La Commissione europea ''accoglie con favore" il nuovo pacchetto di misure approvato dal governo italiano e chiede una "rapida approvazione" con un "ampio consenso" da parte del Parlamento. E' quanto ha affermato una portavoce dell'esecutivo di Bruxelles.
Allo stesso tempo Bruxelles ricorda che "sta ancora aspettando i dettagli del pacchetto e ulteriori informazioni sulle singole misure", ha sottolineato Karolina Kottova, per questo "in questo momento non possiamo ancora valutarle in modo adeguato". In ogni caso la Commissione ritiene che la manovra ha come obiettivo "affrontare le sfide del consolidamento fiscale e realizzare riforme strutturali essenziali per assicurare una crescita maggiore".
Da qui l'invito rivolto al Parlamento per una veloce approvazione delle misure. "La Commissione incoraggia le autorità italiane a cercare un ampio consenso sul programma di riforme economiche e di bilancio anche per assicurare la sua rapida approvazione da parte del Parlamento", ha ribadito la portavoce dell'esecutivo di Bruxelles. Già ieri sera il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy aveva accolto con favore le "rigorose misure finanziarie" adottate dal governo italiano.
Sul fronte interno intanto Antonio Borghesi, vicecapogruppo Idv alla Camera, fa sapere che se saranno accolte le proposte dell'Italia dei Valori ''potremmo valutare il voto positivo'' sulla manovra. Altrimenti, avverte, ''lasceremo il governo al suo destino''.
"La manovra così com'è - spiega Borghesi - non è in grado di reggere il voto di fiducia della Camera, con i dissidi interni alla maggioranza tra Pdl e Lega, tra forze del Nord e quelle del Sud''. ''Quanto a noi di Italia dei Valori, solo se saranno accolte le nostre proposte di equità e di taglio vero su costi della politica e di vere liberalizzazioni - annuncia - potremo anche valutare, per senso di responsabilità, il voto positivo. Altrimenti lasceremo il governo degli evasori al suo inevitabile destino", conclude Borghesi.
A confermare la posizione del Pd sulla manovra è Rosy Bindi ai microfoni di SkyTg24. ''Abbiamo sempre dimostrato di essere un'opposizione responsabile e propositiva, ma non ci possono chiedere di condividere misure che riteniamo ingiuste'' sottolinea Bindi, e spiega: ''Adesso il senso di responsabilità va richiesto al governo'', perché apra alle proposte delle opposizioni. ''Vorremmo una vera lotta all'evasione fiscale, che non c'è; vorremmo che pagassero di più i capitali scudati rientrati da estero e una tracciabilità più rigorosa. E' giusta la tassa di solidarietà, ma non pagherà chi ha accumulato grandi patrimoni''.
''Un'altra manovra è possibile - afferma in una nota il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina - Si possono rispettare i vincoli di finanza pubblica chiamando a contribuire chi finora è stato lasciato evadere le imposte e ha di più, senza colpire i soliti noti con maggiori tasse e minori servizi. E' una scelta politica che Berlusconi & C non vogliono fare per tenere a riparo i loro riferimenti elettorali''. ''Senza equità non si fa crescita - rimarca Fassina - e non si abbatte il debito pubblico. Un'altra manovra è possibile. Un'altra Italia è possibile''.
E' possibile, le banche hanno tutte le informazioni necessarie, sottolinea Fassina, ''chiedere un contributo una tantum a quanti hanno condonato 105 miliardi di euro nel 2009 grazie allo 'scudo fiscale' voluto dal ministro Tremonti. Gli altri paesi che hanno adottato misure simili, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, hanno fatto pagare oltre il 40%''.
Allo stesso tempo Bruxelles ricorda che "sta ancora aspettando i dettagli del pacchetto e ulteriori informazioni sulle singole misure", ha sottolineato Karolina Kottova, per questo "in questo momento non possiamo ancora valutarle in modo adeguato". In ogni caso la Commissione ritiene che la manovra ha come obiettivo "affrontare le sfide del consolidamento fiscale e realizzare riforme strutturali essenziali per assicurare una crescita maggiore".
Da qui l'invito rivolto al Parlamento per una veloce approvazione delle misure. "La Commissione incoraggia le autorità italiane a cercare un ampio consenso sul programma di riforme economiche e di bilancio anche per assicurare la sua rapida approvazione da parte del Parlamento", ha ribadito la portavoce dell'esecutivo di Bruxelles. Già ieri sera il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy aveva accolto con favore le "rigorose misure finanziarie" adottate dal governo italiano.
Sul fronte interno intanto Antonio Borghesi, vicecapogruppo Idv alla Camera, fa sapere che se saranno accolte le proposte dell'Italia dei Valori ''potremmo valutare il voto positivo'' sulla manovra. Altrimenti, avverte, ''lasceremo il governo al suo destino''.
"La manovra così com'è - spiega Borghesi - non è in grado di reggere il voto di fiducia della Camera, con i dissidi interni alla maggioranza tra Pdl e Lega, tra forze del Nord e quelle del Sud''. ''Quanto a noi di Italia dei Valori, solo se saranno accolte le nostre proposte di equità e di taglio vero su costi della politica e di vere liberalizzazioni - annuncia - potremo anche valutare, per senso di responsabilità, il voto positivo. Altrimenti lasceremo il governo degli evasori al suo inevitabile destino", conclude Borghesi.
A confermare la posizione del Pd sulla manovra è Rosy Bindi ai microfoni di SkyTg24. ''Abbiamo sempre dimostrato di essere un'opposizione responsabile e propositiva, ma non ci possono chiedere di condividere misure che riteniamo ingiuste'' sottolinea Bindi, e spiega: ''Adesso il senso di responsabilità va richiesto al governo'', perché apra alle proposte delle opposizioni. ''Vorremmo una vera lotta all'evasione fiscale, che non c'è; vorremmo che pagassero di più i capitali scudati rientrati da estero e una tracciabilità più rigorosa. E' giusta la tassa di solidarietà, ma non pagherà chi ha accumulato grandi patrimoni''.
''Un'altra manovra è possibile - afferma in una nota il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina - Si possono rispettare i vincoli di finanza pubblica chiamando a contribuire chi finora è stato lasciato evadere le imposte e ha di più, senza colpire i soliti noti con maggiori tasse e minori servizi. E' una scelta politica che Berlusconi & C non vogliono fare per tenere a riparo i loro riferimenti elettorali''. ''Senza equità non si fa crescita - rimarca Fassina - e non si abbatte il debito pubblico. Un'altra manovra è possibile. Un'altra Italia è possibile''.
E' possibile, le banche hanno tutte le informazioni necessarie, sottolinea Fassina, ''chiedere un contributo una tantum a quanti hanno condonato 105 miliardi di euro nel 2009 grazie allo 'scudo fiscale' voluto dal ministro Tremonti. Gli altri paesi che hanno adottato misure simili, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, hanno fatto pagare oltre il 40%''.