26 maggio 2010

Manovra e polemiche, Fini: "Un errore tagliare solo la spesa, serve altro"

ROMA(Agenzia Dire) - Fa discutere la manovra 2011-2013 correttiva dei conti pubblici approvata ieri dal Consiglio dei ministri. Gli annunciati tagli e sacrifici si sono infatti concretizati: 10 miliardi in meno agli enti locali in tre anni; buste paga degli statali congelate; innalzamento di un anno dell'età pensionistica per le donne nel pubblico impiego; finestre 'a scorrimento' per andare in pensione; pedaggio sul Grande raccordo anulare di Roma, dove verrà introdotta una tassa di soggiorno fino a 10 euro per i turisti; taglio della busta per i dirigenti pubblici; stretta sulle pensioni di invalidità; chiusura di alcuni enti; cancellazione delle Province con meno di 220 mila abitanti.

FINI: "NON TAGLIARE SOLO LA SPESA, SOSTEGNO PUBBLICO ALLA CRESCITA" - "Nel difficile quadro" della crisi economica internazionale, "continuano a pesare i nostri ritardi cronici rappresentati soprattutto dall’incapacità di selezionare adeguatamente, nel rigoroso rispetto dei vincoli di bilancio, quegli interventi pubblici necessari per la soluzione dei nodi strutturali che affliggono ancora moltissime aree territoriali del nostro Paese e, in particolar modo, del Mezzogiorno d’Italia". E' quanto afferma Gianfranco Fini intervenendo alla presentazione della Relazione annuale dell’Istat sulla situazione del Paese. "La nostra prima preoccupazione, in altri termini- sottolinea il presidente della Camera- deve essere quella di non ripetere l’errore di interventi congiunturali della riduzione della spesa e di non riproporre politiche di sostegno pubblico della crescita economica, che, in passato, si sono rivelate, lungi dal garantire una ripresa della produzione e della competitività, un fattore discorsivo della nostra economia". Secondo Fini, "la necessità di affrontare questi ed altri nodi (in primis, quello del prevedibile incremento della disoccupazione e della conflittualità sociale) risulta rafforzata anche dalle recenti vicende relative alla crisi finanziaria della Grecia e alla speculazione sull’euro, vicende- osserva- che ripropongono, tra l’altro, il tema, da tempo all’attenzione degli studiosi e degli esperti della materia, della qualità dei dati statistici ufficiali per quanto concerne le politiche di bilancio".
BRUNETTA: "ABBIAMO FATTO QUELLO CHE L'ITALIA CI CHIEDEVA" - "Quello che abbiamo fatto ieri sera è un cambio di rotta: basta con i costi senza controllo dello Stato, lotta fortissima all'evasione e incentivi per il Sud, perché cresca in autonomia e responsabilità". Così il ministro Renato Brunetta, intervistato a Mattino Cinque, sulla manovra economica varata dal Consiglio dei ministri. "Nelle misure di lotta all'evasione c'è forse tutto quello che l'opinione pubblica italiana, quella più avveduta, da sempre aveva chiesto. E ne vedremo i risultati", conclude.
COTA: "NON CI SONO ALTERNATIVE, RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE" - "Oggi non è il tempo di pensare ai propri interessi di bottega. E’ chiaro che anche le Regioni subiscono un taglio, ma tutti dobbiamo rimboccarci le maniche, non ci sono alternative". Il presidente della Regione Piemonte, il leghista Roberto Cota, approva i contenuti della manovra economica del governo: "La Lega sostiene questa manovra perché è giusta e non spreme i cittadini come si faceva un tempo. Abbiamo fatto meglio degli altri Paesi europei, e anche questa è una novità positiva". In Piemonte, sottolinea, "appena insediati, abbiamo già iniziato a tagliare gli sprechi, investiremo tutte le risorse disponibili sul lavoro: è una questione di priorità".www.dire.it