(Adnkronos) - ''Mi piace molto Mourinho. Potrei chiamarlo per un consiglio''. Diego Armando Maradona sta ottenendo ottimi risultati ai Mondiali con la sua Argentina. In caso di necessità, però, il ct dell'albiceleste potrebbe fare una telefonata allo Special One per un 'aiutino'.
''Mi piace molto, mi piace molto. Mi sembra un tipo molto disponibile, a cui fare domande ogni volta che serve qualcosa: cosa fare in questo caso, cosa fare in quell'altro... Sarei capace di chiamarlo per chiedergli un consiglio'', dice il Pibe in un'intervista a La Nacion. Mourinho, da poche settimane allenatore del Real Madrid, ha chiuso l'avventura con l'Inter vincendo tutto. Il gioco dei nerazzurri non ha entusiasmato Maradona. ''Però gli ha portato risultati, no? Ha vinto la Champions'', dice.
L'ex stella del Napoli sta crescendo come tecnico. Durante le qualificazioni ha vissuto momenti estremamente complicati. Ai Mondiali, finora, la squadra ha sempre vinto. ''Se non c'è feeling con i giocatori, non c'è storia. La storia si scrive grazie ai calciatori. Sono loro a fare le magie, nessun altro deve sentirsi un mago'', dice prima di analizzare con schiettezza il proprio lavoro. ''Ho avuto il c... di trovare questi giocatori tutti insieme. Magari un altro tecnico avrebbe dovuto rinunciare a qualcuno. Io li ho tutti sani''. ''Amo la mia squadra, muoio per questi 23 giocatori. Non mi preoccupa nulla, penso solo a migliorare con questi 23. Penso solo a migliorare giorno per giorno come gruppo e come squadra''.
''Mi piace molto, mi piace molto. Mi sembra un tipo molto disponibile, a cui fare domande ogni volta che serve qualcosa: cosa fare in questo caso, cosa fare in quell'altro... Sarei capace di chiamarlo per chiedergli un consiglio'', dice il Pibe in un'intervista a La Nacion. Mourinho, da poche settimane allenatore del Real Madrid, ha chiuso l'avventura con l'Inter vincendo tutto. Il gioco dei nerazzurri non ha entusiasmato Maradona. ''Però gli ha portato risultati, no? Ha vinto la Champions'', dice.
L'ex stella del Napoli sta crescendo come tecnico. Durante le qualificazioni ha vissuto momenti estremamente complicati. Ai Mondiali, finora, la squadra ha sempre vinto. ''Se non c'è feeling con i giocatori, non c'è storia. La storia si scrive grazie ai calciatori. Sono loro a fare le magie, nessun altro deve sentirsi un mago'', dice prima di analizzare con schiettezza il proprio lavoro. ''Ho avuto il c... di trovare questi giocatori tutti insieme. Magari un altro tecnico avrebbe dovuto rinunciare a qualcuno. Io li ho tutti sani''. ''Amo la mia squadra, muoio per questi 23 giocatori. Non mi preoccupa nulla, penso solo a migliorare con questi 23. Penso solo a migliorare giorno per giorno come gruppo e come squadra''.
Quanto al fuoriclasse, appena 23enne, Leo Messi, ''è pronto per andarsene con la corona'', dice il ct. La stella del Barcellona, pur senza segnare, è stato determinante nelle tre vittorie in altrettante partite. ''E' come una Formula 1'', dice Maradona. ''Lasciamo perdere i paragoni'', dice il ct, che non vuole essere coinvolto nel confronto con il suo giocatore. ''Messi è così perché vuole essere così'', aggiunge il Pibe nell'intervista a La Nacion. ''Sta bene, è felice, si diverte, vuole giocare. Mi chiede di giocare. Rendere Messi felice è un motivo orgoglio per tutti, anche per i compagni'', aggiunge. La 'pulce', poco brillante nelle problematiche qualificazioni, ha cambiato marcia ai Mondiali. La svolta, dice Maradona, è avvenuta con una chiacchierata a quattro occhi. ''Ho raccontato a Messi che a me nessuno ha detto dove avrei dovuto giocare. Quindi, io non dovevo dire a lui dove doveva mettersi in campo. Doveva giocare dove preferiva'', aggiunge il ct, che sul terreno di gioco non vuole vedere il talento ''statico''. ''Voglio un crack che stia sempre vicino alla palla. Questo ci dà la possibilità di partire in contropiede, di gestire il possesso, di creare occasioni e di servire un assist'', spiega ancora. Tutto questo è possibile perché Messi è cresciuto. ''Chi compie 23 anni non è lo stesso dei 18. Sta maturando come una Formula 1 perché lo chiede il Barcellona, la Nazionale, il mondo''.
La prossima sfida dell'Albiceleste è con il Messico. Il centrocampista messicano, Gerardo Torrado, non ha paura dell'Argentina di Maradona e Messi, la sua squadra giocherà alla morte l'ottavo di finale del Mondiale sudafricano. "Abbiamo davanti a noi un incontro molto bello: bisogna goderselo, giocarlo alla morte e vincere in qualunque modo - dice -. Contro l'Uruguay è mancata forse determinazione, ma ogni partita ha circostanze che la rendono unica, ci sono fattori diversi. Questa partita, contro l'Argentina, bisogna vincerla per continuare con questo sogno", ha assicurato Torrado
La prossima sfida dell'Albiceleste è con il Messico. Il centrocampista messicano, Gerardo Torrado, non ha paura dell'Argentina di Maradona e Messi, la sua squadra giocherà alla morte l'ottavo di finale del Mondiale sudafricano. "Abbiamo davanti a noi un incontro molto bello: bisogna goderselo, giocarlo alla morte e vincere in qualunque modo - dice -. Contro l'Uruguay è mancata forse determinazione, ma ogni partita ha circostanze che la rendono unica, ci sono fattori diversi. Questa partita, contro l'Argentina, bisogna vincerla per continuare con questo sogno", ha assicurato Torrado