Nel 2009 l'importo complessivo annuo delle prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali erogate in Italia e' stato pari a 253.480 milioni di euro, un valore corrispondente al 16,68% del prodotto interno lordo (Pil). La spesa complessiva e' aumentata del 5,1% rispetto al 2008, mentre la quota sul Pil e' cresciuta di 1,3 punti percentuali rispetto all'anno precedente. È quanto emerge dalle rilevazioni annuali sui trattamenti pensionistici e sui loro beneficiari condotte dall'Istituto nazionale di statistica e dall'Istituto nazionale della previdenza sociale, a partire dai dati dell'archivio amministrativo - Casellario centrale dei pensionati - nel quale sono raccolte le informazioni sulle prestazioni pensionistiche erogate da tutti gli enti previdenziali italiani, pubblici e privati.
Le prestazioni pensionistiche, cosi' come i loro beneficiari, sono suddivise in sette gruppi- precisano Istat e Inps- che individuano le pensioni e i pensionati: di vecchiaia, di invalidita', ai superstiti, indennitarie, di invalidita' civile, sociali e di guerra (per le definizioni dei gruppi si rinvia al glossario). Secondo questa classificazione e' possibile individuare univocamente il numero di percettori all'interno di ciascuna tipologia considerata. Ciascun percettore, potendo beneficiare di piu' pensioni appartenenti anche a tipologie diverse, puo' essere incluso in uno o piu' gruppi. Ad esempio, un titolare di una pensione di vecchiaia che beneficia anche di una pensione ai superstiti si trovera' incluso tra coloro che cumulano piu' tipologie di pensione, sia nella tipologia vecchiaia sia in quella superstiti. Per tale motivo, "il totale e' calcolabile come somma delle singole tipologie soltanto per le prestazioni".Nel particolare delle prestazioni pensionistiche, Istat e Inps precisano che "nel 2009 sono state erogate 23,8 milioni di prestazioni pensionistiche, per un importo complessivo annuo di 253.480 milioni di euro ed un importo medio annuo di 10.634 euro. Con riferimento alla tipologia di pensione, sono 18,6 milioni le pensioni di invalidita', vecchiaia e superstiti (Ivs), per una spesa complessiva di 228.541 milioni di euro (90,2% del totale) ed un importo medio annuo di 12.287 euro".
Inoltre il "50,7% dei trattamenti pensionistici e' rappresentato da pensioni di vecchiaia o anzianita', per una spesa pari a 178.421 milioni di euro (70,4% del totale) ed un importo medio annuo di 14.752 euro; il 20,6% riguarda pensioni ai superstiti (15,0% in termini di spesa), mentre il restante 6,7% si riferisce ad assegni ordinari di invalidita' o a pensioni di inabilita', che assorbono il 4,8% della spesa destinata al complesso delle pensioni".
Le pensioni assistenziali rappresentano nel 2009 "la seconda tipologia di prestazioni pensionistiche in termini di spesa erogata, con un totale di 20.464 milioni di euro (8,1% del totale) per complessivi 4,3 milioni di trattamenti ed un importo medio annuo di 4.728 euro. Di tali prestazioni la quota piu' elevata, in termini sia di numero sia di spesa (rispettivamente 13,4% e 5,9%) si registra per le pensioni di invalidita' civile e le indennita' di accompagnamento ad esse associate. Le pensioni indennitarie, infine, fanno rilevare una spesa complessiva di 4.476 milioni di euro (1,8% del totale), distribuita su 907 mila trattamenti, per un importo medio pari a 4.932 euro".
Nel 2009 la spesa pensionistica totale "e' cresciuta del 5,1% rispetto all'anno precedente, passando dai 241.165 milioni di euro del 2008 a 253.480 milioni di euro. Tale crescita e' fondamentalmente imputabile all'evoluzione dell'importo medio delle prestazioni erogate, che e' aumentato del 5,0%, a fronte di un numero dei trattamenti pensionistici in pagamento rimasto pressoche' invariato rispetto all'anno precedente (+0,1%)".
Il maggiore incremento della spesa complessiva annua "si registra per le pensioni sociali (+6,4%)- prosegue il rapporto di Istat e Inps-; per quanto riguarda la spesa per pensioni di vecchiaia l'incremento e' pari al 5,6%, mentre quelli per le pensioni ai superstiti e di invalidita' civile si attestano rispettivamente al 5,3% ed al 4,8%". Piu' contenuto appare "l'aumento della spesa per le prestazioni indennitarie (+1,2%) e per le pensioni di guerra (+0,6%), per le quali la variazione positiva degli importi medi e' stata significativamente compensata dalla riduzione del numero delle prestazioni". Risulta in diminuzione, invece, "la spesa per pensioni di invalidita' e assegni ordinari di invalidita' (-0,8%). In questo caso la riduzione del numero delle prestazioni ha piu' che controbilanciato la variazione positiva degli importi medi".
Le prestazioni pensionistiche, cosi' come i loro beneficiari, sono suddivise in sette gruppi- precisano Istat e Inps- che individuano le pensioni e i pensionati: di vecchiaia, di invalidita', ai superstiti, indennitarie, di invalidita' civile, sociali e di guerra (per le definizioni dei gruppi si rinvia al glossario). Secondo questa classificazione e' possibile individuare univocamente il numero di percettori all'interno di ciascuna tipologia considerata. Ciascun percettore, potendo beneficiare di piu' pensioni appartenenti anche a tipologie diverse, puo' essere incluso in uno o piu' gruppi. Ad esempio, un titolare di una pensione di vecchiaia che beneficia anche di una pensione ai superstiti si trovera' incluso tra coloro che cumulano piu' tipologie di pensione, sia nella tipologia vecchiaia sia in quella superstiti. Per tale motivo, "il totale e' calcolabile come somma delle singole tipologie soltanto per le prestazioni".Nel particolare delle prestazioni pensionistiche, Istat e Inps precisano che "nel 2009 sono state erogate 23,8 milioni di prestazioni pensionistiche, per un importo complessivo annuo di 253.480 milioni di euro ed un importo medio annuo di 10.634 euro. Con riferimento alla tipologia di pensione, sono 18,6 milioni le pensioni di invalidita', vecchiaia e superstiti (Ivs), per una spesa complessiva di 228.541 milioni di euro (90,2% del totale) ed un importo medio annuo di 12.287 euro".
Inoltre il "50,7% dei trattamenti pensionistici e' rappresentato da pensioni di vecchiaia o anzianita', per una spesa pari a 178.421 milioni di euro (70,4% del totale) ed un importo medio annuo di 14.752 euro; il 20,6% riguarda pensioni ai superstiti (15,0% in termini di spesa), mentre il restante 6,7% si riferisce ad assegni ordinari di invalidita' o a pensioni di inabilita', che assorbono il 4,8% della spesa destinata al complesso delle pensioni".
Le pensioni assistenziali rappresentano nel 2009 "la seconda tipologia di prestazioni pensionistiche in termini di spesa erogata, con un totale di 20.464 milioni di euro (8,1% del totale) per complessivi 4,3 milioni di trattamenti ed un importo medio annuo di 4.728 euro. Di tali prestazioni la quota piu' elevata, in termini sia di numero sia di spesa (rispettivamente 13,4% e 5,9%) si registra per le pensioni di invalidita' civile e le indennita' di accompagnamento ad esse associate. Le pensioni indennitarie, infine, fanno rilevare una spesa complessiva di 4.476 milioni di euro (1,8% del totale), distribuita su 907 mila trattamenti, per un importo medio pari a 4.932 euro".
Nel 2009 la spesa pensionistica totale "e' cresciuta del 5,1% rispetto all'anno precedente, passando dai 241.165 milioni di euro del 2008 a 253.480 milioni di euro. Tale crescita e' fondamentalmente imputabile all'evoluzione dell'importo medio delle prestazioni erogate, che e' aumentato del 5,0%, a fronte di un numero dei trattamenti pensionistici in pagamento rimasto pressoche' invariato rispetto all'anno precedente (+0,1%)".
Il maggiore incremento della spesa complessiva annua "si registra per le pensioni sociali (+6,4%)- prosegue il rapporto di Istat e Inps-; per quanto riguarda la spesa per pensioni di vecchiaia l'incremento e' pari al 5,6%, mentre quelli per le pensioni ai superstiti e di invalidita' civile si attestano rispettivamente al 5,3% ed al 4,8%". Piu' contenuto appare "l'aumento della spesa per le prestazioni indennitarie (+1,2%) e per le pensioni di guerra (+0,6%), per le quali la variazione positiva degli importi medi e' stata significativamente compensata dalla riduzione del numero delle prestazioni". Risulta in diminuzione, invece, "la spesa per pensioni di invalidita' e assegni ordinari di invalidita' (-0,8%). In questo caso la riduzione del numero delle prestazioni ha piu' che controbilanciato la variazione positiva degli importi medi".