6 maggio 2012

Casini chiede un chiarimento a Pd e Pdl Replica Bersani: "Noi non tramiamo"

Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini chiedera' un incontro a Bersani e a Berlusconi per capire se intendono sostenere il governo Monti dopo le recenti affermazioni sulle scelte di politica fiscale. "Io mi rendo conto di essere in minoranza, ma ormai e' il mio destino: ero in minoranza con Prodi, ero in minoranza con Berlusconi e restero' in minoranza anche adesso ma io le promesse e la demagogia fiscale ritengo che siano un tumore per il Paese". Di qui l'annuncio di un prossimo incontro con i leader del Pd e del Pdl. "Finiamo la campagna elettorale, poi parliamo seriamente di tutto -ha aggiunto Casini, a margine del congresso delle Acli- chiedero' un appuntamento a Bersani e a Berlusconi per sapere se vogliono sostenere il governo e se vogliono andare avanti o se ogni giorno vogliono trovare un modo per distinguersi". "Io credo che bisogna continuare a rafforzare lo sforzo di Monti, che naturalmente sa bene come tutti noi che c'e' una pressione fiscale eccessiva, forse insostenibile, ma che questo avviene a causa dei tanti che non pagano le tasse", ha spiegato Casini. "Se ci fosse meno evasione ci sarebbe una pressione fiscale piu' compatibile per tutti -ha proseguito- per cui la prima cosa e' la lotta all'evasione fiscale, la seconda e' che se dalla lotta all'evasione si fara' un extra gettito, se la ripresa dell'economia funzionera', ci sara' un alleggerimento della pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese. Ma oggi non e' il momento delle promesse demagogiche con le quali questo paese e' arrivato dove e', cioe' vicino alla Grecia non solo geograficamente". Quanto al duro attacco che arriva dalal Lega, Casini è netto. "Cosa vuole che dica della Lega? Me la ricordo venti anni fa con il cappio, adesso e' finita con Belsito".

A stretto giro arriva la replica di Pier Luigi Bersani che smentisce le indiscrezioni secondo cui il Pd sarebbe pronto ad andare ad elezioni anticipate. Il segretario del Pd avverte che certe intenzioni non vanno attribuite ai democratici e conferma che l'orizzonte resta quello della scadenza naturale della legislatura nel 2013. "Vedo che anche Casini si dedica alla pretattica. Noi -sottolinea Bersani- non partecipiamo. Noi siamo gente che non trama alle spalle. Per noi si va al 2013. Chi ha intenzioni diverse non ce le attribuisca".
Nel Pdl invece i malumori restano più evidenti. Tanto che il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto avverte: "Per salvare il salvabile e anche per dare alcune risposte ad una societa' italiana che mai come oggi e'disperata, il segretario Alfano, con grande spirito costruttivo, ha avanzato una serie di proposte sull'Imu, sulla compensabilita', sulle riforme. Finite le elezioni amministrative, bisognera' riflettere in modo serio per senso di responsabilita'".