In Italia "si sono interrotti i flussi massicci" di sbarchi di immigrati dal Nord-Africa "e questo dimostra che la politica dei rimpatri e dei pattugliamenti funziona". E' quanto dice il ministro all'Interno, Roberto Maroni, durante un'audizione davanti al Comitato parlamentare Schengen.
Quindi da' i numeri degli ultimi arrivi: "Dall'inizio dell'anno sono oltre 42 mila gli immigrati sbarcati sulle nostre coste, di provenienza soprattutto libica". Attraverso la Libia, aggiunge, "ad oggi sono 18.364 gli arrivi di cittadini in prevalenza subsahariani, eritrei e somali". L'accordo con la Tunisia, invece, "funziona" e dal 5 aprile "sono 908 gli sbarchi da quel Paese". Chi non ha i requisiti per l'asilo politico, continua il ministro "viene identificato e rimpatriato". Per tutti gli altri "e' stato predisposto un piano di accoglienza con le Regioni, escluso l'Abruzzo, che pero' potrebbe essere ripensato su richiesta di alcuni governatori". Il Veneto, ad esempio, "preferirebbe l'individuazione sul loro territorio di centri di accoglienza, i Cara, piuttosto che luoghi" individuati di volta in volta "dove accogliere poche decine di rifugiati".
Nei prossimi giorni, annuncia, ci sara' una riunione a Palazzo Chigi con la Protezione civile e le Regioni per rivedere il piano, che consente l'accoglienza di 50 mila persone. Ad oggi, conclude, "sono stati accolti in 18 mila e quindi c'e' ancora un margine di accoglienza, anche se l'unico modo per far si' che i flussi cessino e che si ponga fine alla guerra in Libia e si passi a una soluzione diplomatica".
Tra l'altro, il capo del Viminale, teme "una nuova ondata di sbarchi tra settembre e ottobre dalla Tunisia se la stagione turistica andra' male, visto che l'economia di Tunisi si regge sul Turismo".
LA GUERRA CON MALTA - Si profila un nuovo scontro Italia-Malta sul tema immigrati. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, durante un'audizione al Comitato parlamentare Schengen, dice di essersi rivolto alla commissaria europea commissario Ue Cecilia Malstrom per denunciare "l'ennesimo episodio" da parte delle autorita' de La Valletta di non soccorso a un barcone di immigrati provenienti dal nord-Africa.
Il maxisbarco di oltre 900 profughi, spiega il titolare del Viminale e' avvenuto nel ragusano, nel porto di Pozzallo, nella notte. Ma l'accoglienza, aggiunge, sarebbe stata di competenza di Malta. "Ancora una volta le autorita' maltesi- dice Maroni- hanno applicato in modo singolare le norme di diritto internazionale che disciplinano il soccorso in mare omettendo di intervenire in soccorso dei migranti in un contesto ad alto rischio. Le unita' navali de La Valletta, pur presenti in mare, si son limitate ad 'ombreggiare' le imbarcazioni fino al momento del suo ingresso nelle acque Sar italiane a sud di Capo Passera, limitandosi solo allora ad avvisare il comando generale delle capitanerie di porto". Il ministro informa il Comitato presieduto da Margherita Boniver (Pdl) che "tale comportamento delle autorita' marittime maltesi e' stato aspramente stigmatizzato con i dati di fatto e di diritto da parte delle nostre autorita'". E continua: "Quest'ennesimo brutto episodio e' stato segnalato alla Commissaria europea perche' io credo che l'Italia stia facendo di piu' di quanto sia tenuta a fare per salvare vite umane. La Commissione Ue deve intervenire perche' non e' accettabile che alcuni Paesi dell'Unione non applichino le norme internazionali che sono tenute a rispettare".
Maroni sottolinea che "quando si tratta di tratta di vite umane in pericolo" l'Italia "interviene sempre". E ricorda l'unico episodio di non intervento italiano, dopo un rifiuto di soccorso da parte di Malta "un anno fa con il caso della nave Pina. "In quel caso, che provoco' uno stallo, non c'era pericolo di vita".
Quindi da' i numeri degli ultimi arrivi: "Dall'inizio dell'anno sono oltre 42 mila gli immigrati sbarcati sulle nostre coste, di provenienza soprattutto libica". Attraverso la Libia, aggiunge, "ad oggi sono 18.364 gli arrivi di cittadini in prevalenza subsahariani, eritrei e somali". L'accordo con la Tunisia, invece, "funziona" e dal 5 aprile "sono 908 gli sbarchi da quel Paese". Chi non ha i requisiti per l'asilo politico, continua il ministro "viene identificato e rimpatriato". Per tutti gli altri "e' stato predisposto un piano di accoglienza con le Regioni, escluso l'Abruzzo, che pero' potrebbe essere ripensato su richiesta di alcuni governatori". Il Veneto, ad esempio, "preferirebbe l'individuazione sul loro territorio di centri di accoglienza, i Cara, piuttosto che luoghi" individuati di volta in volta "dove accogliere poche decine di rifugiati".
Nei prossimi giorni, annuncia, ci sara' una riunione a Palazzo Chigi con la Protezione civile e le Regioni per rivedere il piano, che consente l'accoglienza di 50 mila persone. Ad oggi, conclude, "sono stati accolti in 18 mila e quindi c'e' ancora un margine di accoglienza, anche se l'unico modo per far si' che i flussi cessino e che si ponga fine alla guerra in Libia e si passi a una soluzione diplomatica".
Tra l'altro, il capo del Viminale, teme "una nuova ondata di sbarchi tra settembre e ottobre dalla Tunisia se la stagione turistica andra' male, visto che l'economia di Tunisi si regge sul Turismo".
LA GUERRA CON MALTA - Si profila un nuovo scontro Italia-Malta sul tema immigrati. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, durante un'audizione al Comitato parlamentare Schengen, dice di essersi rivolto alla commissaria europea commissario Ue Cecilia Malstrom per denunciare "l'ennesimo episodio" da parte delle autorita' de La Valletta di non soccorso a un barcone di immigrati provenienti dal nord-Africa.
Il maxisbarco di oltre 900 profughi, spiega il titolare del Viminale e' avvenuto nel ragusano, nel porto di Pozzallo, nella notte. Ma l'accoglienza, aggiunge, sarebbe stata di competenza di Malta. "Ancora una volta le autorita' maltesi- dice Maroni- hanno applicato in modo singolare le norme di diritto internazionale che disciplinano il soccorso in mare omettendo di intervenire in soccorso dei migranti in un contesto ad alto rischio. Le unita' navali de La Valletta, pur presenti in mare, si son limitate ad 'ombreggiare' le imbarcazioni fino al momento del suo ingresso nelle acque Sar italiane a sud di Capo Passera, limitandosi solo allora ad avvisare il comando generale delle capitanerie di porto". Il ministro informa il Comitato presieduto da Margherita Boniver (Pdl) che "tale comportamento delle autorita' marittime maltesi e' stato aspramente stigmatizzato con i dati di fatto e di diritto da parte delle nostre autorita'". E continua: "Quest'ennesimo brutto episodio e' stato segnalato alla Commissaria europea perche' io credo che l'Italia stia facendo di piu' di quanto sia tenuta a fare per salvare vite umane. La Commissione Ue deve intervenire perche' non e' accettabile che alcuni Paesi dell'Unione non applichino le norme internazionali che sono tenute a rispettare".
Maroni sottolinea che "quando si tratta di tratta di vite umane in pericolo" l'Italia "interviene sempre". E ricorda l'unico episodio di non intervento italiano, dopo un rifiuto di soccorso da parte di Malta "un anno fa con il caso della nave Pina. "In quel caso, che provoco' uno stallo, non c'era pericolo di vita".