La Corte costituzionale ha rigettato i ricorsi sollevati da undici Regioni (poi divenute 10) sulla legge delega del 2009 sul nucleare. In particolare, spiega una nota della Consulta, ''su ricorso di 11 Regioni e' stata chiamata a giudicare su questioni relative al riparto della competenza legislativa fra Stato e Regioni in tema di produzione dell'energia elettrica nucleare; le ricorrenti ritenevano costituzionalmente illegittime alcune disposizioni contenute nella legge di delega n. 99 del 2009''.La Corte costituzionale, conclude la nota, ''ha dichiarato queste censure in parte infondate ed in parte inammissibili.La motivazione verra' depositata nelle prossime settimane''.
Violazione delle competenze in materia energetica sancite dal titolo V della Costituzione e mancato passaggio alla Conferenza Stato-Regioni. Erano questi i due pilastri dei ricorsi contro le disposizione sul nucleare della Legge Sviluppo presentati alla Corte Costituzionale da Lazio, Umbria, Basilicata, Toscana, Calabria, Marche, Molise, Puglia, Liguria ed Emilia Romagna (il Piemonte, inizialmente aderente al ricorso, se ne e' chiamato fuori dopo l'insediamento della nuova giunta Cota).
Prevista una procedura accentrata, con i dicasteri di Sviluppo Economico ed Ambiente, sul tipo di centrali da autorizzare dopo una delibera del Cipe. La legge richiede un'intesa con la Conferenza Unificata, a cui partecipano le Regioni e gli enti locali, solo per la costruzione e l'esercizio degli impianti.Prossima scadenza ad ottobre quando la Consulta dovra' discutere il ricorso, questa volta del governo, contro le leggi regionali di Puglia, Basilicata e Campania che vietano la costruzione di centrali nucleari sul loro territorio.Intanto, domani a margine del Consiglio dei Ministri si discutera' di come accelerare le procedure per l'Istituzione dell'Agenzia per il Nucleare. Lo ha annunciato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo commentando la decisione della Consulta.Una decisione, dice in una nota, che ''fuga ogni dubbio sulla legittimita' della impostazione del Governo su questo tema chiave per lo sviluppo del paese''.''Ho affrontato oggi il tema con il premier Berlusconi - prosegue il Ministro - chiedendogli di accelerare le procedure per l'avvio dell'Agenzia per la Sicurezza Nucleare e che domani approfondiremo a margine del consiglio''.Secondo Prestigiacomo ''ora bisogna andare avanti senza indugio per definire le scelte concrete da adottare, i costi e i benefici per i territori e per il paese. Credo sia oggi ancora piu' valida la proposta di un tavolo di confronto concreto de-ideologizzato che consenta di affrontare uno snodo dello sviluppo del paese come quello del ritorno al nucleare non cercando impossibili unanimita' ma la piena consapevolezza di tutti in materia di sicurezza, ambiente, costi e bilancio energetico. Sgombrando il campo sia da allarmismi ingiustificati che da facili entusiasmi.Incontrero' oggi il prof. Veronesi e sono pronta ad incontrare Emma Bonino e quanti si sono dichiarati disponibili ad un confronto franco su questa sfida''.