9 luglio 2010

Famiglie, sempre peggio: in calo reddito, risparmi e potere d'acquisto

ROMA (Agenzia DIRE) - Meno soldi a disposizione, causa la flessione del reddito, che continua, meno potere d'acquisto e meno propensione al risparmio. Resta nero il presente delle famiglie italiane, un quadro certificato dall'Istat. Infatti, nel primo trimestre del 2010 la propensione al risparmio delle famiglie (definita dal rapporto tra il risparmio lordo delle famiglie e il loro reddito disponibile) ha raggiunto il 13,4 per cento, riducendosi di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,6 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2009.
Nel primo trimestre 2010 è proseguita la flessione del reddito disponibile delle famiglie che è diminuito dello 0,2 per cento in valori correnti rispetto al trimestre precedente, mentre è tornata a crescere la spesa delle famiglie per consumi finali in misura dello 0,5 per cento. Rispetto al corrispondente periodo del 2009, il reddito disponibile delle famiglie in valori correnti è diminuito del 2,6 per cento e la spesa delle famiglie si è ridotta dello 0,7 per cento.
Inoltre, il potere di acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali) è diminuito dello 0,5 per cento rispetto al trimestre precedente e del 2,6 per cento rispetto a quello corrispondente dello stesso periodo del 2009.
Il tasso di investimento delle famiglie (definito dal rapporto tra gli investimenti fissi lordi delle famiglie, che comprendono gli acquisti di abitazioni e gli investimenti strumentali delle piccole imprese classificate nel settore, e il loro reddito disponibile lordo) nel primo trimestre 2010 si è attestato all'8,5 per cento, 0,1 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente, risentendo di una riduzione degli investimenti (meno 1,1 per cento) superiore a quella del reddito disponibile (meno 0,2 per cento). Rispetto al corrispondente periodo del 2009, gli investimenti fissi lordi delle famiglie si sono ridotti (-10,5 per cento) in misura superiore alla flessione del loro reddito disponibile, determinando una riduzione del tasso di investimento del settore di 0,8 punti percentuali. http://www.dire.it/