10 maggio 2012

Lavoro, salario base per co.co.pro e assegno di disoccupazione

Salario di base per i cocopro e assegno di disoccupazione. Le proposte di modifica sono contenute nel pacchetto di 16 emenadmenti presentati dai relatori al ddl lavoro, Tiziano Treu (Pd) e Maurizio Castro (Udc). Il compenso dei lavoratori a progetto, si legge nell'emendamento, ''deve essere adeguato alla quantita' e qualita' del lavoro eseguito e non puo' comunque essere inferiore, in proporzioni di durata del contratto, all'importo annuale determinato periodicamente con decreto del ministero del Lavoro''. Come riferimento vengono assunti da un lato gli emolumenti minimi del lavoro autonomo e dall'altro nel settore privato, lo stipendio sara' frutto della media dei due risultati.
Per quanto riguarda l'assegno di disoccupazione i relatori spiegano che per un disoccupato che ha lavorato per 6-12 mesi l'una tantum dovrebbe aggirarsi intorno ai 6.000 euro nell'anno successivo. La misura sara' sperimentale, per il prossimo triennio. Il totale delle risorse per i cocopro, con i nuovi interventi dei relatori, dovrebbero superare i 100 milioni di euro complessivi.
''Ai cocopro che hanno visto aumentare il carico retributivo di sei punti -spiega Treu- non solo garantiamo il salario di base, per cui non ci perdano, ma e' prevista anche qualcosa se perdono lavoro. Il nostro obiettivo era arrivare subito alla mini Aspi'' dice Il relatore ''ma al momento non e' possibile e quindi ci saranno due fasi: nella prima si rafforza molto l'attuale 'una tantum', per la disoccupazione.
Con il vecchio sistema, dice Treu, ''si prevede poco ed era molto difficile'' accedere all'assegno. Con la nuova norma ''se uno lavora da sei mesi a un anno dovrebbe prendere 6.000 euro''. Alla fine dei tre anni, di sperimentazione, ''si fara' una verifica e prospettiamo la trasformazione della una tantum in mini Aspi''.
Arriva inoltre il tetto che mette al sicuro dalle false partite iva: il limite minimo viene fissato a 18.000 euro di reddito lordo annuo. ''Abbiamo lievemente emendato le misure e le caratteristiche degli indici di rischio previsti'', spiega Castro. Nella formulazione prevista dal ddl, ricorda il relatore, si prevede che le partite iva vengono considerate collaborazioni coordinate e continuative nei casi in cui sussistano sue dei tre seguenti presupposti: collaborazione con durata superiore ai sei mesi nell'arco di un anno, corrispettivo derivante dalla collaborazione superiore al 75% del reddito totale annuo, postazione di lavoro presso la sede del committente. Con la proposta di modifica si passa a otto mesi e 80%.
Inoltre, spiega il relatore, ''nel caso in cui vi sia un percorso formativo o professionale significativo, in presenza di un reddito complessivo da lavoro autonomo annuo lordo non inferiore a 18.000 euro, vengono escluse tutte le presunzioni''.
Fra le novità del ddl lavoro, tornano i voucher per le imprese commerciali e gli studi professionali. L'emendamento presentato, che ''ripristina'' la possibilita' cancellata con il disegno di legge, ''rappresenta il frutto di un'intesa raggiunta tra i partiti della maggioranza e governo, si tratta di emendamenti che non sono frutto della sola intesa politica tra partiti ma anche da parte del governo''.
Per quanto riguarda i voucher in agricoltura, invece, ''abbiamo ribadito la piena agibilita' ma precisando che non si puo' fare ricorso allo strumento nel caso in cui il titolare sia gia' un lavoratore iscritto nei relativi elenchi''. Novita' anche per il lavoro stagionale, ''con l'estensione dell'area di esonero dal contributo Aspi dell'1,4% ai lavoratori stagionali identificati come tali dalla contrattazione collettiva'' dice Castro.
E per il lavoro intermittente (call on job), ''si potra' sempre procedere all'assunzione tramite chiamata per gli under 25 e per gli over 55. ''Abbiamo inoltre previsto che la chiamata si realizzi anche tramite un sms; nel caso di prestazioni integrate fino a 30 giorni basta un solo sms per tutto il ciclo''. Le sanzioni per l'omissione della relativa comunicazione viene ridotta, passa da 1.000/6.000 attuali a 400/2.400.
Il viceministro del Lavoro, Michel Martone, assicura infine che i bonus di produttivita' saranno presto sbloccati e annuncia un emendamento che sara' presentato dal governo al ddl lavoro. Il confronto con il relatori, sottolinea Martone, ''e' stato proficuo. E' stato fatto un discorso importante, anche sulla contrattazione di secondo livello e incentivi a produttivita. Da questo punto di vista la posizione e' di ampio respiro, soprattutto in questo momento di crisi economica. Si tratta di una misura che rappresenta uno sforzo molto importante per gli incentivare il merito''.