Gli indicatori del mercato del lavoro, diffusi oggi dall’ISTAT, registrano un innalzamento, sia su base mensile che annua, del numero degli inattivi, segnale preoccupante in quanto indice di un potenziale ingrossamento delle fila del lavoro irregolare.A fronte di questi dati, va letta in chiave positiva la diminuzione, rispetto al mese di maggio, del tasso di disoccupazione giovanile che continua però a mantenere percentuali troppo elevate, anche rispetto alla media dell’Unione Europea dove si colloca al terzo posto dopo Spagna e Slovacchia. Una risposta ai giovani e a quanti sono scoraggiati dalla ricerca di un lavoro e soprattutto di un lavoro che dia stabilità nel tempo, potrà venire anche dalla riforma dell’ apprendistato approvata dal Consiglio dei Ministri lo scorso 28 luglio e dalle politiche che nei prossimi mesi verranno messe in atto per dare risposte ad un mercato del lavoro distorto che colpisce principalmente i giovani.Sullo sfondo c’è, ovviamente, la questione, decisiva, della crescita senza la quale la quantità e qualità del lavoro rischia di divenire una chimera.