''Auspichiamo un incontro fruttuoso''. Così il ministro del Lavoro Elsa Fornero aprendo l'incontro tra governo, sindacati e imprese sulla riforma del mercato del lavoro a Palazzo Chigi.
Presenti, per l'esecutivo, anche il viceministro Michel Martone e il ministro dello Sviluppo Corrado Passera. Assente invece il premier Mario Monti. Per Confindustria ha partecipato il presidente Emma Marcegaglia e il direttore generale Giampaolo Galli. Al gran completo invece la pattuglia sindacale con i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella.
Il governo vuole dialogare con le parti sociali ma "farà di tutto per prendere il treno della riforma", ha chiarito subito la Fornero aggiungendo: "Se lo facciamo insieme siamo contenti, altrimenti il governo cercherà comunque di farlo". "L'incontro di oggi non è rituale - ci tiene a precisare il ministro - perché l'Europa, il mercato, noi e voi sappiamo che questa è un'occasione per fare una cosa buona per il mercato, e che, se non la cogliamo, perdiamo". In ogni caso, ''saremo giudicati dagli italiani che hanno subito esclusioni e non hanno avuto prospettive appiattendosi su precarietà e basse aspirazioni''.
Fornero, che propone un nuovo appuntamento "tra 10 giorni" sottolineando come ci sia "un vincolo di tempo e di risorse" ma come sia meglio "chiudere in 2 settimane che in tre", illustra gli obiettivi principali della riforma: ''distinguere tra una flessibilità buona, in uscita e in entrata, e una cattiva''; distribuire uniformemente le ''tutele sia nei segmenti del lavoro sia nel ciclo di vita della persona''.
E propone "gruppi di lavoro flessibili" per ragionare sui capitoli della riforma del mercato del lavoro. Un confronto che proseguirà anche con incontri "congiunti o separati"con le parti sociali "già dalla prossima settimana". "Dato che abbiamo tempi stretti, il governo è disponibile a parlarvi congiuntamente o separatamente, già dalla prossima settimana. Poi possiamo fare altri incontri di questo tipo", ha aggiunto Fornero lasciando comunque a sindacati e imprese la libertà "di organizzarvi come credete".
Sulla riforma del mercato del lavoro sono puntati i riflettori dei mercati finanziari e delle istituzioni europee. A sottolinearlo la Marcegaglia:"Mercati e investitori aspettano di vedere come faremo questa riforma, che dimostrerà la capacità di cambiamento del Paese". "Condividiamo completamente l'obiettivo di una maggiore occupazione e di un aumento dei salari", ha poi sottolineato la leader di Confindustria aggiungendo che ''l'articolo 18 crea dicotomia drammatica, pesantissima all'interno del mercato del lavoro. Questo tema è posto, è sul tavolo'' della riforma. Marcegaglia riporta quindi il ragionamento del ministro sulla flessibilità in entrata che può essere ''buona e cattiva. Su questo siamo d'accordo, se ci sono delle false partite iva si tratta di ragionare su questi, se ci sono delle forme contrattuali non a tempo determinao che dovrebbero essere indeterminati si può aguire con un aumento dei contributi''. Il presidente di Viale dell'Astronomia assicura che ''c'è l'accordo tra tutte parti'' sulla necessiità di mantare la flessibilità in entrata combattendo gli ''abusi''. Per quanto riguarda la flessiblità in uscita ''non affrontiamo il tema in termini ideologici, però pensiamo che il tema del reintegro deve valere in modo chiaro per tutti i casi di licenziamenti discriminatori o nei casi in cui legge dice che il licenziamento è nullo''.
"Dobbiamo apprezzare, pur usando condizionali obbligatori, l'intento del governo di voler lavorare per fare un accordo", ha commentato la leader Cgil, Susanna Camusso.
L'intervento del governo per una "buona" flessibilità sarà "il segno della buona volontà del governo, della sua coerenza sulla riforma del mercato del lavoro", ha detto dal canto suo il leader Cisl, Raffaele Bonanni, che "apprezza l'intenzione dell'esecutivo di voler contrastare la flessibilità cattiva e il "suo uso fraudolento". "Noi tratteremo fino alla fine non daremo l'esca a nessun estremista che aizzi allo scontro ma il governo faccia lo stesso", ha aggiunto.
Per il confronto sulla riforma del mercato del lavoro ''non esiste un problema di tempo''. A metterlo in chiaro il segretario generale della Uil Luigi Angeletti. ''Noi siamo pronti a chiudere anche domani mattina. Siamo allenati, siamo anche in tanti e siamo in grado di dimostrare che siamo un sindacato in grado di fare intese, che riesce a spiegare e raccontare'', ha detto Angeletti. "Per licenziare ci vuole un giustificato motivo e l'onere della prova deve essere a carico dell'impresa. Altrimenti è un sopruso o una discriminazione", ha poi sottolineato Angeletti tornando sulla modifica dell'articolo 18. Una modifica che salverebbe solo "i licenziamenti discriminatori". Ma gli atteggiamenti discriminatori, fa notare, "sono numericamente di meno rispetto alla prepotenza, al sopruso , al potere che l'impresa ha spesso verso i lavoratori subordinati. Per questo per licenziare ci deve essere un motivo ragionevole", conclude.
Presenti, per l'esecutivo, anche il viceministro Michel Martone e il ministro dello Sviluppo Corrado Passera. Assente invece il premier Mario Monti. Per Confindustria ha partecipato il presidente Emma Marcegaglia e il direttore generale Giampaolo Galli. Al gran completo invece la pattuglia sindacale con i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella.
Il governo vuole dialogare con le parti sociali ma "farà di tutto per prendere il treno della riforma", ha chiarito subito la Fornero aggiungendo: "Se lo facciamo insieme siamo contenti, altrimenti il governo cercherà comunque di farlo". "L'incontro di oggi non è rituale - ci tiene a precisare il ministro - perché l'Europa, il mercato, noi e voi sappiamo che questa è un'occasione per fare una cosa buona per il mercato, e che, se non la cogliamo, perdiamo". In ogni caso, ''saremo giudicati dagli italiani che hanno subito esclusioni e non hanno avuto prospettive appiattendosi su precarietà e basse aspirazioni''.
Fornero, che propone un nuovo appuntamento "tra 10 giorni" sottolineando come ci sia "un vincolo di tempo e di risorse" ma come sia meglio "chiudere in 2 settimane che in tre", illustra gli obiettivi principali della riforma: ''distinguere tra una flessibilità buona, in uscita e in entrata, e una cattiva''; distribuire uniformemente le ''tutele sia nei segmenti del lavoro sia nel ciclo di vita della persona''.
E propone "gruppi di lavoro flessibili" per ragionare sui capitoli della riforma del mercato del lavoro. Un confronto che proseguirà anche con incontri "congiunti o separati"con le parti sociali "già dalla prossima settimana". "Dato che abbiamo tempi stretti, il governo è disponibile a parlarvi congiuntamente o separatamente, già dalla prossima settimana. Poi possiamo fare altri incontri di questo tipo", ha aggiunto Fornero lasciando comunque a sindacati e imprese la libertà "di organizzarvi come credete".
Sulla riforma del mercato del lavoro sono puntati i riflettori dei mercati finanziari e delle istituzioni europee. A sottolinearlo la Marcegaglia:"Mercati e investitori aspettano di vedere come faremo questa riforma, che dimostrerà la capacità di cambiamento del Paese". "Condividiamo completamente l'obiettivo di una maggiore occupazione e di un aumento dei salari", ha poi sottolineato la leader di Confindustria aggiungendo che ''l'articolo 18 crea dicotomia drammatica, pesantissima all'interno del mercato del lavoro. Questo tema è posto, è sul tavolo'' della riforma. Marcegaglia riporta quindi il ragionamento del ministro sulla flessibilità in entrata che può essere ''buona e cattiva. Su questo siamo d'accordo, se ci sono delle false partite iva si tratta di ragionare su questi, se ci sono delle forme contrattuali non a tempo determinao che dovrebbero essere indeterminati si può aguire con un aumento dei contributi''. Il presidente di Viale dell'Astronomia assicura che ''c'è l'accordo tra tutte parti'' sulla necessiità di mantare la flessibilità in entrata combattendo gli ''abusi''. Per quanto riguarda la flessiblità in uscita ''non affrontiamo il tema in termini ideologici, però pensiamo che il tema del reintegro deve valere in modo chiaro per tutti i casi di licenziamenti discriminatori o nei casi in cui legge dice che il licenziamento è nullo''.
"Dobbiamo apprezzare, pur usando condizionali obbligatori, l'intento del governo di voler lavorare per fare un accordo", ha commentato la leader Cgil, Susanna Camusso.
L'intervento del governo per una "buona" flessibilità sarà "il segno della buona volontà del governo, della sua coerenza sulla riforma del mercato del lavoro", ha detto dal canto suo il leader Cisl, Raffaele Bonanni, che "apprezza l'intenzione dell'esecutivo di voler contrastare la flessibilità cattiva e il "suo uso fraudolento". "Noi tratteremo fino alla fine non daremo l'esca a nessun estremista che aizzi allo scontro ma il governo faccia lo stesso", ha aggiunto.
Per il confronto sulla riforma del mercato del lavoro ''non esiste un problema di tempo''. A metterlo in chiaro il segretario generale della Uil Luigi Angeletti. ''Noi siamo pronti a chiudere anche domani mattina. Siamo allenati, siamo anche in tanti e siamo in grado di dimostrare che siamo un sindacato in grado di fare intese, che riesce a spiegare e raccontare'', ha detto Angeletti. "Per licenziare ci vuole un giustificato motivo e l'onere della prova deve essere a carico dell'impresa. Altrimenti è un sopruso o una discriminazione", ha poi sottolineato Angeletti tornando sulla modifica dell'articolo 18. Una modifica che salverebbe solo "i licenziamenti discriminatori". Ma gli atteggiamenti discriminatori, fa notare, "sono numericamente di meno rispetto alla prepotenza, al sopruso , al potere che l'impresa ha spesso verso i lavoratori subordinati. Per questo per licenziare ci deve essere un motivo ragionevole", conclude.