Non è una riforma, "punta soltanto a togliere autonomia al pm e a metterlo sotto il controllo del potere politico del governo". Lo pensa Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera, interpellato a Montecitorio sulla riforma della giustizia varata dal governo. "Il Pd- dice ancora- si opporrà con tutti gli strumenti parlamentari a disposizione dell'opposizione e anche con una forte mobilitazione della società civile. Già questo sabato ci sarà una manBERSANI: "E' INACCETTABILE. DIALOGO? SONO CHIACCHIERE" - "Al solito il Paese e' sempre sui problemi politici o personali del presidente del Consiglio, mai sulle priorita' vere del Paese". Cosi' il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, commenta la riforma della giustizia varata dal Cdm. "La gente- sottolinea con i cronisti a Montecitorio- non ha bisogno di una riforma costituzionale su cui discuteremo a vuoto per due anni, avrebbe bisogno di una giustizia che funzioni, cosa su cui abbiamo fatto le nostre proposte. Questo e' un diversivo- attacca Bersani- su un testo che e' piu' che criticabile" soprattutto nel punto in cui "rimanda a un ruolo diretto del governo sui pubblici ministeri e sui programmi anno per anno. Ma il punto drammatico- ribadisce- e' che non riusciamo mai a mettere l'azione di governo sui problemi reali del paese".ifestazione in difesa della scuola e della Costituzione, anche lì alzeremo la voce".
In buona sostanza, la riforma costituzionale della giustizia approvata dal Consiglio dei ministri contiene "delle cose per noi inaccettabili. Il governo interferisce direttamente" con la magistratura. Il governo, continua il segretario Pd, "butta avanti una palla e per due anni discuteremo a vuoto. Qui mangiamo pane e giustizia tutti i giorni ed e' un settore per il quale non si e' fatto nulla".
Quanto al fatto che Berlusconi vuole un confronto con l'opposizione, "sono chiacchiere, se vuole un confronto ci sono 4 proposte nostre in parlamento", chiude Bersani.
TERZO POLO: "RIFORMA CHE NON ARRIVERA' A CONCLUSIONE" - "La riforma costituzionale della giustizia non arrivera' a conclusione. Se Berlusconi vuole migliorare il sistema giustizia, come dice di voler fare, presenti delle leggi ordinarie. E su quelle lavoriamo". Lo dice Francesco Rutelli al termine di una lunga riunione alla Camera del Terzo Polo. I centristi (Fli, Api e Udc) non chiudono al dialogo sulla giustizia, ma esprimono "forti perplessita'" che riguardano alcuni punti di merito e in generale il metodo. Di positivo, come spiega il senatore Gianpiero D'Alia, c'e' la marcia indietro del premier sulle leggi ad personam. "Ne prendiamo atto con favore. Ora ha solo l'imbarazzo della scelta su quali ritirare. Dal processo breve in poi...".
IDV: "DA NOI OPPOSIZIONE DURISSIMA" - "La riforma 'epocale' della Giustizia imposta da Berlusconi rappresenta lo smantellamento di un sistema che aveva bisogno di interventi migliorativi, gia' previsti nei disegni di legge Idv che dormono nei cassetti delle commissioni, e non di uno scardinamento". Lo afferma il senatore Luigi Li Gotti, capogruppo dell'Italia dei valori in commissione Giustizia, sottolineando che "Berlusconi e' condizionato dall'essere un imputato, spesso salvato dalle leggi ad personam. Il rancore che trasuda dalla cosiddetta riforma e' infatti tipico di tantissimi imputati e dei malfattori". "L'opposizione dell'Italia dei valori sara' durissima- conclude Li Gotti- la malafede distruttiva non passera'".
FLI: DAL PREMIER CONFRONTO O PROPAGANDA? - "C'è una contraddizione stridente nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio il quale da un lato attacca frontalmente quei brutti giustizialisti di Fli che gli hanno impedito in questi anni di fare la riforma della giustizia e dall'altra sostiene di volere discutere la legge con l'opposizione, della quale il gruppo di Futuro e libertà fa parte". Così il vicecapogruppo di Futuro e libertà alla Camera, Carmelo Briguglio, che chiede: "Berlusconi dica se vuole un confronto di merito o fare della riforma un'arma propagandistica".
Quanto al fatto che Berlusconi vuole un confronto con l'opposizione, "sono chiacchiere, se vuole un confronto ci sono 4 proposte nostre in parlamento", chiude Bersani.
TERZO POLO: "RIFORMA CHE NON ARRIVERA' A CONCLUSIONE" - "La riforma costituzionale della giustizia non arrivera' a conclusione. Se Berlusconi vuole migliorare il sistema giustizia, come dice di voler fare, presenti delle leggi ordinarie. E su quelle lavoriamo". Lo dice Francesco Rutelli al termine di una lunga riunione alla Camera del Terzo Polo. I centristi (Fli, Api e Udc) non chiudono al dialogo sulla giustizia, ma esprimono "forti perplessita'" che riguardano alcuni punti di merito e in generale il metodo. Di positivo, come spiega il senatore Gianpiero D'Alia, c'e' la marcia indietro del premier sulle leggi ad personam. "Ne prendiamo atto con favore. Ora ha solo l'imbarazzo della scelta su quali ritirare. Dal processo breve in poi...".
IDV: "DA NOI OPPOSIZIONE DURISSIMA" - "La riforma 'epocale' della Giustizia imposta da Berlusconi rappresenta lo smantellamento di un sistema che aveva bisogno di interventi migliorativi, gia' previsti nei disegni di legge Idv che dormono nei cassetti delle commissioni, e non di uno scardinamento". Lo afferma il senatore Luigi Li Gotti, capogruppo dell'Italia dei valori in commissione Giustizia, sottolineando che "Berlusconi e' condizionato dall'essere un imputato, spesso salvato dalle leggi ad personam. Il rancore che trasuda dalla cosiddetta riforma e' infatti tipico di tantissimi imputati e dei malfattori". "L'opposizione dell'Italia dei valori sara' durissima- conclude Li Gotti- la malafede distruttiva non passera'".
FLI: DAL PREMIER CONFRONTO O PROPAGANDA? - "C'è una contraddizione stridente nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio il quale da un lato attacca frontalmente quei brutti giustizialisti di Fli che gli hanno impedito in questi anni di fare la riforma della giustizia e dall'altra sostiene di volere discutere la legge con l'opposizione, della quale il gruppo di Futuro e libertà fa parte". Così il vicecapogruppo di Futuro e libertà alla Camera, Carmelo Briguglio, che chiede: "Berlusconi dica se vuole un confronto di merito o fare della riforma un'arma propagandistica".