La Camera ha votato la fiducia al governo Berlusconi. I sì sono stati 342, i no 275 e tre gli astenuti per un totale di 620 votanti. Il sottosegretario Roberto Menia, di Fli, Giancarlo Pittelli, del Pdl, e Rocco Buttiglione dell'Udc, hanno spiegato di non essere riusciti a votare, precisando, nel caso dei primi due, che il loro sarebbe stato un sì, mentre per quanto riguarda l'esponente centrista un no.
Menia, che tra l'altro risultava anche in missione, ha spiegato di essere impegnato in un'intervista, mentre Pittelli di essere stato colto da un lieve malore.
"I numeri sono limitati, la strada è stretta. Vedremo", è stato il commento di Umberto Bossi che ha aggiunto: "Nella vita è sempre meglio pigliare la strada maestra, e la strada maestra è il voto. Berlusconi non l'ha voluto e siamo a questo punto".''I voti si contano e non si pesano: la notizia è che il governo Berlusconi ottenne la fiducia alla Camera il 14 maggio 2008 con 335 voti favorevoli e oggi ne ha incassati 342'', ha invece detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi.
Dall'opposizione il leader del Pd Luigi Bersani afferma che la giornata di oggi dimostra un "indebolimento ulteriore di questo governo". "La maggioranza si è articolata in quattro componenti che non sono riuscite neppure a firmare assieme la mozione di fiducia - ha sottolineato Bersani - Siamo, a dirla con una formula teologica, ad una situazione di unità nella diversità. Andiamo incontro a un passaggio di ulteriore instabilità".
Menia, che tra l'altro risultava anche in missione, ha spiegato di essere impegnato in un'intervista, mentre Pittelli di essere stato colto da un lieve malore.
"I numeri sono limitati, la strada è stretta. Vedremo", è stato il commento di Umberto Bossi che ha aggiunto: "Nella vita è sempre meglio pigliare la strada maestra, e la strada maestra è il voto. Berlusconi non l'ha voluto e siamo a questo punto".''I voti si contano e non si pesano: la notizia è che il governo Berlusconi ottenne la fiducia alla Camera il 14 maggio 2008 con 335 voti favorevoli e oggi ne ha incassati 342'', ha invece detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi.
Dall'opposizione il leader del Pd Luigi Bersani afferma che la giornata di oggi dimostra un "indebolimento ulteriore di questo governo". "La maggioranza si è articolata in quattro componenti che non sono riuscite neppure a firmare assieme la mozione di fiducia - ha sottolineato Bersani - Siamo, a dirla con una formula teologica, ad una situazione di unità nella diversità. Andiamo incontro a un passaggio di ulteriore instabilità".
Aquí escribes el resto del post.Futuro e libertà ha cantato vittoria. "Il presidente del Consiglio ha dovuto prendere atto in aula che il gruppo di Futuro e Libertà c'è, si è conquistato il suo spazio e ha creato un'intesa politica e programmatica con l'Mpa di Raffaele Lombardo, essenziale per l'esistenza stessa della maggioranza di governo. Il risultato del voto ha detto agli italiani che senza Futuro e Libertà non ci sarebbe più questo governo", ha dichiarato dal canto suo Carmelo Briguglio, deputato di Futuro e Libertà per l'Italia.
Intanto si è aperto il 'caso Granata'. Il deputato finiano ha votato no alla fiducia sull'intervento di Silvio Berlusconi alla Camera, motivo per cui il vicepresidente Antimafia è stato convocato da Gianfranco Fini nel suo ufficio a Montecitorio. ''Ho votato contro la fiducia come reazione simbolica agli attacchi vergognosi a cui in questi mesi è stato sottoposto il presidente Fini sul piano politico e personale", ha dichiarato Fabio Granata poco dopo aver votato. "Mi riconosco e condivido pienamente le posizioni del gruppo 'Futuro e Libertà per l'Italia', così come espresse oggi in aula dal capogruppo Bocchino. Il nostro gruppo parlamentare, anche attraverso l'asse strategico con l'Mpa, ha dimostrato di essere tassello indispensabile per la governabilità'', ha poi aggiunto.
Il portavoce dell'Mpa, Aurelio Misiti, non ha risposto alla chiama per il voto di fiducia. Gli altri quattro deputati del movimento che fa capo a Raffaele Lombardo hanno invece votato la fiducia al governo, ''risultando -si legge in una nota- determinanti insieme ai parlamentari di Fli per la maggioranza''.
Senza Fli ed Mpa ma con l'ex Idv Americo Porfidia la maggioranza è dunque a quota 308. E' questa la fotografia che emerge dal voto di fiducia della Camera. Inizialmente il centrodestra partiva da 345 voti: 236 Pdl, 59 Lega, 5 Noi Sud, 2 Repubblicani-Adc (Francesco Nucara e Francesco Pionati), 5 ex Udc, Bruno Cesario, 5 Mpa e 32 Fli (Fabio Granata e Mirko Tremaglia hanno votato con l'opposizione). Alla fine se ne contano 342, che però diventano 344 quando Menia e Pittelli dichiarano di non aver fatto in tempo a votare. All'appello manca quindi un voto, quello di Aurelio Misiti, dell'Mpa, assente.
Si scopre però che anche Antonio Gaglione, di Noi Sud, non ha partecipato al voto. A sostituirlo però c'è Americo Porfidia, del Gruppo Misto, eletto con l'Idv. Quindi, considerando i 32 di Futuro e libertà (compreso Menia) e i 4 dell'Mpa oggi presenti, il centrodestra avrebbe avuto 308 voti, 307 se si toglie Porfidia. L'opposizione partiva invece da 280 voti, visto che Porfidia ha votato con la maggioranza: 206 del Pd, 35 dell'Udc, 24 dell'Idv, 6 di Api, i dissidenti di Fli (Granata e Tremaglia), i 3 Liberaldemocratici, Giorgio La Malfa, Paolo Guzzanti, Giuseppe Giulietti e il rappresentante della Val d'Aosta. Alla fine ne ha avuti 275, che diventano 276 se si considera Rocco Buttiglione, che ha dichiarato di non essere riuscito a votare. All'appello sono mancati quattro deputati del Pd assenti: Marco Fedi, Siro Marrocu, Daniela Sbrollini e Amalia Schirru. Tre gli astenuti: Massimo Calearo e i due deputati della Svp. Come è prassi non ha partecipato al voto il presidente della Camera Gianfranco Fini.
Intanto si è aperto il 'caso Granata'. Il deputato finiano ha votato no alla fiducia sull'intervento di Silvio Berlusconi alla Camera, motivo per cui il vicepresidente Antimafia è stato convocato da Gianfranco Fini nel suo ufficio a Montecitorio. ''Ho votato contro la fiducia come reazione simbolica agli attacchi vergognosi a cui in questi mesi è stato sottoposto il presidente Fini sul piano politico e personale", ha dichiarato Fabio Granata poco dopo aver votato. "Mi riconosco e condivido pienamente le posizioni del gruppo 'Futuro e Libertà per l'Italia', così come espresse oggi in aula dal capogruppo Bocchino. Il nostro gruppo parlamentare, anche attraverso l'asse strategico con l'Mpa, ha dimostrato di essere tassello indispensabile per la governabilità'', ha poi aggiunto.
Il portavoce dell'Mpa, Aurelio Misiti, non ha risposto alla chiama per il voto di fiducia. Gli altri quattro deputati del movimento che fa capo a Raffaele Lombardo hanno invece votato la fiducia al governo, ''risultando -si legge in una nota- determinanti insieme ai parlamentari di Fli per la maggioranza''.
Senza Fli ed Mpa ma con l'ex Idv Americo Porfidia la maggioranza è dunque a quota 308. E' questa la fotografia che emerge dal voto di fiducia della Camera. Inizialmente il centrodestra partiva da 345 voti: 236 Pdl, 59 Lega, 5 Noi Sud, 2 Repubblicani-Adc (Francesco Nucara e Francesco Pionati), 5 ex Udc, Bruno Cesario, 5 Mpa e 32 Fli (Fabio Granata e Mirko Tremaglia hanno votato con l'opposizione). Alla fine se ne contano 342, che però diventano 344 quando Menia e Pittelli dichiarano di non aver fatto in tempo a votare. All'appello manca quindi un voto, quello di Aurelio Misiti, dell'Mpa, assente.
Si scopre però che anche Antonio Gaglione, di Noi Sud, non ha partecipato al voto. A sostituirlo però c'è Americo Porfidia, del Gruppo Misto, eletto con l'Idv. Quindi, considerando i 32 di Futuro e libertà (compreso Menia) e i 4 dell'Mpa oggi presenti, il centrodestra avrebbe avuto 308 voti, 307 se si toglie Porfidia. L'opposizione partiva invece da 280 voti, visto che Porfidia ha votato con la maggioranza: 206 del Pd, 35 dell'Udc, 24 dell'Idv, 6 di Api, i dissidenti di Fli (Granata e Tremaglia), i 3 Liberaldemocratici, Giorgio La Malfa, Paolo Guzzanti, Giuseppe Giulietti e il rappresentante della Val d'Aosta. Alla fine ne ha avuti 275, che diventano 276 se si considera Rocco Buttiglione, che ha dichiarato di non essere riuscito a votare. All'appello sono mancati quattro deputati del Pd assenti: Marco Fedi, Siro Marrocu, Daniela Sbrollini e Amalia Schirru. Tre gli astenuti: Massimo Calearo e i due deputati della Svp. Come è prassi non ha partecipato al voto il presidente della Camera Gianfranco Fini.