
31 marzo 2011
Napoli: presidente Industriali, serve progetto rilancio con iniziative concrete e fattibili

E nella bolgia, il ministro Calderoli esulta: "Da oggi il federalismo è realtà"
Lampedusa, via i primi 2.290 immigrati. Maroni: "Nessuno si tiri indietro"

28 marzo 2011
MEDIATRADE: BERLUSCONI, SARO' IN AULA ALTRE VOLTE
REDDITI: BERLUSCONI SEMPRE IL PIU' RICCO TRA POLITICI

DA CASELLI (PDL) SOLIDARIETÀ A BERLUSCONI OGGI IN TRIBUNALE PER IL PROCESSO MEDIATRADE

27 marzo 2011
IMMIGRATI: D'ALEMA, GOVERNO INCAPACE MA CON INTERESSE A DRAMMATIZZARE

GIAPPONE: CRESCE LA PAURA DI RADIAZIONI, OLTRE 10 MILA MORTI CERTI

Intanto la prefettura di Chiba raccomanda che i bambini non bevano acqua del rubinetto. Le autorita' locali hanno lanciato l'appello in seguito alla notizia di un impianto per il trattamento delle acque risultato contaminato. Stamane l'agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ha riferito che il tasso di iodio radioattivo nel tratto di mare nei pressi della centrale di Fukushima e' 1250 volte superiore alla norma. Un portavoce dell'agenzia ha perfino avvertito che ''se si bevono 50 centilitri di acqua corrente con questa concentrazione di iodio si raggiunge nel corpo il limite naturale che si puo' assorbire''. La Tepco ha invece reso noto che ha iniziato l'iniezione di acqua dolce nel cuore del reattore numero 2 per aumentare l'efficienza del raffreddamento.Mentre sale a 10.151 morti e 17.053 dispersi il bilancio del terremoto/tsunami che ha devastato le coste orientali nipponiche. La stima e' data dalla polizia nazionale, che parla di 240.000 rifugiati in 1.900 centri di evacuazione.Oggi 17 camion di aiuti umanitari sono giunti a Sendai e il commissario europeo per gli aiuti umanitari, Kristalina Georgieva, si e' recato in visita in Giappone, in occasione della consegna di 70 tonnellate di aiuti, tra cui materassi , sacchi a pelo e coperte, inviati dall'Unione Europea alla popolazione nipponica. ''Ho visitato la citta' di Kita-Ibaraki. Lo tsunami ha distrutto villaggi di pescatori, ospitati temporaneamente nelle scuole elementari'' della citta', ha detto Georgieva all'Afp, precisando che ''i rifugiati, compresi bambini e anziani, sono ben organizzati, hanno il morale alto e non si lamentano'' dei disagi.
Papa: disoccuppazione mina la societa'

Il Papa ed il lavoro: dichiarazione di Luigi Angeletti, Segretario generale UIL
Federalismo fiscale: per ora solo aumenti di tasse. Persa un'occasione per riformare i livelli istituzionali.

Giustizia: Casini, forzature da governo

22 marzo 2011
Conclusa a Cordoba l’esperienza di 10 studenti del Liceo artistico “Diego Bianca Amato” di Cefalù
In particolare, lunedì 14 marzo, hanno progettato le decorazioni da applicare sui manufatti ceramici e nel pomeriggio hanno preparato i colori da utilizzare per le decorazioni partendo dai pigmenti terrosi e minerali con l’aggiunta di acqua. Martedì 15 marzo, nel corso della mattina, hanno visitato invece lo spazio espositivo della “Ciudad de las artes”, dove è stata allestita una mostra con i lavori dei docenti ceramisti dell’Istituto, che aveva come tema la produzione ceramica in serie. Mercoledì 16 marzo gli studenti hanno applicato le decorazioni tramite pittura e successiva incisione mentre il giorno successivo si è proceduto con la cottura dei manufatti realizzati, poi lucidati e sottoposti al processo di affumicamento utile ad ottenere la tipica patina nera, pratica che simula la tecnica di produzione utilizzata dagli aborigeni comechingones.
Studenti e docenti del corso di ceramica precolombiana hanno poi concluso le attività riflettendo insieme sull’esperienza maturata nell’arco delle due settimane.
Al Consolato generale di Buenos Aires l’avvio del sistema di ricevimento del pubblico su appuntamento
Un sistema adottato per ridurre i tempi di attesa alle sportello garantendo il disbrigo di ciascuna pratica entro un tempo massimo di un’ora e mezzo dall’ingresso in Consolato – si legge nella nota informativa diffusa in proposito. Ciò avverrà senza ridurre il numero medio di utenti che settimanalmente accedono ai servizi consolari – prosegue la nota - e continuando a garantire una corsia a parte per i casi di effettiva emergenza. Il corretto funzionamento del sistema impone la massima puntualità: ritardi superiori ai 10 minuti comporteranno la cancellazione dell’appuntamento.
E’ possibile prenotarsi già da oggi attraverso il sito internet: www.consbuenosaires.esteri.it.
Chi non dispone di connessione Internet potrà farlo telefonicamente chiamando un numero dedicato a ciascun settore in determinate fasce orarie: dalle 11.00 alle 12.00, al numero 011 4114 4743, per il settore Notarile/Studi/Pensioni; dalle 12.00 alle 13.00, al numero 011 4114 4730, per l’Ufficio Visti; dalle 13.30 alle 14.30, al numero 011 4114 4731, per il settore Stato Civile/Anagrafe/Richiesta Passaporto.
Si ricorda che l’appuntamento è gratuito, individuale e personale e non può essere ceduto o scambiato.
21 marzo 2011
FEDERALISMO: NAPOLITANO, SUPERARE IL BICAMERALISMO PERFETTO

IMMIGRATI: SBARCHI SENZA SOSTA A LAMPEDUSA

Berlusconi: "I nostri aerei non hanno sparato e non spareranno"

Il governo, ha spiegato ancora Berlusconi, sta sollecitando iniziative umanitarie "per quanto riguarda le popolazioni civili e anche, nel nostro interesse per prevenire gli esiti migratori". Dalla Libia "sono già fuggiti quasi 300 mila cittadini che libici non sono e si sono ritrovati in Tunisia e in Egitto - ha detto - Siamo stati il primo Stato ad inviare un'azione umanitaria sul posto con tende per circa 12 mila persone e abbiamo offerto cure mediche. Crediamo che anche gli altri Stati debbano fare la loro parte e partecipino attivamente".
"Noi faremo valere il principio per cui siccome le responsabilità ricadono in capo a tutti, il comando deve essere unico. Se il comando ed il controllo di ciò che accade in una base italiana è sotto la Nato io sono tranquillo, se c'è un frazionamento la conclusione potrebbe essere diversa", ha sottolineato Frattini. "Non posso pensare che ci siano comandi che potenzialmente interpretano a modo loro la risoluzione 1973 delle Nazioni Unite", ha osservato ancora Frattini, dicendo tuttavia di "auspicare una risposta positiva tra domani e dopodomani per il coordinamento" da parte dell'Alleanza atlantica.
Appena arrivato a Bruxelles, Frattini ha ricordato che "l'Italia ha accettato di far parte della coalizione per arrivare alla cessazione delle violenze e per proteggere i civili. Non ci deve essere una guerra contro la Libia, ma ci deve essere la piena attuazione della risoluzione 1973 dell'Onu, vogliamo implementare il cessate il fuoco, insieme alla Lega araba, senza andare oltre la stretta applicazione della risoluzione".
Della necessità di un comando alla Nato aveva parlato anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa al termine del Consiglio dei Ministri. "Riteniamo che il comando delle operazioni per l'applicazione della risoluzione sia opportuno che passi alla Nato - ha spiegato La Russa - perché la linea di comando della Nato è collaudata e perché gli assetti sono già prestabiliti, determinati, di più sicuro e utile impatto e perché il controllo della qualità degli interventi rispetto alle prescrizioni della risoluzione avverrebbe in maniera più chiara e trasparente".
Per il ministro "non importa poi come all'interno della Nato si stabilisca esattamente di ripartire i compiti, ma il nostro desiderio, non di facile ottenimento, è che passi alla Nato, come si sono espressi gli inglesi, i canadesi e in maniera meno decisa gli stessi Stati Uniti".
Il titolare della Difesa ha ribadito che l'intervento "durerà fintanto che sarà necessario proteggere il popolo libico, non altri obiettivi. Non c'è nella risoluzione l'obbligo di dare la caccia a Gheddafi, noi dobbiamo proteggere il popolo libico da pericoli che derivano dall'azione militare che il governo di Gheddafi aveva avviato nei confronti di una cospicua parte dei cittadini della Libia". "Naturalmente - ha aggiunto La Russa - questo comporta anche la stabilità dell'area e la tutela dei nostri interessi".
Sul fronte della politica interna, nessuna incomprensione col Carroccio. ''La Lega ha espresso una posizione senza frapporre particolari ostacoli - ha detto La Russa - . Quando c'è la chiarezza e la lealtà, si possono anche avere opinioni non proprio coincidenti. L'importante è che non diventino mai un contrasto e un conflitto. E non lo sono diventati''.
20 marzo 2011
Giustizia, magistrati in stato d'agitazione Alfano: "Riformare è necessario"

L'incontro con Napolitano, ha sottolineato Palamara, è "segno di credibilità per tutta la magistratura e costituisce un dato non trascurabile di cui tenere conto anche in un clima di agitazione". Le iniziative di protesta saranno portate a un comitato direttivo successivo all'incontro con il presidente della Repubblica.
Da parte sua il ministro della Giustizia, Angelino Alfano torna a ribadire che “la riforma non è contro i magistrati” e, aggiunge, “è necessaria” per “questo andiamo avanti” ."Non riformare la giustizia è un'omissione di soccorso verso i cittadini. Se non facciamo nulla la situazione non può che peggiorare, bisogna intervenire".
Il segretario dell'Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Cascini, è tornato po sulla polemica, suscitata dalle sue dichiarazioni a proposito della "legittimità morale, culturale, politica e storica" della maggioranza di governo "per affrontare il tema della riforma costituzionale della giustizia"."Non è mai stata in discussione la legittimazione del Parlamento a fare le riforme", ma il riferimento, precisa, era al "clima in cui la riforma è intervenuta".
Bersani: "Governo azzoppato, ha ragione l'Italia che fischia"

IL CONTRO-PIANO PD - Il governo non ha misure per il rientro dell'Italia nei parametri europei. Il Pd lo incalza con un contro-piano per la stabilita' economica che sara' presentato a Bruxelles e intanto mandato anche al ministro dell'economia Giulio Tremonti. "Lunedi' lo presenteremo noi, e lo daremo a Tremonti- ribadisce- e' una nostra proposta per il piano nazionale di riforme. Secondo noi al numero uno c'e' il fisco. Bisogna alleggerire lavoro e impresa e caricare su reddito e evasione. Nel nostro piano non c'e' la patrimoniale che anzi ha messo il governo con il decreto sul federalismo municipale", aggiunge il segretario del Pd.
150 SENZA LEGA - La Lega non partecipa alla celebrazione del 150mo anniversario dell'Unita', ma Umberto Bossi dice che basta la sua presenza. A Pier Luigi Bersani non basta la presenza del Senatur. "Sono quei giochetti per cui uno sta a casa e l'altro viene. Non saprei nemmeno come definirli. Io dico solo che non lo ordina il dottore di far parte di una maggioranza di governo. Se si giura sulla costituzione e sulla bandiera, poi si rispetta il giuramento. Altrimenti si va a casa. E il premier- conclude il leader del Pd- deve pretendere che la sua maggioranza rispetti la Costituzione. Non si puo' mandare una delegazione e lasciare a casa il resto della truppa".
LEADER MA ANCHE NO - Per fare le "primarie ci vuole il si' della coalizione". Lo dice Pier Luigi Bersani sottolineando che ci vogliono "un quadro di alleanze e un progetto. Poi insieme si decide il metodo". Quanto all'ipotesi che lui stesso non si candidi, Bersani spiega: "Il segretario del Pd ha il dovere d'ufficio di non escludersi come candidato. Ma davanti a noi c'e' la costruzione di un progetto di alternativa e quindi dobbiamo lasciare il tema alla discussione tra i contraenti del patto".
19 marzo 2011
Odissea all'alba, missili sulla Libia
Aerei francesi hanno iniziato i bombardamenti alle 17.45 di oggi, concentrandosi su una zona compresa entro un raggio di 100-150 chilometri da Bengasi. Lo ha reso noto il ministero della Difesa francese, precisando che gli aerei francesi che prendono parte al raid sono una ventina in totale. Secondo fonti della Difesa di Parigi, i caccia hanno distrutto numerosi carri armati delle forze libiche fedeli a Gheddafi. L'emittente televisiva in lingua araba al Jazeera ha parlato di quattro tank distrutti.
Unità della marina americana dispiegate nel Mediterraneo hanno poi iniziato a lanciare missili cruise contro obiettivi in Libia. Lo rendono noto fonti del Pentagono citate dalla CNN, precisando che l'obiettivo di questi primi attacchi sono la batteria della contraerea schierata nei dintorni di Tripoli. Più tardi il Pentagono ha parlato di un totale di 110 missili da crociera Tomahawk lanciati da unità americane, insieme a quelle britanniche.
L'emittente 'al-Arabiya' ha riferito poi che aerei italiani hanno avviato una "missione di sorveglianza" sulla Libia. Fonti della Difesa, interpellate dall'ADNKRONOS, però non confermano, precisando che non risultano decolli di velivoli italiani.
Nel mirino dei raid, secondo un portavoce delle forze armate libiche, citato dalla tv di stato di Tripoli, "le città libiche di Tripoli, Bengasi, Zuara e Misurata". "I caccia stranieri stanno bombardando degli obiettivi civili a Tripoli", ha denunciato sempre la tv di stato. Tra gli obiettivi colpiti, secondo la stessa fonte, ci sarebbe anche l'ospedale Bir Usta Milad della capitale. L'agenzia di stampa libica 'Jana' ha riferito di diversi feriti. La tv di stato libica dà anche notizia di un aereo francese abbattuto vicino Tripoli. Bombardata - secondo quanto annunciano invece i siti dell'opposizione libica - una base militare utilizzata dalle brigate di Gheddafi nella città di Misurata.
L'iniziativa militare aveva ottenuto il via libera oggi nel corso di un summit convocato a Parigi. ''Abbiamo deciso di applicare la risoluzione Onu che esige un cessate il fuoco immediato e l'arresto delle violenze contro le popolazioni civili'', ha spiegato al termine del vertice all'Eliseo il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy.
''Siamo pronti con ogni mezzo a fare rispettare la decisione (di giovedì, ndr) del Consiglio di sicurezza dell'Onu - ha detto -. Oggi interverremo con i nostri partner per proteggere la popolazione civile contro la follia omicida di un regime che uccide la propria gente''. ''Interverremo per permettere ai libici di scegliere il proprio destino. Non devono essere privati dai loro diritti dalla violenza e dal terrore'', ha detto ancora Sarkozy. ''Abbiamo dovuto prendere - ha rimarcato - una grave decisione. La nostra determinazione è totale''. Di fronte al fatto che il raìs ha ignorato l'avviso di Francia, Gb e Usa ''continuando la sua offensiva mortale contro la popolazione''.
Da Brasilia, in viaggio ufficiale, il presidente Usa Barack Obama ha detto che ''la popolazione libica deve essere protetta''. Ed ha fatto sapere di aver autorizzato le forze militari americane ad iniziare una azione militare limitata contro la Libia.
Da parte sua, la Russia, che si era astenuta dal voto della risoluzione al Palazzo di Vetro, così come la Cina, deplora l'intervento militare contro la Libia.
Il vertice della comunità internazionale per discutere le modalità d'intervento militare contro il regime si è svolto nel primo pomeriggio. Al summit di Parigi hanno preso parte il segretario della Lega Araba Amr Moussa, il segretario dell'Onu Ban-ki Moon, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea Catherine Ashtone il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, più una serie di capi di Stato e di Governo o di loro rappresentanti, in totale 18, tra cui il segretario di stato Usa Hillary Clinton e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Significativa anche la presenza araba, con cinque paesi: gli Emirati Arabi Uniti, l'Iraq, la Giordania, il Qatar e anche il Marocco con i ministri degli esteri. Alla riunione anche il premier canadese Stephen Harper e il norvegese Jens Stoltenberg, i cui paesi sono membri della Nato.
Assente l'Unione africana , i cui rappresentanti potrebbero incontrare lunedì a Tripoli Gheddafi. Secondo una fonte autorevole del ministero della Difesa francese, citata dal sito web del quotidiano 'Le Figaro', l'Unione Africana starebbe lavorando alla costruzione di un gruppo di contatto per negoziare direttamente con il colonnello.
Onu, pronti all'attacco. L'Italia concede le basi. La Libia ha paura: "Basta attacchi ai civili"

E LA LIBIA ANNUNCIA IL CESSATE IL FUOCO - E la Libia ha paura. Il ministro degli Esteri, Mussa Khusa, ha annunciato il cessate il fuoco: "La Libia annuncia l’interruzione immediata di tutte le operazioni militari. D’ora in poi la Libia incoraggerà l’apertura del dialogo con tutti i canali interessati al territorio della nazione". Gheddafi poche ore prima aveva annunciato: "Sarà l'inferno. Se il mondo è impazzito, diventeremo matti anche noi. Risponderemo. Trasformeremo la loro vita in un inferno".
L'ITALIA CONCEDE LE BASI - Sulla questione libica si è tenuto un Consiglio dei ministri straordinario. Il governo, si legge nella nota finale, "ha ritenuto indispensabile autorizzare, come gli altri Paesi disponibili, ogni opportuna iniziativa per garantire sostegno umanitario alle popolazioni civili della Libia, assicurando un ruolo attivo dell'Italia per la protezione dei civili e delle aree sotto pericolo di attacco, ivi compresa la concessione in uso di basi militari esistenti sul territorio nazionale". Inoltre, "il presidente Berlusconi ha riferito al Consiglio che ogni decisione viene adottata in accordo con il presidente della Repubblica e che il Parlamento sarà costantemente informato ai fini delle decisioni che intendera' adottare. La determinazione del governo, partecipata al presidente della Repubblica ed adottata con il consenso del Consiglio, verra' immediatamente comunicata alle Camere".
150* UNITA' : FINI, FEDERALISMO FONDA SUE RADICI NELLA SOLIDARIETA'

CROCIFISSO: STRASBURGO DA' RAGIONE ALL'ITALIA, ''ESPORLO NON VIOLA I DIRITTI UMANI''

Unità d'Italia, applausi e standing ovation per Napolitano a Torino. Fischiato il governatore Cota

Per venti volte durante il suo discorso al Regio, il Capo dello Stato e' stato interrotto dagli applausi che si sono conclusi con una standing ovation quando ha finito di parlare.
Fischi e insulti invece sono stati lanciati dai cittadini all'indirizzo del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e del sottosegretario Michelino Davico, all'ingresso del Teatro Regione e davanti a Palazzo Madama. Anche il pubblico del Teatro Regio ha reagito con mormorii e commenti di disapprovazione al discorso che il presidente Cota ha fatto in occasione dell'inizio delle celebrazioni dei 150 anni.
Il presidente della Repubblica è arrivato questa mattina nel capoluogo piemontese dove per due giorni partecipera' ai festeggiamenti per i 150 anni dell'Unita' d'Italia. Ad accogliere la coppia presidenziale un lunghissimo applauso delle centinaia di persone che lo hanno atteso in piazza Castello. La visita del capo dello Stato comincia con la partecipazione alla cerimonia ufficiale al Teatro Regio organizzata dal Comitato 'Italia 150'. Al suo arrivo Napolitano ha scoperto il busto di Camillo Benso di Cavour, opera dello scultore Fabio Viale, posizionato all'ingresso dell'Ente lirico.
Ad accogliere Napolitano oggi c'è tutto il mondo economico, politico e istituzionale. Per il mondo economico sono presenti, tra gli altri, Giuseppe Guzzetti, Enrico Salza, Corrado Passera, Andrea Beltratti, Giovanni Bazoli e Gabriele Galateri. Oltre a Marco e Francesca Lavazza, Sergio Marchionne e John Elkann. Accolto tra gli applausi Giancarlo Caselli procuratore capo di Torino. Per il mondo politico, accolti dagli applausi, Pierluigi Bersani, Sergio Chiamparino e il candidato sindaco del centrosinistra Piero Fassino. Presenti anche il candidato sindaco del centrodestra, Michele Coppola, per le istituzioni il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e quello della Provincia di Torino Antonio Saitta. A rappresentare le istituzioni nazionali, il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, e quello della Camera, Antonio Leone oltre ai sottosegretari alle Infrastrutture, Nino Giachino, e quello alla Difesa Guido Crosetto.
C'e' la ''necessita' stringente e imperativa di coesione nazionale - ha detto Napolitano - il che significa avere rinnovato senso della Patria e della Costituzione, riconoscerci e identificarci col senso appartenenza alla Patria e con la lealta' alla Costituzione repubblicana come grande quadro di principi e di regole per il nostro vivere comune''. Coesione nazionale che, ha rilevato Napolitano, e' ''indispensabile per far fronte alle prove anche molto ardue che ci attendono. Coesione che significa rivisitare certamente con spirito critico la nostra storia, senza cedere a racconti edulcorati e alle insidie della retorica, sapendo quanti problemi ci trasciniamo ancora senza averli risolti anche nel corso di un cosi' lungo periodo. E poi -ha aggiunto- dobbiamo riuscire ad affrontare problemi nuovi nel modo giusto anche attraverso le necessarie riforme istituzionali''.
"Ieri tutti in qualsiasi parte del Paese abbiamo avvertito che e' accaduto qualcosa di importante, abbiamo percepito uno straordinario scatto di sentimento di consapevolezza nazionale che era quello che volevamo suscitare nelle celebrazioni per i 150 anni dell'Unita' d'Italia" ha detto il capo dello Stato nel suo intervento.
Riferendosi alla decisione, anni fa, di limitare a due i mandati per i sindaci, Napolitano si è detto "convinto che questa decisione sia stata una prova del senso di umilta' che deve guidare chiunque assolva i doveri istituzionali". "Gli elettori torinesi -ha detto Napolitano rivolgendosi a Chiamparino- hanno riconosciuto e riconoscono i meriti che spettano al sindaco di Torino. Questo e' il momento del commiato, ma anche questa e' una cosa importante".
"Credo si debba dare merito a Torino per come ha creduto in questo evento e per il programma di celebrazioni che ha messo insieme e che da subito mi ha colpito" ha sottolineato Napolitano aggiungendo: "Al di la' dei cambiamenti di direzione politica della regione questo programma e' stato portato avanti con continuita' e coerenza e questo fa onore alla vostra citta' e regione".
In occasione delle celebrazioni per il 150° dell'Unita' d'Italia ''c'era tanta gente per le strade, con il tricolore. Tanta gente che ci credeva e che aveva riscoperto qualcosa. Le celebrazioni dell'Unita' d'Italia non finiscono oggi. Noi dobbiamo essere consapevoli della necessita' di riscoprire, di riacquisire un patrimonio storico e ideale che abbiamo un po' rimosso per troppi anni, lasciato un po' deperire nel nostro Paese'' ha sottolineato Napolitano. ''Dobbiamo invece ristudiarlo e risentirlo e soprattutto -ha aggiunto il Capo dello Stato- dobbiamo capire, cosa che non sempre e' tenuta presente, quello che il moto risorgimentale ha rappresentato agli occhi dell'Europa e del mondo''.
Mormorio di disapprovazione e qualche "buu" da parte di alcuni in platea hanno seguito l'intervento del presidente della Regione Roberto Cota. "Queste cerimonie possono avere un autentico significato se non vengono utilizzate per fare polemiche strumentalizzando i simboli in una assurda corsa a chi e' piu' presente" ha detto il governatore leghista. Questo atteggiamento e' un segnale di debolezza da parte di chi lo assume che pero' si riverbera negativamente sulle istituzioni - ha detto ancora Cota - si rischia di arrivare al paradosso di negare il rispetto per le diverse idee e sensibilita' che e' il traguardo raggiunto dalla lotta di Liberazione nella Costituzione del '48".
Anche all'uscita dal Teatro Regio il presidente della Repubblica e' stato accolto da una ovazione della folla che lo attendeva sventolando il Tricolore. A piedi, tra due ali di cittadini plaudenti il capo dello Stato ha quindi raggiunto Palazzo Madama per visitare la ricostruzione dell'aula del primo Senato italiano. Dalla folla qualche fischio si e' levato all'indirizzo di alcuni esponenti leghisti che seguivano il corteo presidenziale.
14 marzo 2011
Ecco la giustizia proposta dal Pd: "La via da seguire è la Costituzione"

ORGANIZZAZIONE - L'efficacia del sistema giudiziario presuppone una distribuzione sul territorio nazionale degli uffici giudiziari e l'adeguatezza della loro struttura dimensionale. Per questo la revisione della geografia giudiziaria da un lato e delle dimensioni degli uffici giudiziari dall'altro, rappresenta una priorita' da perseguire. CARCERE - Sovraffollamento e carenza di personale di sorveglianza. Questa situazione porta al numero incredibile di suicidi e vanifica completamente la previsione costituzionale della finalita' rieducativa della pena. E' necessario ampliare la tipologia delle misure alternative alla pena detentiva in favore di quelle volte al reinserimento sociale. Da rivedere anche "le norme sulla custodia precautelare e sulla custodia cautelare in carcere, limitandola a criteri piu' stringenti per il suo utilizzo. Istituire a livello nazionale il Garante dei diritti dei detenuti. Introdurre il reato di tortura nel codice penale.
I TEMPI DEL PROCESSO PENALE E LE GARANZIE - Per garantire una giustizia efficiente ed equa serve una semplificazione del regime delle notifiche. Ampliare l'utilizzo della polizia giudiziaria territorialmente competente. Utilizzare la posta certificata in via ordinaria. La semplificazione del sistema delle nullita' processuali. Una modificazione del regime della contumacia: sospendere il processo (e il corso della prescrizione) una volta accertata l'irreperibilita' di fatto e' una misura utile per razionalizzare e ridurre il carico dei procedimenti.
Riordino della disciplina dell'udienza preliminare. Rivisitazione del sistema delle impugnazioni. Riduzione dei casi di ammissibilita' e proponibilita' del ricorso alla Suprema Corte di Cassazione. Alcune attribuzioni della Corte di Cassazione devono essere trasferite alle Corti di Appello. Riduzione del carico di lavoro che grava sugli uffici inquirenti mediante la diminuzione del cosiddetto 'Flusso in entrata'. Per mantenere fermo il principio dell'obbligatorieta' dell'azione penale occorre confrontarsi con soluzioni che mirano a darle la necessaria effettivita'. In questo senso vanno quelle proposte che prospettano la richiesta di archiviazione per 'irrilevanza penale del fatto' o 'particolare tenuita' dell'offesa'. L'obbligatorieta' dell'azione penale va rafforzata. Vanno individuate delle priorita' che non siano rimesse al singolo magistrato, bensi' siano ricondotte al potere generale di programmazione dell'attivita' dell'ufficio".
L'INDIPENDENZA ED ORGANIZZAZIONE DELL'ORDINE GIUDIZIARIO - E' necessario un nuovo intervento del Parlamento affinche' il Csm possa esprimere con pienezza di poteri il suo ruolo di organo di rilievo costituzionale. Un nuovo sistema elettorale deve avere come obiettivo l'attenuazione dell'influenza delle correnti nelle designazioni dei posti messi a concorso. Egualmente importante e' ampliare il numero degli eletti. In particolare, deve essere rafforzata la Sezione disciplinare. E' indispensabile che l'organo con funzioni decisorie abbia una maggiore ampiezza per far fronte a tutti gli esposti presentati. L'esercizio dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati deve essere regolato attraverso procedure che garantiscano una piu' netta separazione, pur sempre in seno al Csm, delle funzioni amministrative da quelle giudicanti. In tal senso e' ipotizzabile una sezione separata del Consiglio Superiore per l'esercizio dell'azione disciplinare. Inoltre, e' necessario favorire la specializzazione dei magistrati. Occorre avviare una riflessione sulle giurisdizioni contabile e amministrativa, per assicurare maggiore trasparenza nell'operato della PA e maggiori garanzie di tutela dei diritti soggettivi del cittadino e quelli della collettivita'. Infine, si dovra' porre rimedio alle riforme deleterie del governo in materia di depotenziamento degli strumenti di indagine (intercettazioni), che impediscono un serio contrasto alla lotta alla corruzione e al crimine organizzato, senza tutelare la riservatezza e senza garantire ai cittadini il diritto all'informazione.
A Mar del Plata, i festeggiamenti per San Giovanni Giuseppe della Croce, patrono dell’isola di Ischia
Il corteo è arrivato sino alla Grotta di Lourdes, nel quartiere del porto di Mar del Plata, per poi tornare al punto di partenza, dove si è svolto uno spettacolo di fuochi artificiali allestito in piazza “Vieja Usina”, dinnanzi alla “Sagrada Familia”, e sono stati intonati gli inni nazionali e alcune canzoni della tradizione napoletana a cura dell’orchestra della Scuola A.D.A. 601 dell’Esercito, come riporta in articolo scritto per Spazio Giovane di Mar del Plata, Natali Di Lucente.
Il senso della celebrazione è stato illustrato da Pasquale Mazzella, presidente onorario della Commissione organizzatrice dei festeggiamenti: “è una celebrazione che ricalca da 40 anni quello che avviene ad Ischia per l’occasione – afferma Mazzella. – Uno spettacolo di fede, passione, amore per il lavoro e un evento tradizionale che vogliamo tramandare alle nuove generazioni”.
E’ possibile rivedere le immagini della festa nella trasmissione televisiva Spazio Giovane, in onda il venerdì alle ore 23 su Canal 2 di Mar del Plata, con replica sabato alle ore 9 e mercoledì alle ore 18.30.
Giustizia, il governo vara la riforma. Berlusconi: "Non riguarda me"

Successivamente, in conferenza stampa a Palazzo Chigi con il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il premier spiega: "Per la prima volta nella storia della Repubblica c'è un testo costituzionale completo, organico, chiaro e convincente". Ci sarà "una larga comunicazione ai cittadini" sulla riforma, "perchè è fatta nell'interesse dei cittadini".
"PENSO ALLA RIFORMA DAL '94, NON CI SAREBBE STATA TANGENTOPOLI" - Il presidente del Consiglio riscrive poi la storia della Seconda Repubblica. Quando un cronista chiede cosa sarebbe successo se la riforma della giustizia fosse stata approvata vent'anni fa, Berlusconi spiega: "Probabilmente non ci sarebbe stata l'esondazione della magistratura, la sua invasione della politica e tutte quelle situazioni che hanno portato, per esempio, all'annullamento di un'intera classe dirigente nel '92; all'abbattimento di un governo nel '94; alla caduta di un governo di centrosinistra per le riforme prospettate dal ministro della Giustizia Mastella; al tentativo di eliminare per via giudiziaria il governo in carica".
"COINVOLGEREMO L'OPPOSIZIONE" - "Noi faremo di tutto per discutere con tutti, soprattutto con l'opposizione", chiosa il Cavaliere.
"PM DAVANTI AL GIUDICE CON IL CAPPELLO IN MANO" - Con la "separazione delle carriere, con due ordini separati e uffici diversi, il pm per parlare con il giudice deve comportarsi come l'avvocato della difesa: fissare un appuntamento, entrare con il cappello in mano nel suo ufficio e magari dargli del lei". Parole sempre del premier Silvio Berlusconi.
SEPARAZIONE DELLE CARRIERE- Quanto ai contenuti, il provvedimento approvato dal Cdm, sottolinea Alfano, "pone al centro la parità tra accusa e difesa: sopra al pm e al cittadino c'è il giudice che sarà sopra tutti se non sarà più collega del pm". Per il Guardasigilli il punto più importante della riforma è "la separazione degli ordini": carriere separate per giudici e pubblici ministeri.
BASTA PROCESSI PER CHI E' PROSCIOLTO IN PRIMO GRADO - Altra novità prevista, quella per cui "il cittadino che viene prosciolto in primo grado non possa essere più processato in appello per lo stesso reato. E' sempre ammesso l'appello contro una condanna, ma non è permesso per chi ha il proscioglimento in primo grado".
PERSEGUIBILI I MAGISTRATI CHE SBAGLIANO - Inoltre, "il cittadino potrà citare in giudizio il magistrato che ha sbagliato", prosegue Alfano, aggiungendo che "il principio di responsabilità è un principio di libertà".
"AZIONE PENALE, LE PRIORITA' LE DECIDERA' IL PARLAMENTO" - "L'obbligatorietà dell'azione penale è un principio che resta salvo e sarà applicato dai criteri previsti dalla legge, è talmente sacrosanto che abbiamo voluto mantenerlo". Alfano spiega però che si partirà "dalle priorità e poi da tutto il resto". E "sarà il Parlamento in funzione dell'allarme sociale a indicare le priorità". Oggi, prosegue il ministro, l'obbligarietà dell'azione penale è stata "trasformata dai pm nel suo contrario, cioè scelgono i pm nella loro assoluta discrezionalità. Noi abbiamo voluto togliere il manto di ipocrisia: resta il principio ma si parte dalle priorità".
"LA RIFORMA NON VALE PER I PROCESSI IN CORSO" - Nell'articolo di chiusura del ddl costituzionale della giustizia si dice che le modifiche alla costituzione "non si applicano ai procedimenti penali in corso proprio per mantenere la purezza di questo impianto e di questo disegno che ha una sua nobiltà storica".(AGENZIA DIRE, http://www.dire.it/)
12 marzo 2011
Addio a Nilla Pizzi, regina di Sanremo e della canzone italiana

''Appresa la notizia della scomparsa di Nilla Pizzi, sensibile e popolare interprete della tradizione melodica italiana, il Segretario generale della presidenza della Repubblica in un messaggio alla famiglia ha espresso il cordoglio del capo dello Stato e il suo personale''. E' quanto si legge in una nota della presidenza della Repubblica.
E anche il presidente del Senato, Renato Schifani, ha inviato un messaggio ai familiari: "Il mondo dello spettacolo e la memoria dell'intero Paese hanno perso una delle grandi protagoniste della storia della musica leggera. In una lunghissima carriera di artista, ci ha accompagnato con la sua voce dai tempi dell'Eiar sino ai giorni nostri, rappresentando una colonna sonora che ha saputo rallegrarci anche in un momento tanto difficile della nostra vita come quello del dopoguerra''.
Da parte del mondo dello spettacolo arriva il ricordo di Pippo Baudo: "E' stata una grandissima cantante, con una voce unica. Ha avuto una carriera fortunata, perché pochissime cantanti sono riuscite a passare da un genere all'altro come ha fatto lei". Inoltre, "passava con classe dal genere romantico a quello patriottico e perfino ironico - ha ricordato il conduttore - non si limitava a percorrere un unico filone musicale". Baudo ha un bellissimo ricordo: "L'ho conosciuta tanti anni fa, quando ero giovanissimo, e lei mi ha aperto le braccia e mi ha accolto, dando inzio ad un'amicizia che non è mai finita".
"Sono particolarmente legata a questa donna e questa voce la ricordo col cuore gonfio di gratitudine. A pochi giorni dalla festa della donna, ci lascia una grande protagonista della musica italiana". Lo sottolinea Carmen Consoli all'Adnkronos. "Lei era un esempio di discrezione - ha ricordato la 'cantantessa', che nel 2010, in occasione dei 60 anni del Festival di Sanremo, si era esibita in un tributo alla cantante interpretando 'Grazie dei fiori' - ma anche di grande avanguardia. Ha inciso una traccia indelebile della storia culturale di questo Paese, un po' come i solchi a 78 giri, e rimarrà nel nostro dna". La Consoli si è detta speranzosa che "le nuove generazioni possano valorizzare, capitalizzare questo inestimabile valore del bagaglio culturale che ci ha lasciato".
Giappone, si temono 1.700 morti.

Secondo i media locali il numero dei morti potrebbe sfiorare quota 1.700. Per l'Oms, le vittime accertate al momento sono almeno 621, una cifra destinata a crescere. Stando ai dati provvisori dell'Organizzazione mondiale della Sanità, almeno 645 sono i dispersi e 1.040 i feriti.
Ma il bilancio potrebbe lievitare paurosamente. Secondo fonti amministrative locali, citate dai media giapponesi, infatti, vi sono 9.500 dispersi a Minamisanriku, nella prefettura di Miyagi.
Le squadre di soccorso dell'esercito giapponese - riferisce la televisione pubblica Nhk - hanno trovato oggi tra i 300 e i 400 corpi a Rikuzen Takata, città costiere della prefettura di Iwate, che è stata investita dall'enorme onda di tsunami di ieri.
Mentre oltre tremila persone sono state messe in salvo. Lo ha sottolineato il primo ministro Naoto Kan nel corso del summit straordinario con la protezione civile, secondo quanto riferito dai media locali.
Molti i giapponesi che nelle aree a rischio tsunami hanno trascorso la notte all'addiaccio sui tetti più alti di scuole, ospedali ed edifici pubblici. Il governo ha intanto mobilitato 50mila soldati che si aggiungono agli operatori civili dei soccorsi.
Il Giappone ha impegnato 190 aerei e 25 vascelli nelle operazioni di soccorso, rese più difficili anche dalla minaccia di nuovi tsunami in seguito alle scosse di assestamento.
L'ambasciatore d'Italia a Tokyo, Vincenzo Petrone, ai microfoni di Sky TG24, ha riferito: "Siamo in contatto quasi con tutti gli italiani, mancano ancora all'appello 17 ma che potrebbero essere già andati via - ha spiegato - Dubito che non abbiano ricevuto le mail che gli abbiamo mandato. Non ci hanno solo ancora risposto. La polizia, in ogni caso - ha aggiunto - ci garantisce che né tra i deceduti, né tra i feriti ci sono stranieri''. "Nella prefettura giapponese di Fukushima , dove si trova la centrale nucleare in cui è avvenuta un'esplosione, ci sono ancora cinque italiani - ha proseguito - ma dubito che i connazionali siano nel raggio di 10 chilometri dall'impianto".
Gli abitanti di Tokyo, intanto, stanno facendo incetta di beni di prima necessità nei negozi, mentre lunghe code si segnalano davanti alle pompe di benzina. Molti residenti si starebbero preparando a lasciare la città dopo le notizie sull'incidente nucleare alla centrale Fukushima I. I pochi treni in funzione sono pieni di passeggeri.
Il governo giapponese ha chiesto formalmente alla Gran Bretagna aiuti. Lo ha annunciato un portavoce del British Foreign Office a Londra. Anche la Russia ha inviato circa 200 uomini, tra medici e psicologi. Offerte di aiuto sono arrivate da ogni parte del mondo. Le Nazioni Unite hanno inviato nove esperti.
E la terra continua a tremare. Dopo il terremoto magnitudo 8,8 di ieri, vi sono state più di 100 scosse di assestamento, anche violente. Una di magnitudo 6,6, è stata registrata oggi nel nord est del Giappone. In seguito alle numerose scosse di assestamento, la tv pubblica ha avvertito che potrebbero verificarsi altri tsunami.
11 marzo 2011
Napolitano: investire su formazione e merito per uscire dalla crisi

Giustizia, 'no' del Pd: "Vogliono i pm sotto controllo politico, inaccettabile"

Quanto al fatto che Berlusconi vuole un confronto con l'opposizione, "sono chiacchiere, se vuole un confronto ci sono 4 proposte nostre in parlamento", chiude Bersani.
TERZO POLO: "RIFORMA CHE NON ARRIVERA' A CONCLUSIONE" - "La riforma costituzionale della giustizia non arrivera' a conclusione. Se Berlusconi vuole migliorare il sistema giustizia, come dice di voler fare, presenti delle leggi ordinarie. E su quelle lavoriamo". Lo dice Francesco Rutelli al termine di una lunga riunione alla Camera del Terzo Polo. I centristi (Fli, Api e Udc) non chiudono al dialogo sulla giustizia, ma esprimono "forti perplessita'" che riguardano alcuni punti di merito e in generale il metodo. Di positivo, come spiega il senatore Gianpiero D'Alia, c'e' la marcia indietro del premier sulle leggi ad personam. "Ne prendiamo atto con favore. Ora ha solo l'imbarazzo della scelta su quali ritirare. Dal processo breve in poi...".
IDV: "DA NOI OPPOSIZIONE DURISSIMA" - "La riforma 'epocale' della Giustizia imposta da Berlusconi rappresenta lo smantellamento di un sistema che aveva bisogno di interventi migliorativi, gia' previsti nei disegni di legge Idv che dormono nei cassetti delle commissioni, e non di uno scardinamento". Lo afferma il senatore Luigi Li Gotti, capogruppo dell'Italia dei valori in commissione Giustizia, sottolineando che "Berlusconi e' condizionato dall'essere un imputato, spesso salvato dalle leggi ad personam. Il rancore che trasuda dalla cosiddetta riforma e' infatti tipico di tantissimi imputati e dei malfattori". "L'opposizione dell'Italia dei valori sara' durissima- conclude Li Gotti- la malafede distruttiva non passera'".
FLI: DAL PREMIER CONFRONTO O PROPAGANDA? - "C'è una contraddizione stridente nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio il quale da un lato attacca frontalmente quei brutti giustizialisti di Fli che gli hanno impedito in questi anni di fare la riforma della giustizia e dall'altra sostiene di volere discutere la legge con l'opposizione, della quale il gruppo di Futuro e libertà fa parte". Così il vicecapogruppo di Futuro e libertà alla Camera, Carmelo Briguglio, che chiede: "Berlusconi dica se vuole un confronto di merito o fare della riforma un'arma propagandistica".
6 marzo 2011
Infortuni sul lavoro: dichiarazione di Paolo Carcassi, Segretario confederale UIL

Ciò che appare quanto mai necessario, infatti, è concretizzare la riforma della legislazione attraverso l’adozione di quei decreti che consentono di rendere attuabili le norme del Testo Unico e la definizione degli Accordi Interconfederali. Si valorizzerebbero così il ruolo importante della pariteticità e le funzioni dei rappresentati della sicurezza, con particolare riferimento alle figure territoriali.
Solo in questo modo si potrà affermare di aver messo in pratica tutte le azioni necessarie ad arginare ulteriormente il fenomeno degli incidenti sul lavoro, tutelando sempre più la salute e la sicurezza dei lavoratori. Sono interventi, questi, che daranno solidità e concretezza ai risultati fin’ora raggiunti.
Caro prezzi, per le famiglie italiane rischio di stangata da 857 euro. Peggio al Nord

Anche la situazione delle famiglie degli operai non pare destinata a migliorare, anzi. La crescita della spesa potrebbe essere pari a 862,6 euro (+2,88%). Pesante anche la situazione delle famiglie dei pensionati o di quelle con la persona di riferimento in cerca di lavoro: per i primi l'aumento di spesa dovrebbe essere pari a 739,7 euro (+2,83%), per i secondi di 638,5 euro (+2,82%).
Se si guarda al numero di componenti del nucleo familiare, invece , gli aumenti piu' decisi potrebbero essere a carico dei i giovani single: +2,92% (pari a +643,7 euro); male anche le coppie con 1 figlio o 2 figli (+2,90% per entrambi, in termini assoluti, invece, gli aumenti potrebbero essere rispettivamente +1.053,5 euro e +1.091,5 euro), mentre per gli anziani soli, la variazione dovrebbe essere pari al +2,90% (+ 481 euro).
D'altra parte, come sottolinea ancora Bortolussi, "combustibili, energia e trasporti risentono della forte impennata dei prezzi registrati in questi ultimi mesi dai prodotti petroliferi".
"L'aumento annuo di queste tre voci, in termini percentuali e in base ai comportamenti di spesa delle famiglie italiane, potrebbe essere superiore al 5% che andra' a sommarsi alla variazione che registreranno le spese per la manutenzione della casa: l'aumento potrebbe essere del +3,4%.", aggiunge ricordando che circa il 60% della spesa annua stimata sara' determinato dalle spese per la casa, l'energia ed i trasporti.