La crisi sta passando ma in Italia la crescita economica ancora langue. E per la finanza pubblica si prospettano interventi correttivi per raggiungere l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014-2015, ma il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, ha escluso le classiche manovre 'lacrime e sangue'. Questo il quadro che, sostanzialmente, si prospetta dal documento di economia e finanza (al posto del Dpef) che e' stato approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, insieme al piano nazionale di riforme che sara' trasmesso a Bruxelles, come richiede il cosiddetto semestre europeo delle politiche economiche. Un anticipo del piano di riforme, che ha una prospettiva di 3-4 anni, potrebbe essere varato con un provvedimento a breve termine che, ha detto Tremonti ''il governo ha allo studio''.Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ha sottolineato come l'azione del governo italiano si muova ''nella direzione indicata dall'Europa''. Quello approvato oggi e' ''un documento importante, il seguito del patto per l'euro''.
Innanzitutto i numeri. Nel documento il governo rivede al ribasso le previsioni di crescita del pil che nell'anno in corso salira' soltanto dell'1,1% (contro l'1,3% delle precedenti stime), nel 2012 la crescita sara' dell'1,3% e nel 2013 dell'1,5% (anziche' il 2% per entrambi gli anni). Il deficit nel 2011 e' previsto attestarsi al 3,9% per poi scendere sotto il 3% nel 2012 (esattamente al 2,7%).Confermato l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014. Non migliora la situazione anche sul fronte del debito che nell'anno in corso tocchera' quota 120% per poi tornare a scendere nel 2012 (119,4%) e ancora nel 2013 (116,9%).Berlusconi e Tremonti hanno comunque sottolineato come l'aggregato con il debito privato avvantaggi l'Italia che nel cammino di riduzione chiesto dall'Europa potra' contare su una certa ''flessibilita'''. Il ministro ha poi dato ''una notizia'', come egli stesso l'ha definita: il debito pubblico della Germania ha superato quello italiano che dal terzo posto nella classifica mondiale e' passato al quarto.Sostanzialmente invariata la pressione che nel 2011 sara' al 42,5%, per aumentare al 42,7% nel 2012 e tornare a scendere lievemente nel 2013 e 2014.Per raggiunge gli obiettivi di deficit il ministro ha indicato la necessita' di fare ''economie''. Non ha parlato esplicitamente di 'manovra', anche se interventi per correggere il deficit ci saranno. ''Ma niente a che vedere con le misure lacrime e sangue. Le famiglie non saranno colpite''. Per il 2012 Tremonti ha usato il termine di ''manutenzione'' mentre ''il grosso degli interventi correttivi ci sara' nel 2013 e 2014''.Insieme alla correzione, probabilmente con un decreto prima dell'estate, il governo dara' il segnale di avviare concretamente le riforme introducendo a breve alcuni interventi previsti nel piano. ''Misure per lo sviluppo - ha puntualizzato Tremonti - possono e devono essere fatte''. Per il Sud, a cui e' dedicato un importante capitolo del piano per le riforme, il ministro punta ad ottenere l'ok da Bruxelles all'introduzione del credito di imposta e della fiscalita' di vantaggio (''crediamo che con la Ue ci sia un assenso) e interventi per aumentare la dotazione infrastrutrturale. Non manca il capitolo della riforma fiscale. ''Chiederemo la delega non appena i tavoli con le parti sociali avranno concluso il lavoro''. Per le imprese Tremonti ha indicato misure volte ad incentivare quelle che investono in ricerca e innovazione anche in collegamento con le universita'. ''Oltre alle deduzione dei costi - ha spiegato il responsabile dell'economia - ci sara' in piu' un credito di imposta pari al 90%''. Breve il riferimento al nucleare sul quale si ricorda la moratoria di un anno gia' introdotta dal governo.