"Il Capo dello Stato ha comunicato al Presidente del Consiglio di non poter ricevere, a garanzia della legittimità di un provvedimento di così grande rilevanza, il decreto approvato ieri dal Governo". Una nota del Quirinale stoppa la corsa del governo e della maggioranza verso il federalismo. Dunque, il presidente della Repubblica boccia il decreto sul federalismo municipale, approvato ieri sera in un Consiglio dei ministri straordinario nonostante la commissione Bicamerale avesse respinto il parere positivo proposto dalla maggioranza, con un voto di pareggio: 15 a 15 (corrispondente a un 'no' secondo i regolamenti parlamentari).
Il comunicato riferisce appunto che "il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in relazione al preannunciato invio, ai fini della emanazione ai sensi dell'articolo 87 della Costituzione, del testo del decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri nella seduta di ieri sera, come risulta dal relativo comunicato, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione, non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l'esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dall'art. 2 della legge n. 42 del 2009 che sanciscono l'obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari".
Il comunicato riferisce appunto che "il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in relazione al preannunciato invio, ai fini della emanazione ai sensi dell'articolo 87 della Costituzione, del testo del decreto legislativo in materia di federalismo fiscale municipale, approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri nella seduta di ieri sera, come risulta dal relativo comunicato, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva che non sussistono le condizioni per procedere alla richiesta emanazione, non essendosi con tutta evidenza perfezionato il procedimento per l'esercizio della delega previsto dai commi 3 e 4 dall'art. 2 della legge n. 42 del 2009 che sanciscono l'obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari".
In pratica, sottolinea il Colle, dopo il no in Bicamerale il governo e la maggioranza doveva presentarsi alle Camere, cosa che non è successa.
BOSSI CHIAMA NAPOLITANO: "ANDREMO IN PARLAMENTO" - "Si è svolta poco fa una lunga e cordiale telefonata tra il ministro delle Riforme per il Federalismo Umberto Bossi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano". E' quanto si legge in una nota della Lega Nord: "Il ministro Bossi ha preso il duplice impegno di andarlo a trovare al Quirinale, la prossima settimana e, come preannunciato dal ministro Calderoli, in conferenza stampa, si recheranno nelle aule parlamentari a dare comunicazioni sul decreto sul federalismo fiscale municipale". (AGENZIA DIRE, www.dire.it)
BOSSI CHIAMA NAPOLITANO: "ANDREMO IN PARLAMENTO" - "Si è svolta poco fa una lunga e cordiale telefonata tra il ministro delle Riforme per il Federalismo Umberto Bossi e il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano". E' quanto si legge in una nota della Lega Nord: "Il ministro Bossi ha preso il duplice impegno di andarlo a trovare al Quirinale, la prossima settimana e, come preannunciato dal ministro Calderoli, in conferenza stampa, si recheranno nelle aule parlamentari a dare comunicazioni sul decreto sul federalismo fiscale municipale". (AGENZIA DIRE, www.dire.it)