7 giugno 2011

REFERENDUM 2011/ COGNOMI SBAGLIATI NEI PLICHI TEDESCHI: I DEPUTATI PD INTERROGANO MARONI E FRATTINI

Cognomi sbagliati e i plichi tornano indietro: a Monaco di Baviera sarebbero duemila le buste con il materiale elettorale per i Referendum rispediti al Consolato.
Per questo Laura Garavini, insieme ai colleghi Pd eletti all’estero Bucchino, Farina, Fedi e Porta, ha presentato un’interrogazione ai Ministri Maroni e Frattini per sapere "come si intenda intervenire per garantire la piena validità del voto referendario espresso dai connazionali all'estero sul quesito relativo al nucleare, formulato in relazione a una normativa superata, ma pienamente attuale nella sua essenza e nella ratio della consultazione referendaria" e come "intendano intervenire i Ministri interrogati per garantire a tutti gli aventi diritto il regolare esercizio delle operazioni di voto".

Il 12 e il 13 giugno 2011 – si legge nella premessa – si terrà la consultazione referendaria con la quale gli italiani saranno chiamati a esprimersi sui quesiti relativi all'abrogazione delle leggi sull'energia nucleare, sulla privatizzazione dell'acqua e sul "legittimo impedimento"; a meno di tre settimane dal voto, il Governo ha posto la questione di fiducia sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 31 marzo 2011, n. 34, cosiddetto "decreto-legge omnibus", che conteneva anche la moratoria sul nucleare; a seguito di tale modifica alla normativa, la Corte di Cassazione è stata chiamata a decidere se la nuova norma superasse il quesito referendario sul nucleare o se invece gli elettori dovessero comunque essere chiamati a esprimersi sulla questione "nuove centrali per la produzione di energia nucleare"".
"Il 1° giugno – ricordano i deputati – il collegio dell'ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione ha stabilito che il quesito referendario con la richiesta di abrogazione rimane valido, ma che invece di applicarsi alle precedenti norme (decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31) si applicherà alle nuove norme sulla produzione di energia nucleare, contenute nella legge 26 maggio 2011, n. 75; esprimendosi il voto per i referendum dei cittadini residenti all'estero ed iscritti all'AIRE per corrispondenza, questi stanno ricevendo in questi giorni il plico elettorale a domicilio, da parte del Consolato di riferimento, contenente le schede e le istruzioni sulle modalità di voto; le schede relative al quesito sulle "nuove centrali per la produzione di energia nucleare" pervenute al domicilio dei connazionali all'estero e sulle quali questi stanno esprimendo il loro voto sono state stampate prima dell'approvazione della legge 26 maggio 2011, n. 75, sono quindi formulate facendo riferimento a una normativa superata e sono formalmente diverse da quelle su cui, a seguito della decisione della Corte di Cassazione, si esprimeranno invece i cittadini residenti sul territorio nazionale; le operazioni di voto per il referendum, ad avviso degli interroganti, potrebbero essere compromesse dall'incertezza sulla sorte e sulla validità dei voti espressi dai cittadini residenti all'estero: un'incertezza che può condizionare negativamente l'esercizio stesso del diritto di voto".
"A tale insostenibile contusione – aggiungono, critici, i 5 deputati – si aggiungono le segnalazioni da parte di numerosi concittadini residenti all'estero sulla mancata ricezione del plico; la stessa ambasciata d'Italia in Germania ha segnalato come nella circoscrizione di competenza del consolato di Monaco di Baviera 2000 plichi siano stati inviati a indirizzi errati, in ragione della inesatta menzione del cognome del coniuge sulla busta".
Ai ministri si chiede di sapere "come si intenda intervenire per garantire la piena validità del voto referendario espresso dai connazionali all'estero sul quesito relativo al nucleare, formulato in relazione a una normativa superata, ma pienamente attuale nella sua essenza e nella ratio della consultazione referendaria" e "a fronte delle numerose inadempienze registrate, come intendano intervenire i Ministri interrogati per garantire a tutti gli aventi diritto il regolare esercizio delle operazioni di voto". (aise)