Alle risorse pubbliche, talvolta comunitarie, sono legati ''fenomeni di corruzione e dissipazione''. Fenomeni che ''persistono e preoccupano i cittadini, ma anche le istituzioni, il cui prestigio ed affidabilità sono messi a dura prova da condotte individuali riprovevoli''. E' la denuncia del presidente della Corte dei conti, Luigi Giampaolino, nel corso della cerimonia del suo insediamento.
Giampaolino sottolinea poi come la prolungata bassa crescita rende difficile conservare obiettivi di spesa, soprattutto in condizioni socieconomiche che alimentano ''istanze non comprimibili di sostegno dei redditi più bassi e di garanzia delle prestazioni essenziali alla collettività''.
Il presidente sottolineando anche la difficoltà nel ''fissare obiettivi di riduzione della pressione fiscale aggregata''. In tale contesto, spiega, ''è essenziale non solo controllare la spesa pubblica ma, altresì, operare una corretta qualificazione, affinché si possa non tanto spendere poco o meno ma, soprattutto, spendere validamente ed oculatamente così da favorire la crescita e lo sviluppo, non solo economico del Paese''.
La crisi economica ha provocato una ''perdita pemanente'', rispetto alle proiezioni di inizio legislatura - sottolinea ancora Giampaolino - pari a 70 miliardi di entrate e 130 miliardi di pil. E dunque ''pone problemi di attenta riflessione''. Con una crescita delle prestazioni essenziali, spiega il presidente, ''si comprende come sia obbligatoria una linea di attenta gestione della finanza pubblica''.
Giampaolino sottolinea poi come la prolungata bassa crescita rende difficile conservare obiettivi di spesa, soprattutto in condizioni socieconomiche che alimentano ''istanze non comprimibili di sostegno dei redditi più bassi e di garanzia delle prestazioni essenziali alla collettività''.
Il presidente sottolineando anche la difficoltà nel ''fissare obiettivi di riduzione della pressione fiscale aggregata''. In tale contesto, spiega, ''è essenziale non solo controllare la spesa pubblica ma, altresì, operare una corretta qualificazione, affinché si possa non tanto spendere poco o meno ma, soprattutto, spendere validamente ed oculatamente così da favorire la crescita e lo sviluppo, non solo economico del Paese''.
La crisi economica ha provocato una ''perdita pemanente'', rispetto alle proiezioni di inizio legislatura - sottolinea ancora Giampaolino - pari a 70 miliardi di entrate e 130 miliardi di pil. E dunque ''pone problemi di attenta riflessione''. Con una crescita delle prestazioni essenziali, spiega il presidente, ''si comprende come sia obbligatoria una linea di attenta gestione della finanza pubblica''.