Dopo aver confrontato la fortuna critica di Dante nel corso dei secoli, dal Trecento al Duemila, e compiuto ampi e significativi sondaggi nelle più difformi culture d’Europa, il Comitato di Roma della Società Dante Alighieri - con il supporto dei maggiori dantisti viventi - estende gli orizzonti della propria ricerca: America Latina, Estremo Oriente, Stati Uniti, cultura afroamericana - che tanto frequentemente ha fatto ricorso alle stimolazioni dantesche a difesa della propria identità -, e ancora l’Africa nera - un continente in continua, rapida fase di riscatto culturale -, il Medio Oriente - soffocato e devastato da conflitti che certamente la suadente parola poetica dantesca potrebbe servire a razionalizzare -, l’area brasiliana - le cui radici culturali richiamano all’universo occidentale, a cominciare dalla cultura portoghese -, e infine l’Argentina - uno spazio vasto e sterminato, ricco di reattività intuitiva e di passione umana e civile, anche per l’infinita quantità di italiani emigrati che da generazioni vivono e operano in quella terra sensibile a tante sollecitazioni culturali. Una globalità di stimoli e di percezioni dunque, che serviranno a offrire un quadro ancora più compiuto e completo della fortuna critica - e non solo - della ineguagliabile parola dantesca. Il ciclo “Dante nel mondo”, curato da Walter Mauro, critico letterario, e Lucia Caravale, vicepresidente del Comitato, si svolgerà presso la Sede Centrale della Dante (piazza Firenze 27, Roma) e si aprirà ufficialmente martedì 19 ottobre alle ore 17 con la relazione di Matteo Lefèvre del Dipartimento di Studi Filologici, Linguistici e Letterari dell’Università di Roma Tor Vergata, studioso di lingua e letteratura italiana e spagnola, su “Dante e l’America ispanica”.