14 settembre 2009

Stampa, Berlusconi: "Oggi sui giornali tutto il contrario della realtà, povera Italia"

Roma,(Adnkronos/Ign) - "Credo che possiate leggere sui giornali di oggi tutto il contrario della realtà. Abbeveratevi della disinformazione di cui siete protagonisti". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, all'uscita dal comando operativo interforze, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle dimissioni del direttore di 'Avvenire' Dino Boffo.

Il premier, visibilmente contrariato, ha concluso: "Povera Italia, con un sistema informativo come questo...".Immediata la replica di Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera. "Per una volta Berlusconi ha ragione - ha dichiarato l'esponente di Italia dei Valori - Fa bene a dire 'povera Italia' visto che in nessun altro Paese democratico il presidente del Consiglio controlla l'informazione come nel nostro. Il monopolio dei mezzi di comunicazione nelle mani di una sola persona impedisce all'Italia di essere una democrazia compiuta''.A intervenire in giornata è stato poi anche Dario Franceschini. Secondo il segretario del Pd, "Berlusconi ha in mente un modello di stampa libera in cui il massimo che si può fare è passare dall'adorazione all'adulazione". "Berlusconi continuerà ad avere delle sorprese - aggiunge - perché la democrazia italiana ha degli anticorpi robusti e profondi. Quando qualcuno pensa di sottrarre spazi di libertà gli italiani reagiscono al di là del colore politico che hanno"."Franceschini parla di libertà di stampa con una grande riserva mentale - ribatte il vice capogruppo del Pdl alla Camera, Italo Bocchino - perché in realtà è lui a volere una stampa asservita all'antiberlusconismo. La libertà di stampa è nel dna del centrodestra e se presto ci saranno delle sorprese riguarderanno lo stesso Franceschini al congresso del Pd". Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, definisce quelle del presidente del Consiglio contro i giornalisti ''affermazioni al limite del ridicolo, che però in queste ore suonano tragiche intimidatorie e mettono paura". "Dopo quello che è avvenuto in queste ore, dopo le azioni contro 'Repubblica' e 'l'Unità', dopo le "procurate" dimissioni di Dino Boffo da direttore dell'Avvenire - rimarca Finocchiaro - in un Paese in cui lui controlla quotidiani, decide le nomine dei direttori dei Tg Rai e possiede Mediaset, sentirlo accusare il sistema dell'informazione di rovesciare la realtà fa davvero molto effetto". "La sua sfrontatezza - conclude - è pari ormai solo alla sua arroganza".Alla Finocchiaro risponde per il Pdl Gianpiero Cantoni. "Arroganza, sfrontatezza? Ma di cosa parla? Non è certo quella di Silvio Berlusconi. E' la sinistra che si mostra sfrontata: dov'è l'arroganza a rivolgersi ai giudici per avere giustizia delle offese subite? O forse, la Finocchiaro, da ex magistrato, sa che i suoi giornali 'amici' hanno superato il segno e alza la voce per coprirli?" attacca Cantoni.La Fnsi però non ci sta e rimarca come non passi giorno ''senza che il presidente del Consiglio distilli la sua dose di disprezzo contro l'informazione: l'uomo politico che ha sui media una presa mai nemmeno sfiorata prima da nessun altro uomo politico ha il coraggio di lamentarsi di un sistema che è sfigurato dal suo conflitto di interessi". Per il sindacato unitario dei giornalisti "il presidente del Consiglio manifesta una profonda allergia per la funzione stessa dell'informazione, appena essa sia esercitata in maniera non servile''.Intanto, mentre il leader del Carroccio Umberto Bossi (che ieri ha incontrato il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco) ha voluto chiarire che "i rapporti della Lega Nord con la Chiesa sono buoni" sul tema dell'informazione oggi è intervenuto anche il presidente del Senato, Renato Schifani, che esprime "solidarietà umana'' a Boffo e dà ragione a Fini ''quando parla di imbarbarimento, questa fase deve essere superata". Stiamo vivendo "una tensione senza precedenti nel mondo dell'informazione che è contiguo alla politica" dice Schifani. Rispetto a prima dell'estate "il clima si è ulteriormente esasperato - spiega la seconda carica dello Stato - e da questo deriva una mia fortissima preoccupazione" per cui "è obbligatorio uscire da questo clima di cannibalizzazione. E questo lo dico nell'interesse della collettività"..