Il nuovo soggetto politico di Futuro e libertà per l'Italia "oggi viene concepito" e nel giro di qualche mese "dovrà nascere: non avviare questo processo vorrebbe dire restare in mezzo al guado, mentre la gente e l'opinione pubblica sono curiose e ci sono molte richieste di adesione". E' uno dei passaggi dell'intervento di Gianfranco Fini nel corso dell'incontro che nella sede di FareFuturo ha dato vita al comitato promotore di Fli.
Il soggetto politico di Futuro e Libertà per l'Italia, ha precisato il presidente dei deputati di Fli, Italo Bocchino, "parte oggi, ma nascerà a Milano con la grande assemblea costituente". Quanto all'attualità politica immediata, in riferimento ai rapporti con la maggioranza, Bocchino ha detto che per quanto riguarda l'assetto delle commissioni parlamentari "riteniamo che tutti i componenti debbano essere confermati". Riferendosi quindi al comitato parlamentare sui servizi di informazione (Copasir) ha commentato cosi' la situazione che si è creata nell'organismo dopo la notizia che i componenti Pdl non parteciperanno alla sedute dello stesso: "La legge sul Copasir vieta modifiche" alla sua composizione.
Il soggetto politico di Futuro e Libertà per l'Italia, ha precisato il presidente dei deputati di Fli, Italo Bocchino, "parte oggi, ma nascerà a Milano con la grande assemblea costituente". Quanto all'attualità politica immediata, in riferimento ai rapporti con la maggioranza, Bocchino ha detto che per quanto riguarda l'assetto delle commissioni parlamentari "riteniamo che tutti i componenti debbano essere confermati". Riferendosi quindi al comitato parlamentare sui servizi di informazione (Copasir) ha commentato cosi' la situazione che si è creata nell'organismo dopo la notizia che i componenti Pdl non parteciperanno alla sedute dello stesso: "La legge sul Copasir vieta modifiche" alla sua composizione.
Fini, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, è stato tassativo: "Questo aspetto non è contestabile: dobbiamo far nascere il soggetto". Subito dopo il presidente della Camera ha affrontato le modalità attraverso cui giungere a tale obiettivo. "Non voglio commettere - ha premesso - gli errori del passato: se partiamo con la logica dei colonnelli e dei soldati rischiamo di replicare i difetti di An", rispetto ai quali anche lui ha ammesso di aver compiuto in passato "qualche errore". Fini ha richiamato l'attenzione sui prossimi appuntamenti: a Perugia il 6 e 7 novembre non si dovrà parlare di convention di Generazione Italia ma, come per gli altri appuntamenti, si dovrà sottolineare che sono propri di Futuro e Libertà. "Bisogna superare - ha proseguito - le identità dei diversi soggetti".
La priorità è lavorare a un Manifesto di valori da presentare in occasione dell'appuntamento umbro. "Serve - ha esortato Fini - uno sforzo di elaborazione del messaggio. Poi, una volta approvato il manifesto, bisognerà partire con la campagna di adesione".
A metà gennaio, inoltre, è confermato che si terrà a Milano un altro appuntamento nazionale di Fli. "Mi piace giocare in trasferta", è stata la battuta di Fini. Perché il tutto funzioni, però, Fini ha messo in guardia dall'evitare "le divisioni, i personalismi, le divaricazioni tra falchi e colombe: dobbiamo parlare di politica perché la barca è di tutti e tutti dobbiamo remare nella stessa direzione". In ogni caso, anche se al momento è rimasta nell'ombra la questione degli organismi dirigenti, Fini ha annunciato che sarà necessario individuare almeno tre gruppi di lavoro relativi rispettivamente al reperimento delle risorse, alla stesura di una bozza di Manifesto e all'organizzazione degli eventi di Perugia e Milano.
Fini, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, ha esplicitamente affermato che il suo progetto "non è di realizzare una Alleanza nazionale in piccolo ma un Pdl in grande". Secondo quanto si apprende, in un passaggio ha anche aggiunto: "Io spero che il governo duri tutta la legislatura, ma dobbiamo tenerci pronti per eventuali sorprese".
Al suo arrivo a palazzo Ferlupi Crescenzi, Fini ha dovuto fronteggiare, protetto dalle forze, dell'ordine un vero e proprio assalto di giornalisti, fotografi e cameraman che hanno tentato di avere sue dichiarazioni. Ma il presidente della Camera ha preferito recarsi direttamente all'incontro.
A fare le spese della ressa anche Gianni Letta che si trovava a passare a bordo della sua auto blu. Gli uffici della Fondazione, infatti, si trovano davanti a palazzo San Macuto, in una delle vie del centro storico di Roma più affollate di turisti. E' bastato poco, quindi, perché la circolazione andasse in tilt. La Maserati blu d'ordinanza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio è rimasta bloccata per più di 5 minuti. Letta, sempre al cellulare, è sembrato divertito dal 'fuori programma' e ha salutato i fotografi con un sorriso.
La priorità è lavorare a un Manifesto di valori da presentare in occasione dell'appuntamento umbro. "Serve - ha esortato Fini - uno sforzo di elaborazione del messaggio. Poi, una volta approvato il manifesto, bisognerà partire con la campagna di adesione".
A metà gennaio, inoltre, è confermato che si terrà a Milano un altro appuntamento nazionale di Fli. "Mi piace giocare in trasferta", è stata la battuta di Fini. Perché il tutto funzioni, però, Fini ha messo in guardia dall'evitare "le divisioni, i personalismi, le divaricazioni tra falchi e colombe: dobbiamo parlare di politica perché la barca è di tutti e tutti dobbiamo remare nella stessa direzione". In ogni caso, anche se al momento è rimasta nell'ombra la questione degli organismi dirigenti, Fini ha annunciato che sarà necessario individuare almeno tre gruppi di lavoro relativi rispettivamente al reperimento delle risorse, alla stesura di una bozza di Manifesto e all'organizzazione degli eventi di Perugia e Milano.
Fini, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti, ha esplicitamente affermato che il suo progetto "non è di realizzare una Alleanza nazionale in piccolo ma un Pdl in grande". Secondo quanto si apprende, in un passaggio ha anche aggiunto: "Io spero che il governo duri tutta la legislatura, ma dobbiamo tenerci pronti per eventuali sorprese".
Al suo arrivo a palazzo Ferlupi Crescenzi, Fini ha dovuto fronteggiare, protetto dalle forze, dell'ordine un vero e proprio assalto di giornalisti, fotografi e cameraman che hanno tentato di avere sue dichiarazioni. Ma il presidente della Camera ha preferito recarsi direttamente all'incontro.
A fare le spese della ressa anche Gianni Letta che si trovava a passare a bordo della sua auto blu. Gli uffici della Fondazione, infatti, si trovano davanti a palazzo San Macuto, in una delle vie del centro storico di Roma più affollate di turisti. E' bastato poco, quindi, perché la circolazione andasse in tilt. La Maserati blu d'ordinanza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio è rimasta bloccata per più di 5 minuti. Letta, sempre al cellulare, è sembrato divertito dal 'fuori programma' e ha salutato i fotografi con un sorriso.