13 aprile 2011

PROCESSO BREVE: VIA LIBERA DALLA CAMERA CON 314 SI' E 296 NO

L'Aula di Montecitorio ha dato il via libera al disegno di legge sul cosiddetto processo breve, il cui nome e' stato mutuato oggi in ''prescrizione breve''.L'approvazione del provvedimento e' avvenuta con 314 voti favorevoli, a fronte di 296 no: nessuno, tra i 610 presenti e votanti, si e' astenuto.Il testo, profondamente modificato rispetto alla formulazione uscita in prima lettura al Senato, torna adesso a Palazzo Madama. ''Quello che verra' approvato qui stasera non rendera' il processo piu' breve, ma la prescrizione piu' breve'', aveva sottolineato Piero Fassino intervenendo in aula alla Camera per dichiarazione di voto del Pd sul processo breve.Per spiegare meglio il senso di quanto sostenuto, Fassino ha detto che ''e' come se per accelerare il viaggio tra Roma e Milano si riducano i chilometri a 300. Ma la distanza in realta' rimane uguale e per arrivare prima, occorrono treni piu' veloci!''.''Con l'espressione 'processo breve' -ha quindi affermato Fassino- si potrebbe pensare che sia ragionevole ma in realta' noi abbiamo una prescrizione breve. E il punto allora e' che il provvedimento non rendera' i processi piu' brevi'' perche' per combattere la lentezza occorre risolvere l'inadeguatezza degli organici, riempire vuoti clamorosi tra i cancellieri, avere risorse anziche' i tagli che sono stati operati e l'introduzione di adeguate tecnologie.

''Sono tre settimane che si discute con la presenza assidua del governo'' ha sottolineato Fassino dicendo che il provvedimento avra' ''effetti devastanti per gravi reati''.''Questa -ha aggiunto e' un'amnistia mascherata: ma perche' lo fate? Lo hanno capito tutti gli italiani: occorre evitare che il presidente del Consiglio sia sottoposto a giudizio. Ma per concedere un privilegio a una persona viene scossa la certezza del diritto per milioni di persone''.Difesa a spada tratta del provvedimento da parte di Fabrizio Cicchitto: ''Si evocano a sproposito fatti traumatici, come la strage di Viareggio e il terremoto de L'Aquila. Questa e' un'operazione di sciacallaggio che noi respingiamo e rimandiamo al mittente'', ha affermato il presidente dei deputati del Pdl, durante l'intervento di voto in Aula a Montecitorio. ''Ormai qualunque provvedimento riguardante la giustizia puo' sfiorare Berlusconi dal momento che dal 1994 e' sottoposto a un bombardamento giudiziario. Il vero scandalo - ha continuato Cicchitto - e' la persecuzione ad personam di cui e' vittima Berlusconi. Persecuzione che avviene nelle aule giudiziarie e nelle piazze. Noi vi diciamo che ci batteremo e non ci faremo processare''.La presidente del gruppo Pd del Senato, Anna Finocchiaro, parlando a Repubblica Tv ha invece attaccato il Guardasigilli: ''Se la prescrizione breve avra' effetti sui processi sul disastro ferroviario di Viareggio e sul crollo della casa dello studente per il terremoto de L'Aquila? Certo, hanno ragione l'Associazione Magistrati e le associazioni delle vittime. Le affermazioni di Alfano? Non corrispondono a verita', Alfano non e' affidabile''.''Alfano non e' affidabile - ha proseguito Finocchiaro - nel senso che cosi' come da un lato alla Camera si accorcia la prescrizione e al Senato si allunga il processo, cosi' un ministro della Giustizia che ha partecipato alla campagna elettorale sulla sicurezza dei cittadini oggi nega che il provvedimento sulla prescrizione breve comportera' la morte di moltissimi processi e il tradimento delle parti offese.Tra l'altro registro che l'espressione 'parti offese' non ricorre mai nei ragionamenti di questa Destra su processi penali, eppure Alfano ne dovrebbe avere grande attenzione, uguale a quella assicurata ai diritti di tutti gli imputati''.''Mentre il governo intero, con tutti i ministri e i sottosegretari - ha continuato Finocchiaro - e' tutto li' schierato per approvare una normetta che serve ad evitare il processo a Silvio Berlusconi, nel frattempo con una manovra a tenaglia al Senato vengono presentati altri due emendamenti.Uno dice: guardate che quello che e' stato accertato nel processo a carico di Mills, arrivato fino alla sentenza di Cassazione, non puo' essere utilizzato in un processo a carico di Berlusconi. Il secondo impedisce al giudice di scegliere quali siano i testimoni utili alle finalita' del processo, ma dispone invece che ciascun legale possa presentare tutti i testimoni che vuole senza che il magistrato possa tagliare la lista, allungando il processo a dismisura. Siamo oltre l'indignazione e lo sconcerto, siamo allo stupore''.I PUNTI CHIAVE DELLA PRESCRIZIONE (SCHEDA). Il testo approvato dalla Camera, profondamente diverso rispetto a quello licenziato dal Senato e che tornera' adesso a palazzo Madama, ha cambiato ufficialmente nome, passando da ''Misure per la tutela del cittadino contro durata indeterminata dei processi'' a ''Disposizioni in materia di spese di giustizia, danno erariale, prescrizione e durata del processo''.Al centro del provvedimento, infatti, la norma introdotta dal relatore Maurizio Paniz, che riduce i tempi della prescrizione per gli incensurati. L'articolo 3 modifica il codice penale all'art. 161, gia' cambiato con la ex Cirielli e riduce, da un quarto a un sesto, il limite del prolungamento del tempo necessario a prescrivere.La norma si applica ai processi per i quali non e' stata pronunciata sentenza di primo grado e non comprende i reati piu' gravi come mafia, terrorismo ed estorsione.L'articolo 4 del testo riguarda la ''durata ragionevole del processo e obbligo di segnalazione'', dunque i ''termini di fase''. Il loro sforamento non determina l'estinzione del processo, ma la segnalazione, da parte del capo dell'ufficio giudiziario, al ministro della Giustizia e al Csm.I termini di fase stabiliti dall'articolo 4 sono di sette anni e mezzo in tutti i gradi del processo, per i reati che prevedono pena pecuniaria o pena detentiva inferiore ai dieci anni. Per i reati che prevedono una pena pari o superiore ai dieci anni, i termini del processo, in tutti i suoi gradi, sono di 8 anni e mezzo. Per i reati di particolare allarme sociale previsti dall'art.51 (mafia e terrorismo), i termini massimi del processo, in tutti i suoi gradi, sono di 11 anni e mezzo.L'OSTRUZIONISMO PD NON BASTA, LA MAGGIORANZA SI CONFERMA. Il provvedimento sulla prescrizione breve, da un punto di vista numerico, passa alla Camera con 314 voti a favore contro 296. Ma il dato politico che emerge da questo passaggio parlamentare presenta una doppia lettura.Da un lato le difficolta' dell'opposizione nell'erodere (anche con ostruzionsimi e voti segreti) il pacchetto di voti della maggioranza che sostiene Silvio Berlusconi; dall'altro la tenuta dello schieramento di centrodestra, per il quale non pochi osservatori ipotizzavano il voto di oggi come una sorta di 25 aprile, di fine della corsa. Cosi' non e' stato.L'opposizione le ha provate tutte. A partire dal filibustering, l'ostruzionismo parlamentare messo in atto, durante il dibattito, con decine e decine di interventi di deputati del centrosinistra ora sull'approvazione del processo verbale ora con la richiesta di intervento (da parte del Pd) per leggere gli articoli della Costituzione. Ma risultati non sono stati ottenuti, con il voto finale arrivato nei tempi previsti. Si e' tentata anche la strada del voto segreto ma meglio non e' andata. Anzi e' questo passaggio che segna forse l'impotenza dello schieramento di opposizione contro l'attuale maggioranza. Nel pomeriggio, durante l'esame degli emendamenti, si e' votato, su proposta del Pd, a scrutinio segreto un emendamento Idv all'articolo 3 del provvedimento. Chiaro il tentativo di provare a spaccare la maggioranza. Ma il risultato e' stato l'opposto dell'auspicato, con il centrodestra che con 316 voti contro 288 ha bocciato l'emendamento. Sei voti in piu' rispetto ai 310 fino a quel momento ottenuti con le votazioni palesi e che sono stati pescati evidentemente tra le fila dell'opposizione. All'interno della quale e' subito partita la caccia al 'franco tiratore'.Il Pd ha immediatamente messo le mani avanti, con Dario Franceschini che si e' detto pronto a mettere ''le braccia'' sul fuoco sulla fedelta' dei suoi deputati. Da Fli si sospetta invece che l'aiuto possa essere arrivato dall'interno dello stesso fronte finiano, da Adolfo Urso e dai suoi fedeli i quali - si maligna in Futuro e liberta' - non hanno partecipato in alcun modo al dibattito.Immediata la replica dell'ex viceministro al Commercio estero, che rimanda al mittente le accuse. Una opposizione insomma che doveva partire unita e solida contro ''la legge ad personam per Silvio Berlusconi'' e che al contrario si ritrova spaccata e attraversata da sospetti reciproci.Non si e' frantumato invece il centrodestra, il Pdl in particolare. Non pochi fra politici e commentatori davano quasi per scontato che l'evidente competizione in atto tra le 'correnti' del Popolo della liberta' avrebbe portato qualcuno degli attori in campo (ministri ex Fi, dirigenti di primo piano, ex ministri) ad approfittare del voto di oggi per mettere in difficolta' - favorendo con un voto contrario una sconfitta sulla prescrizione breve - il leader Silvio Berlusconi.Si pensava anche che la Lega Nord, i cui vertici hanno non poche difficolta' con la base per la gestione 'governativa' dell'emergenza immigrati, potesse approfittare del delicato voto per differenziarsi dal premier. Nulla di tutto questo.Per le opposizioni quindi un'altra occasione mancata per dare la famosa spallata al governo guidato da Silvio Berlusconi e alla maggioranza che lo sostiene. Dovranno attendere ancora.PD, ''SCHIAFFO A LEGALITA' E INCENTIVO A DELINQUERE''. ''E' uno schiaffo alla legalita': pur di salvare Berlusconi si elargiscono premi processuali anche per reati molto gravi.E' un incentivo a ricercare scorciatoie processuali per farla franca in spregio delle regole e dei diritti delle parti lese. Peraltro si crea una giustizia di classe dove chi ha i mezzi per tirare alla lunga il processo restera' impunito''.Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione alla Camera delle norme sulla prescrizione breve.