Conto alla rovescia verso 11 maggio, data della fatidica previsione del terremoto a Roma. "Sotto la città non si sono mai verificati forti terremoti", ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi, e in questi giorni sismologi e geologi non fanno che ripetere che "Roma non è a rischio sismico". Ma la paura sale lo stesso e all'Ingv è un crescendo di telefonate ed e-mail. Chiamano persone di tutte le età: "c'é chi ha paura di uscire di casa o di prendere la metro, chi chiede che cosa deve fare", racconta la sismologa Concetta Nostro. "Molti vorrebbero una smentita, ma non possiamo farlo: sarebbe come fare a nostra volta una previsione", aggiunge. Le voci sono agitate, c'é chi sa che non è vero, ma ha paura ugualmente e vuole essere rassicurato. Sono allarmi ingiustificati, osservano i sismologi, perché negli ultimi mille anni a Roma non sono mai avvenuti forti terremoti. Per Boschi è tutto molto "triste": "il grande interesse per i terremoti in Italia - rileva - si accende solo quando qualche personaggio esotico fa previsioni, ma se si parla del grande e serio problema italiano, che sono le costruzioni, allora non c'é nessun seguito".
Non tranquillizza nemmeno il fatto che la 'profezia' del terremoto dell'11 maggio a Roma non esiste: Raffaele Bendandi, l'autodidatta di Faenza scomparso nel 1979 e al quale la previsione è attribuita, "non ha mai fatto questa previsione e i suoi stessi seguaci hanno smentito che abbia mai affermato qualcosa di simile", spiega Antonio Meloni, dell'Ingv. "Quello che sappiamo - aggiunge - è che una piccola attività sismica a Roma è presente e che piccoli terremoti possono avvenire spesso" (se ne contano una trentina l'anno nella provincia). Hanno in media una magnitudo di 2,3 o 2,5, sono quindi molto lievi. "Non c'é nessun motivo per cui domani non possa esserci un terremoto di questo tipo, ma si tende a escludere l'arrivo di un grande terremoto perché Roma non è una zona sismica", osserva ancora Meloni. Quanto all'influenza di Sole, Luna e pianeti sui movimenti della crosta terrestre, sulla quale si sono concentrati i calcoli di Bendandi, "questo fenomeno - prosegue Meloni - non può essere escluso a priori.
Il problema è che tutto deve essere quantificato e dimostrato". In generale, comunque, si ritiene che l'apporto dei corpi celesti sia molto lieve, quasi "insignificante". Domani i ricercatori dell'Ingv apriranno i loro laboratori e la sala sismica alle scuole e a chi vuole conoscere più da vicino i terremoti. Ogni ora, inoltre, pubblicheranno video e aggiornamenti su YouTube. Nella stessa giornata il dipartimento di Scienze della Terra dell'università di Roma La Sapienza aprirà le porte agli studenti: "ci rivolgeremo soprattutto ai giovani per trasmettere loro un messaggio scientificamente corretto", spiega il direttore del dipartimento, Gabriele Scarascia Mugnozza. "Circolano troppe superstizioni, mentre i ragazzi dovrebbero basarsi sul ragionamento".
PROT.CIVILE, IMPREVEDIBILE, NO PSICOSI - "Prevedere i terremoti è impossibile allo stato attuale delle cose. Ogni anno abbiamo in Italia oltre 10 mila terremoti registrati dai sismografi, quindi é probabile che domani si sarà qualche piccola scossa nel nostro Paese. Ma questo non significherebbe nulla." Lo afferma il professor Mauro Dolce, responsabile dell'Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico della Protezione Civile, ai microfoni della trasmissione 'Start - La notizia non puo' attenderé di Rai Radio1. La Protezione Civile ha messo a disposizione del pubblico un dossier col quale chiarisce l'opinione della scienza nei confronti degli annunci di un terremoto a Roma domani 11 maggio, circolati da più parti che hanno creato più di una psicosi. "Da giorni - continua Dolce - i nostri centralini e le nostre caselle di posta elettronica sono intasate da richieste di chiarimenti sulla data di domani. Roma non si trova al centro di una zona sismica. La sismicità locale è circoscritta all'area dei Colli Albani". Quindi - conclude Dolce - non assicuro nulla, ma è estremamente improbabile che domani ci sarà il terremoto di cui si parla. E comunque la probabilità che domani si verifichi il terremoto a Roma è uguale a quella di domani, dopodomani, tra un anno e tra cento anni".
Il problema è che tutto deve essere quantificato e dimostrato". In generale, comunque, si ritiene che l'apporto dei corpi celesti sia molto lieve, quasi "insignificante". Domani i ricercatori dell'Ingv apriranno i loro laboratori e la sala sismica alle scuole e a chi vuole conoscere più da vicino i terremoti. Ogni ora, inoltre, pubblicheranno video e aggiornamenti su YouTube. Nella stessa giornata il dipartimento di Scienze della Terra dell'università di Roma La Sapienza aprirà le porte agli studenti: "ci rivolgeremo soprattutto ai giovani per trasmettere loro un messaggio scientificamente corretto", spiega il direttore del dipartimento, Gabriele Scarascia Mugnozza. "Circolano troppe superstizioni, mentre i ragazzi dovrebbero basarsi sul ragionamento".
PROT.CIVILE, IMPREVEDIBILE, NO PSICOSI - "Prevedere i terremoti è impossibile allo stato attuale delle cose. Ogni anno abbiamo in Italia oltre 10 mila terremoti registrati dai sismografi, quindi é probabile che domani si sarà qualche piccola scossa nel nostro Paese. Ma questo non significherebbe nulla." Lo afferma il professor Mauro Dolce, responsabile dell'Ufficio Rischio Sismico e Vulcanico della Protezione Civile, ai microfoni della trasmissione 'Start - La notizia non puo' attenderé di Rai Radio1. La Protezione Civile ha messo a disposizione del pubblico un dossier col quale chiarisce l'opinione della scienza nei confronti degli annunci di un terremoto a Roma domani 11 maggio, circolati da più parti che hanno creato più di una psicosi. "Da giorni - continua Dolce - i nostri centralini e le nostre caselle di posta elettronica sono intasate da richieste di chiarimenti sulla data di domani. Roma non si trova al centro di una zona sismica. La sismicità locale è circoscritta all'area dei Colli Albani". Quindi - conclude Dolce - non assicuro nulla, ma è estremamente improbabile che domani ci sarà il terremoto di cui si parla. E comunque la probabilità che domani si verifichi il terremoto a Roma è uguale a quella di domani, dopodomani, tra un anno e tra cento anni".