9 maggio 2010

Piano salva-euro fino a 720 miliardi

L'accordo è stato raggiunto al termine di una lunghissima giornata segnata tra l'altro da due teleconferenze dei ministri delle Finanze del G7 e da decine di incontri bilaterali. Il fondo che dovrebbe evitare l'estendersi della crisi greca ad altri Paesi dell'eurozona sarà composto da 60 miliardi di garanzie dalla Commissione Ue, che amplia e modifica la 'facility' già esistente per aiutare la bilancia dei pagamenti dei Paesi che non sono nell'euro e potrà raccogliere sul mercato prestiti offrendo come garanzia fondi del bilancio comunitario a favore degli Stati che fossero sotto attacco speculativo ed avessero difficoltà a reperire capitali sui mercati. Nel pacchetto ci sono poi 440 miliardi di prestiti bilaterali da parte degli Stati dell'euro. Il piano potrà avvalersi anche di una somma non definita di linee di credito da parte del Fondo monetario internazionale che potrebbe raggiungere la metà dei contributi degli Stati dell'eurozona, ossia 220 miliardi.
Il modello per le garanzie degli Stati membri sarebbe lo stesso usato per il caso Grecia. Proprio su questo punto ci sono state le resistenze più forti da parte della Germania che al tavolo dell'Ecofin aveva portato la proposta di un piano da 500 miliardi di euro (60 miliardi di prestiti raccolti sul mercato dalla Commissione Ue e 440 miliardi di euro che sarebbero apportati, in caso di necessità, dai Paesi della zona dell'euro e dal Fmi, con un meccanismo basato su prestiti bilaterali di garanzia per le emissioni e linee di credito del Fondo di Washington).Durante la riunione straordinaria di Bruxelles, l'Ecofin ha chiesto a Spagna e Portogallo di impegnarsi da subito ad adottare misure aggiuntive per la correzione del deficit. Impegno che sia Madrid sia Lisbona hanno assunto: quest'anno dovranno realizzare manovre aggiuntive pari all'1,5% del Pil, nel 2011 la correzione dovrà essere pari al 2%.I ministri finanziari hanno poi sottolineato la necessità di compiere "rapidi progressi" per regolamentare i mercati finanziari e rafforzare la vigilanza, soprattutto per quanto riguarda i mercati dei derivati e il ruolo delle agenzie di rating. E si sono impegnati ad approfondire l'ipotesi di introdurre una tassazione sulle transazioni finanziarie affinché anche il settore finanziario paghi parte delle conseguenze delle crisi.Aquí escribes el resto del post.