Dopo la San Marco, da Lampedusa continuano a partire le navi per trasferire le migliaia di tunisini, da giorni stipati nell'isola siciliana senza acqua per lavarsi, senza bagni e con poco cibo mentre a Manduria sono riprese le fughe dalle tendopoli. A metà pomeriggio è salpata da Lampedusa la nave passeggeri 'Excelsior' con a bordo 1.731 immigrati tunisini. Dopo Catania e Trapani, la nave arriverà a Napoli. Entro stasera in 3.000 dovrebbero lasciare l'isola. Non sono mancati nuovi momenti di tensioneal porto vecchio. Le proteste scoppiano per chi deve partire, in una gara a chi lascerà prima l'isola. Chi viene imbarcato in ogni caso viene prima perquisito, poi gli vengono tolti i lacci alle scarpe e la cintura e infine fatto passare sotto il metal detector. Ma c'è anche chi arriva. Dopo la tregua durata quasi quattro giorni a causa del forte maestrale, sull'isola sono sbarcati nelle ultime ore più di 360 extracomunitari. Momenti di paura nei locali della 'Casa della fraternità' di Lampedusa, che ospita una quarantina di minori sbarcati nei giorni scorsi, dove è scoppiato un incendio. Ad appiccarlo sono stati alcuni ospiti della struttura gestita dal parroco, don Stefano Nastasi. Tra i piccoli ospiti ci sono anche bambini di 12 anni arrivati senza accompagnamento.
Per qualcuno però è stata una traversata tragica. I corpi di 70 persone sono stati recuperati al largo della Libia, nei pressi di Tripoli. Una notizia che viene confermata dal presidente dell'agenzia Habeshia, don Mussie Zerai. "La notizia - ha spiegato all'ADNKRONOS Zerai che si occupa di richiedenti asilo e di rifugiati provenienti dal Corno d'Africa - circola da giovedì ma non per ora non sappiamo a quando risalga la morte o se si tratti dei migranti che viaggiavano a bordo di un barcone dato per disperso nei giorni scorsi. Secondo alcune testimonianze i corpi sarebbero stati già sepolti". Dopo una mattinata di apparente tranquillità, a Manduria, in provincia di Taranto sono riprese le fughe dal Centro di Accoglienza e Identificazione. Molti immigratii sono usciti dal campo attraverso la recinzione senza trovare molti ostacoli, nonostante la massiccia presenza delle forze dell'ordine. Il loro desiderio è comunque quello di partire in treno verso Nord. Davanti all'ingresso della tendopoli è stato inscenato un sit-in di protesta. Un immigrato, con tanto di altoparlante, ha fatto un comizio in arabo. ‘Vogliamo il rispetto dei diritti umani’, era la scritta che campeggiava su uno striscione.