Paolo Romani ha giurato nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano da ministro dello Sviluppo economico nel corso di una breve cerimonia nella sala della Pendola al Quirinale. Il ministro era accompagnato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
I commenti. "Avrei preferito Confalonieri: sia per la sua conoscenza del mondo dell'impresa, sia per la sua conoscenza del mondo televisivo", ha dichiarato Pier Ferdinando Casini. Mentre il ministro per l'Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi, è soddisfatto della nomina: " Quella di Romani è una scelta di eccellenza che premia un politico bravo, attento, scrupoloso. Saprà fare bene ed entra in un esecutivo che ha risolto tante emergenze e conseguito risultati importanti''.Contrarietà da parte dell'opposizione. "Con la nomina di Paolo Romani allo Sviluppo economico, ottiene il rango di ministro uno degli autori della legge Gasparri - dice il senatore del Pd Vincenzo Vita, componente della commissione di Vigilanza Rai -. Seppure si tratti di una persona di notevole conoscenza dei settori della comunicazione, indubbiamente capace, la sua scelta rappresenta una volta di più il trionfo del conflitto di interessi del presidente del Consiglio".
I commenti. "Avrei preferito Confalonieri: sia per la sua conoscenza del mondo dell'impresa, sia per la sua conoscenza del mondo televisivo", ha dichiarato Pier Ferdinando Casini. Mentre il ministro per l'Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi, è soddisfatto della nomina: " Quella di Romani è una scelta di eccellenza che premia un politico bravo, attento, scrupoloso. Saprà fare bene ed entra in un esecutivo che ha risolto tante emergenze e conseguito risultati importanti''.Contrarietà da parte dell'opposizione. "Con la nomina di Paolo Romani allo Sviluppo economico, ottiene il rango di ministro uno degli autori della legge Gasparri - dice il senatore del Pd Vincenzo Vita, componente della commissione di Vigilanza Rai -. Seppure si tratti di una persona di notevole conoscenza dei settori della comunicazione, indubbiamente capace, la sua scelta rappresenta una volta di più il trionfo del conflitto di interessi del presidente del Consiglio".