Addio Mondiali: l'Italia campione del mondo torna a casa. La Slovacchia ha emesso il verdetto definitivo battendo gli azzurri per 3-2 a Johannesburg. Zero vittorie per la prima volta nella storia, fuori al primo turno come nel lontano 1974, ultimi del girone alle spalle anche della Nuova Zelanda: il bilancio finale degli azzurri in Sudafrica e' spietato. Il ct Marcello Lippi non solo non e' riuscito a ripetere l'impresa di quattro anni fa in Germania, ma lascia la panchina azzurra nel peggior modo possibile. Contro la Slovacchia gli azzurri si svegliano solo nel finale, rivitalizzati dall'ingresso di Pirlo. Ma stavolta non ci sono miracoli. Per un'ora c'e' solo la Slovacchia. Montolivo, fra i migliori contro la Nuova Zelanda, sembra spaesato. Iaquinta e' costantemente spalle alla porta.
Gli azzurri non riescono mai a sfondare sulle fasce e la difesa e' in affanno. Come al 6', quando Cannavaro e compagni si fanno scavalcare da un lancio lungo, spizzato di testa da Vittek: palla ad Hamsik in area e sinistro strozzato, Marchetti respira. Il patatrac matura al 25' dopo un errore di De Rossi: il centrocampista della Roma sbaglia il retropassaggio, Vittek vola via e con un destro rasoterra firma l'1-0. Un durissimo colpo alle ambizioni azzurre. E al 34' Cannavaro, gia' ammonito, viene graziato dall'arbitro Webb per un brutto fallo su Hamsik. L'unica occasione all'Italia gliela procura lo slovacco Skrtel al 41' con una deviazione in corner di testa che per poco non si trasforma in un clamoroso autogol. La Slovacchia pero' chiude il primo tempo davanti e terrorizza Marchetti con un destro al volo di Kocka a fil di palo.
In avvio di ripresa, Lippi cambia tutto: fuori Gattuso e Criscito, dentro Maggio e Quagliarella. L’azzurro resta sbiadito e Lippi è costretto a fa la mossa della disperazione: terzo cambio al quarto d’ora della ripresa, è il momento di Pirlo al posto di Montolivo. L’Italia aumenta i giri, attacca a testa bassa, supportata più dalla forza dei nervi che dal gioco. Ma l’occasione arriva e Quagliarella non è fortunato. Cross di Pepe, uscita a vuoto di Mucha e destro del bomber del Napoli che Skrtel respinge sulla linea di porta.L’Italia si sgonfia al 73’, quando ancora Vittek punisce gli azzurri sfruttando un cross basso di Hamsik: anticipo su Chiellini, destro che vale il 2-0. Sembra finita, ma nel quarto d’ora finale l’Italia ha un moto d'orgoglio. All’82’ Quagliarella penetra in area dopo una bella triangolazione con Iaquinta e va al tiro: palla respinta, tap-in di Di Natale e 2-1.L’Italia si illude all’85’ sul gol del possibile pareggio annullato per fuorigioco a Quagliarella, poi si dispera per il 3-1 del neo-entrato Kopunek all’89, complice una dormita della difesa. Quagliarella regala una flebile speranza siglando il 3-2 in pieno recupero con un destro morbido da fuori. Un bel gol, un'altra occasione divorata da Pepe a fil di sirena. Poi è finita: l'Italia lascia la coppa.
In avvio di ripresa, Lippi cambia tutto: fuori Gattuso e Criscito, dentro Maggio e Quagliarella. L’azzurro resta sbiadito e Lippi è costretto a fa la mossa della disperazione: terzo cambio al quarto d’ora della ripresa, è il momento di Pirlo al posto di Montolivo. L’Italia aumenta i giri, attacca a testa bassa, supportata più dalla forza dei nervi che dal gioco. Ma l’occasione arriva e Quagliarella non è fortunato. Cross di Pepe, uscita a vuoto di Mucha e destro del bomber del Napoli che Skrtel respinge sulla linea di porta.L’Italia si sgonfia al 73’, quando ancora Vittek punisce gli azzurri sfruttando un cross basso di Hamsik: anticipo su Chiellini, destro che vale il 2-0. Sembra finita, ma nel quarto d’ora finale l’Italia ha un moto d'orgoglio. All’82’ Quagliarella penetra in area dopo una bella triangolazione con Iaquinta e va al tiro: palla respinta, tap-in di Di Natale e 2-1.L’Italia si illude all’85’ sul gol del possibile pareggio annullato per fuorigioco a Quagliarella, poi si dispera per il 3-1 del neo-entrato Kopunek all’89, complice una dormita della difesa. Quagliarella regala una flebile speranza siglando il 3-2 in pieno recupero con un destro morbido da fuori. Un bel gol, un'altra occasione divorata da Pepe a fil di sirena. Poi è finita: l'Italia lascia la coppa.