"In termini di benessere, l'Italia ha già vissuto il suo decennio perduto. Dobbiamo muoverci in fretta. Temporeggiare o muoversi a piccoli passi è un lusso che non possiamo più permetterci". Il nostro Paese deve infatti guarire dalla "malattia della bassa crescita". La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, dal palco dell’assemblea annuale degli industriali, sferza dunque la classe politica italiana. “Tutti gli organismi internazionali- spiega- concordano che l’Italia ha bisogno di un incisivo programma di riforme strutturali per aumentare il potenziale di crescita. Fondamentali sono le liberalizzazioni e la riforma della pubblica amministrazione”.
Ora, insiste, “che mancano poche ore ai ballottaggi del secondo turno amministrativo, non possiamo che esprimere un solo auspicio. Se il risultato elettorale finale convincerà governo e maggioranza di avere davanti a sé ancora due anni di lavoro, la loro agenda deve concentrarsi su un’unica priorità: la crescita". Questo significa: "Semplificazioni e liberalizzazioni subito. Infrastrutture e riforma fiscale subito".
Secondo l’analisi della leader degli imprenditori, “il decennio perduto alle nostre spalle, in termini di minore competitività e mancata crescita, viene da divisioni e lacerazioni interne a ciascuno dei due poli della politica, alle prese con fratture e problemi di leadership personali anteposti al benessere del Paese".
"DELUSI DAL GOVERNO..." - Nell’ultimo anno “alcune cose sono state fatte” dal governo, “ma non possiamo nascondere la nostra delusione. Occorrono interventi più incisivi soprattutto sulle infrastrutture e sul fisco”. Secondo Marcegaglia, "l’agenda nazionale non riesce a fare della crescita il suo primo argomento all’ordine del giorno perché la politica pensa ad altro”. Confindustria ha “incessantemente incalzato la politica sulla priorità della crescita e poi ha dovuto prendere atto che le priorità della politica erano altre e diverse”. La leader degli imprenditori ricorda che “i tagli sugli investimenti in infrastrutture sono stati pesanti: gli investimenti pubblici scendono dai 38 miliardi del 2009 ai 27 del 2012. Dal 2,5% del pil all’1,6%, un livello tanto basso non ha eguali negli ultimi decenni”.
"E DALL'OPPOSIZIONE" - "Ora che le difficoltà della maggioranza sono evidenti nel giudizio popolare, non per questo possiamo tacere che l’opposizione, tra spinte antagoniste e frammentazioni, è ancora incapace di esprimere un disegno riformista”. La presidente di Confindustria critica dunque pesantamente anche il centrosinistra.
"IMPEGNAMOCI ANCHE FUORI DALLE IMPRESE" - Infine, Marcegaglia non esclude un impegno diretto in politica: “Nei momenti difficili della vita del Paese e di grande discontinuità noi saremo pronti a batterci per l’Italia, anche fuori dalle nostre imprese, con tutta la nostra energia, con tutta la nostra passione, con tutto il nostro coraggio”.
Secondo l’analisi della leader degli imprenditori, “il decennio perduto alle nostre spalle, in termini di minore competitività e mancata crescita, viene da divisioni e lacerazioni interne a ciascuno dei due poli della politica, alle prese con fratture e problemi di leadership personali anteposti al benessere del Paese".
"DELUSI DAL GOVERNO..." - Nell’ultimo anno “alcune cose sono state fatte” dal governo, “ma non possiamo nascondere la nostra delusione. Occorrono interventi più incisivi soprattutto sulle infrastrutture e sul fisco”. Secondo Marcegaglia, "l’agenda nazionale non riesce a fare della crescita il suo primo argomento all’ordine del giorno perché la politica pensa ad altro”. Confindustria ha “incessantemente incalzato la politica sulla priorità della crescita e poi ha dovuto prendere atto che le priorità della politica erano altre e diverse”. La leader degli imprenditori ricorda che “i tagli sugli investimenti in infrastrutture sono stati pesanti: gli investimenti pubblici scendono dai 38 miliardi del 2009 ai 27 del 2012. Dal 2,5% del pil all’1,6%, un livello tanto basso non ha eguali negli ultimi decenni”.
"E DALL'OPPOSIZIONE" - "Ora che le difficoltà della maggioranza sono evidenti nel giudizio popolare, non per questo possiamo tacere che l’opposizione, tra spinte antagoniste e frammentazioni, è ancora incapace di esprimere un disegno riformista”. La presidente di Confindustria critica dunque pesantamente anche il centrosinistra.
"IMPEGNAMOCI ANCHE FUORI DALLE IMPRESE" - Infine, Marcegaglia non esclude un impegno diretto in politica: “Nei momenti difficili della vita del Paese e di grande discontinuità noi saremo pronti a batterci per l’Italia, anche fuori dalle nostre imprese, con tutta la nostra energia, con tutta la nostra passione, con tutto il nostro coraggio”.