deve piu fare errori".