Sia che si voti nel 2013, sia che si vada a elezioni anticipate, dopo questo governo Berlusconi, ci sarà un'altro esecutivo con il Cavaliere premier. E' la convinzione che esprime il ministro della Giustizia Angelino Alfano, intervistato a Sky Tg24."Penso che questo governo andrà avanti - premette il Guardasigilli - Ritengo che per governare il Paese occorra vincere le elezioni e l'unico che le ha vinte per il campo del centrodestra è Berlusconi, che si ricandiderà e credo che rivincerà".
Per Alfano, "ciò accadrà nel 2013 se arriveremo a fine legislatura oppure prima se la legislatura terminerà anticipatamente. E chi vincerà le elezioni andrà a Palazzo Chigi. Noi lo stiamo aiutando a governare l'Italia, ma le elezioni le ha vinte lui".
Nessun governo guidato a Tremonti o da Alfano, dunque? "Io credo che ci sarà un nuovo governo Berlusconi se si andrà al voto subito; se no, ci sarà un altro governo Berlusconi nel 2013. La sostanza della democrazia è che governa chi vince le elezioni, non uno a cui Berlusconi metta la spada sulla spalla", conclude il ministro escludendo qualunque forma di 'investitura' politica.
A proposito del caso Ruby, Alfano chiede "giustizia e non giustizialismo". "Chiediamo giudizi e non pregiudizi - continua il responsabile del dicastero della Giustizia - ci sottoponiamo a un giudizio di moralità ma non di moralismo". Poi chiarisce: "Non è vero che Berlusconi non va dai magistrati. Berlusconi non va dai pm". Si tratta di "una strategia che la legge italiana consente all'indagato. Penso che si recherà dai giudici, quando la questione dovesse riguardare non i pm ma i giudici, ovvero i giudici naturali precostituiti per legge come sostiene la Costituzione". "Berlusconi non si è mai sottratto ai giudici - ribadisce Alfano - Le parcelle degli avvocati che lui spesso cita sono le prove del fatto che è stato difeso sempre di fronte ai giudici".
A proposito del caso Ruby, Alfano chiede "giustizia e non giustizialismo". "Chiediamo giudizi e non pregiudizi - continua il responsabile del dicastero della Giustizia - ci sottoponiamo a un giudizio di moralità ma non di moralismo". Poi chiarisce: "Non è vero che Berlusconi non va dai magistrati. Berlusconi non va dai pm". Si tratta di "una strategia che la legge italiana consente all'indagato. Penso che si recherà dai giudici, quando la questione dovesse riguardare non i pm ma i giudici, ovvero i giudici naturali precostituiti per legge come sostiene la Costituzione". "Berlusconi non si è mai sottratto ai giudici - ribadisce Alfano - Le parcelle degli avvocati che lui spesso cita sono le prove del fatto che è stato difeso sempre di fronte ai giudici".