Nel giugno dell’anno scorso, l’onorevole Laura Garavini (Pd), insieme ai colleghi eletti all’estero, ha presentato una interrogazione al Minsitro degli Esteri Frattini per sapere se il Governo aveva intenzione di siglare la convenzione-quadro Mae-Patronati prevista dalla legge 151/2001 il cui sblocco, scriveva Garavini, poteva "aprire la strada alla stipula degli accordi locali con concreto ed immediato beneficio per lo svolgimento dei servizi consolari di maggiore interesse per gli utenti". A quasi un anno di distanza, alla deputata è giunta la risposta della Farnesina che, attraverso il Sottosegretario Mantica, spiega che il Mae "rileva anzitutto la necessità di valutare ulteriormente alcune problematiche che hanno finora ostacolato il raggiungimento di una intesa, quali l’affidamento a strutture esterne di attività tipicamente consolari, i vincoli di bilancio che impedirebbero di incrementare i contributi erogati a favore dei Patronati per le suddette nuove attività, nonché le questioni giuridiche connesse alla gestione dei dati e alla tutela della privacy". Mantica, quindi, fa presente che "è in corso la ristrutturazione consolare, intervento che, attraverso la ottimizzazione delle risorse e la piena informatizzazione degli Uffici all’estero, dovrebbe condurre al miglioramento dei servizi, razionalizzando i costi. Inoltre – prosegue il sottosegretario – va detto che la futura predisposizione dei servizi consolari online potrebbe rendere superflua, in prospettiva, una Convezione ad hoc con gli Enti assistenziali".
In merito alle difficoltà lamentate dai connazionali – rileva, quindi, Mantica – si può riferire che le stesse sono in molti casi riconducibili alle difficoltà nei rapporti tra i patronati italiani e gli enti previdenziali stranieri, superabili attraverso specifici accordi operativi tra gli stessi, come avvenuto di recente in Brasile laddove l’Ente previdenziale brasiliano "Instituto Nacional do Seguro Spocial" (INSS) ha firmato un accordo con i principali patronati italiani operanti nell’area di San Paolo". Per Mantica, quindi, "può ragionevolmente prevedersi che, attraverso tali accordi, ancor più che con la Convezione-quadro, si potranno rendere più efficienti i servizi offerti agli italiani residenti all’estero. In tal caso – conclude il sottosegretario – si ritiene che la Convenzione ipotizzata, di fatto, non apporterebbe significativi contributi rispetto a quanto tali Enti già garantiscono in termini di assistenza e informazione per i connazionali". Dura la replica dell’on. Garavini: "servizi meno burocratici, ma più efficaci e più vicini alla gente? Per le comunità all’estero è un sogno - e resterà tale, a giudicare dalla posizione del Governo sulla convenzione-quadro tra patronati e Farnesina. Dopo un anno di attesa apprendiamo che le priorità dell’esecutivo sono ben altre, a cominciare dalla razionalizzazione e dall’informatizzazione della rete consolare. Nel frattempo, la convenzione-quadro, da anni pronta a tutti gli effetti per entrare in vigore, viene licenziata come una mera "ipotesi" da sottoporre a ulteriori verifiche, come se non si avesse avuto abbastanza tempo per fare tutti gli accertamenti opportuni", commenta la deputata secondo cui "ad uscirne sconfitti sono ancora una volta i nostri connazionali residenti all’estero, che così vengono penalizzati doppiamente".La risposta del Governo, continua la parlamentare, "delude le aspettative di tutti coloro che, dopo la chiusura di diversi consolati in Europa e nel mondo, speravano in un rafforzamento delle competenze degli enti assistenziali capace non solo di assorbire le difficoltà della rete consolare, ma anche di rendere più accessibili, più celeri e meni burocratici i servizi di maggiore interesse per le nostre comunità".